L’universo aristotelico: struttura e elementi
La concezione dell’universo elaborata da Aristotele ha rappresentato per secoli il paradigma dominante nella filosofia naturale e nell’astronomia occidentale. Nel suo modello, l’universo è un sistema geocentrico, finito e ordinato, in cui ogni elemento e corpo celeste occupa un luogo naturale determinato.
Questa visione, esposta principalmente nel trattato De Caelo, si fonda su una distinzione qualitativa tra il mondo sublunare, soggetto a mutamento e corruzione, e il mondo sopralunare, eterno e immutabile. Al centro di questo cosmo si trova la Terra, immobile, attorno alla quale ruotano le sfere celesti mosse dal Primo Motore Immobile, principio metafisico che conferisce ordine e movimento all’intero universo.
- La struttura dell'universo: geocentrismo e finitudine
- Mondo sublunare e sopralunare: due regioni distinte
- Il primo motore immobile: causa del movimento universale
- La teoria dei luoghi naturali e il movimento dei corpi
- L'etere e le sfere celesti
- L'influenza del modello aristotelico nella storia
La struttura dell’universo: geocentrismo e finitudine
Aristotele concepisce l’universo come un sistema chiuso e finito, con la Terra al centro, immobile e sferica. Attorno ad essa si dispongono una serie di sfere concentriche che contengono i corpi celesti: la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove, Saturno e le stelle fisse. Queste sfere sono composte di etere, una sostanza perfetta e incorruttibile, e si muovono con moto circolare uniforme, considerato il più perfetto dei movimenti. Il numero delle sfere celesti, secondo Aristotele, è di 55, un incremento rispetto alle 33 proposte da Callippo, per spiegare le complessità dei moti planetari.
Mondo sublunare e sopralunare: due regioni distinte
L’universo aristotelico è diviso in due regioni qualitativamente differenti:
- Mondo sublunare: situato al di sotto della sfera della Luna, è il regno del cambiamento, della generazione e della corruzione. È composto dai quattro elementi fondamentali: terra, acqua, aria e fuoco. Ogni elemento tende naturalmente verso il proprio luogo naturale: la terra e l’acqua verso il basso, l’aria e il fuoco verso l’alto.
- Mondo sopralunare: al di sopra della sfera della Luna, è il regno dell’eternità e dell’immutabilità. È costituito dall’etere, un quinto elemento perfetto e incorruttibile, che compone le sfere celesti e i corpi celesti stessi. In questa regione, i movimenti sono eterni e regolari, in contrasto con l’imperfezione del mondo sublunare.
Il primo motore immobile: causa del movimento universale
Per spiegare il movimento eterno delle sfere celesti, Aristotele introduce il concetto del Primo Motore Immobile. Questo principio metafisico è atto puro, privo di potenzialità, immobile e immateriale. Non agisce come causa efficiente, ma come causa finale, attirando a sé le sfere celesti che, desiderando imitare la sua perfezione, si muovono eternamente con moto circolare. Il Primo Motore Immobile è quindi la fonte ultima dell’ordine e del movimento nell’universo, pur rimanendo separato e trascendente rispetto al mondo fisico.
La teoria dei luoghi naturali e il movimento dei corpi
Nel modello aristotelico, ogni elemento ha un luogo naturale verso cui tende in assenza di impedimenti:
- Terra: tende verso il centro dell’universo.
- Acqua: si dispone sopra la terra.
- Aria: si colloca sopra l’acqua.
- Fuoco: tende verso la periferia del mondo sublunare.
Questa disposizione spiega i movimenti naturali dei corpi: i corpi pesanti cadono verso il basso, mentre quelli leggeri si elevano verso l’alto. I movimenti che contrastano questa tendenza sono considerati violenti o contro natura.
L’etere e le sfere celesti
L’etere è l’elemento che compone le sfere celesti e i corpi celesti. È una sostanza eterna, immutabile e perfetta, che si muove con moto circolare uniforme. Le sfere celesti, composte di etere, sono trasparenti e concentriche, e portano con sé i corpi celesti incastonati in esse. Il movimento delle sfere è trasmesso da una sfera all’altra, fino a raggiungere la sfera delle stelle fisse, che è mossa direttamente dal Primo Motore Immobile.
L’influenza del modello aristotelico nella storia
La cosmologia aristotelica ha avuto un’influenza duratura nella storia del pensiero occidentale. È stata adottata e integrata nella visione del mondo medievale, influenzando la filosofia scolastica e la teologia cristiana. Il modello geocentrico di Aristotele è stato perfezionato da Tolomeo e ha dominato l’astronomia fino alla rivoluzione copernicana. Solo con l’avvento del modello eliocentrico di Copernico e le osservazioni di Galileo Galilei, la visione aristotelica dell’universo è stata progressivamente superata.
L’universo aristotelico rappresenta una concezione coerente e sistematica del cosmo, fondata su principi metafisici e osservazioni empiriche.