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Fasi lunari, quali sono e come funzionano

È una fase: passerà. Quante volte ci siamo sentiti apostrofare con questa espressione? Ecco, per la Luna è lo stesso. Le fasi lunari passano, si susseguono; però poi tornano. E, allora, vediamo insieme cosa si intenda per “fasi lunari” e cosa comportino per il nostro pianeta

Valeria Biotti

Valeria Biotti

SCRITTRICE, GIORNALISTA, SOCIOLOGA

Sono scrittrice, giornalista, sociologa, autrice teatrale, speaker radiofonica, vignettista, mi occupo di Pedagogia Familiare. Di me è stato detto:“È una delle promesse della satira italiana” (Stefano Disegni); “È una scrittrice umoristica davvero divertente” (Stefano Benni).

La Luna

La luna è l’unico satellite naturale della Terra. Orbita a una distanza media di circa 384.400 km dal nostro pianeta, talmente “vicina” da essere osservabile a occhio nudo e a renderci visibili anche le sue grandi asperità superficiali: quelle che definiamo «mari», ovvero le macchie scure (regioni piatte, ricoperte da rocce basaltiche e detriti), e quelle che denominiamo «terre» o «altipiani», zone più chiare che presentano rilievi alti fino a 9000 metri.

Si muove in rotazione sincrona, ovvero con un periodo di rotazione pari a quello di rivoluzione; pertanto ci mostra sempre la medesima faccia, tenendoci nascosto il suo “dark side” pari a circa il 41% della Luna stessa (15,5 milioni di km²).

Durante il suo moto orbitale, il suo orientamento rispetto al Sole descrive quelle che denominiamo «Fasi», ovvero il diverso aspetto che la Luna stessa assume ai nostri occhi durante il suo moto.

Le Fasi lunari

Le fasi lunari, dunque, sono dovute al suo moto di rivoluzione – ovvero al movimento che un corpo celeste compie attorno a un centro di massa – e al conseguente variare della sua posizione rispetto alla Terra e al Sole.

È un cambiamento ciclico, che si ripete; e che si completa in quello che denominiamo «mese sinodico», pari a circa 29,5 giorni. Da cui trae origine la durata del mese nel Calendario Gregoriano oggi in uso.

Definiamo le Fasi lunari in funzione del punto da cui compiamo l’osservazione. Esse sono rappresentate dalla porzione di satellite terrestre che scorgiamo illuminata dal Sole. Nell’emisfero boreale distinguiamo quindi:

  1. luna nuova
  2. crescente
  3. primo quarto
  4. gibbosa crescente
  5. piena
  6. gibbosa calante
  7. ultimo quarto
  8. calante.

Sempre ponendoci all’interno dell’emisfero boreale, quando la Luna è crescente, la parte illuminata del disco lunare sarà a destra, mentre quando è calante la parte illuminata risulterà quella sinistra.

Di contro, nell’emisfero australe avviene esattamente il contrario: quando la Luna è crescente, ad essere illuminata sarà la parte sinistra; quando è calante, la destra.

Il termine «quarto» si riferisce anch’esso alla posizione della Luna nell’orbita attorno alla Terra.
Quando parliamo di «quarto», dunque, indichiamo che dal nostro pianeta risulta visibile mezzo emisfero lunare. Nelle «quadrature», le semirette che congiungono la Terra con la Luna e con il Sole formano un angolo di 90°.

Quando è al primo quarto, la Luna sorge a mezzogiorno e tramonta a mezzanotte; nell’ultimo, sorge a mezzanotte e tramonta a mezzogiorno.

Novilunio e Plenilunio

Nel momento in cui la Luna si trova in congiunzione con il Sole e la Terra, interposta tra loro, abbiamo quella che chiamiamo «Luna nuova» o «Novilunio».
Il satellite terrestre sorge la mattina e tramonta la sera, con il Sole. In questa fase, dunque, il disco lunare ci appare quasi del tutto invisibile; investito da una luce tenue, detta «luce cinerea».

Quest’ultima è il risultato delle radiazioni solari che vengono riflesse dalla Terra in direzione della Luna. La Luna, a sua volta, le “restituisce” in direzione della Terra.

Nel momento in cui il satellite terrestre si allinea in prossimità del nodo con il nostro pianeta e il Sole, si ottiene una Eclissi solare.

Nella fase di «Plenilunio», invece, o «Luna piena», il satellite è completamente illuminato. Si trova, infatti, «in opposizione» ovvero è la Terra a trovarsi al centro, allineata tra Sole e Luna.

La Luna, allora, sorge la sera e tramonta all’alba; in direzione opposta a quella del Sole, con uno scarto di 12 ore e 180° circa.

Le due fasi – Luna nuova e Luna piena (congiunzione e opposizione) – sono dette anche Sizigie. Il termine, infatti, indica la configurazione astronomica in cui tre o più corpi celesti sono disposti approssimativamente lungo una linea retta.

Approssimativamente, appunto. Ed ecco perché non si assiste ad una eclissi di sole e di luna ogni mese.

Infatti, il piano dell’orbita della Luna attorno alla Terra è inclinato di circa 5° 9′ rispetto al piano dell’orbita che la Terra disegna attorno al Sole (detto «piano dell’ Eclittica»).
Dunque, nella maggior parte dei casi, nel momento in cui si verificano Novilunio e Plenilunio, la Luna si trova a nord o a sud della retta di congiungimento che possiamo tracciare tra la Terra e il Sole.

Crescente e Calante

Nella fase di Luna crescente, il satellite risulta illuminato ancora solo parzialmente ed è rivolto verso ovest. Di contro, nel momento in cui la Luna è calante, il percorso è opposto e la porzione di Luna illuminata è quella che “guarda” verso est.

Nominiamo «Gibbosa» la Luna che è illuminata oltre la propria metà visibile (oltre il quarto, dunque).

«Gibbosa crescente» nel momento in cui si appresta a diventare Luna piena; «Gibbosa calante» nella fase speculare, quella in cui tende progressivamente a decrescere.

Come l’alta marea

È notorio quanto la posizione della Luna rispetto al nostro pianeta sia in grado di influenzarne alcune dinamiche.

L’esempio forse più “famoso” e più eclatante è senza dubbio quello delle maree.
Quest’ultime, in realtà, non dipendono esclusivamente dalla posizione della Luna rispetto alla Terra – come comunemente ritenuto – bensì da due forze differenti che agiscono in combinazione tra loro.

Ovvero:

  • l’attrazione gravitazionale che la Luna esercita sulla massa d’acqua che ricopre la superficie terrestre
  • la forza centrifuga che che trae origine dal reciproco movimento di Terra e Luna nello Spazio.

La Terra, infatti, ruota attorno al proprio asse; ma sia Terra che Luna, contemporaneamente, compiono un moto di rivoluzione attorno ad un asse ideale che possiamo identificare come quello del moto orbitale della Luna attorno alla Terra stessa.
Dunque, la forza d’attrazione che la Luna esercita su un determinato punto della superficie terrestre varia nel tempo, nell’arco di ogni singolo giorno.

Anche il Sole, in realtà, produce un effetto di marea sulle acque presenti sulla superficie terrestre. Ma risulta assai meno incisiva ed efficace, in ragione della distanza molto superiore che separa il pianeta dalla sua stella.

Si assiste a «Maree vive» – ovvero le maree raggiungono la propria intensità massima – nel momento in cui Sole, Luna e Terra sono astronomicamente sulla stessa linea; dunque nei momenti di Novilunio e Plenilunio.

Si parla di «Maree morte», nel momento in cui Sole e Luna si trovano in quadratura (ovvero formano un angolo di 90°). Le maree, a quel punto, ne risultano fortemente indebolite.