Proposizioni coordinate e subordinate: cosa sono
La distinzione tra proposizioni coordinate e subordinate è alla base dell’analisi del periodo, un processo fondamentale che consiste nel riconoscimento della funzione sintattica di ogni singola proposizione. Non si tratta di un procedimento sempre facile perché bisogna andare alla scoperta delle relazioni che si instaurano tra le diverse frasi (le proposizioni) all’interno del periodo (l’insieme di più frasi). Andare alla ricerca delle funzioni e delle relazioni tra le proposizioni aprirà un mondo che permetterà di capire come costruire un discorso coerente dal punto di vista non solo grammaticale, ma anche logico e sintattico.
Con questa guida ricca di esempi scopriremo cosa sono le proposizioni e in base a cosa si distinguono, con un focus specifico sulle coordinate e le subordinate.
- Cosa sono le proposizioni
- Cos’è il periodo
- Le proposizioni coordinate
- Coordinate per polisindeto
- Le proposizioni subordinate
- Distinguere le proposizioni coordinate dalle proposizioni subordinate
Cosa sono le proposizioni
Per introdurre l’argomento consideriamo innanzitutto la proposizione come una unità del discorso. L’insieme delle proposizioni va a formare il periodo.
Distinguiamo tre tipi di proposizioni:
- Le proposizioni principali: proposizioni dette anche indipendenti, ovvero con un significato autonomo, composte da un verbo di modo finito. Se accompagnano altre proposizioni, vengono dette proposizioni reggenti, ovvero proposizioni sulle quali le altre si reggono.
“Il cane ha già mangiato la sua porzione”
Le proposizioni principali possono essere enunciative, volitive, interrogative, esclamative, a seconda del loro valore.
- Le proposizioni coordinate: proposizioni unite da un rapporto di coordinazione, espresso da una congiunzione o un segno di punteggiatura, e sintatticamente indipendenti
“Il cane ha già fatto la passeggiata e ha mangiato la sua porzione”
- Le proposizioni subordinate: sono proposizioni secondarie perché hanno un rapporto di dipendenza con un’altra proposizione. Sono di I grado se dipendono dalla reggente, di II grado se dipendono da una proposizione di I grado e così via. Possono essere esplicite, quando il verbo è di modo finito, implicite, quando il verbo è di modo indefinito.
“Poiché questa sera voglio andare a dormire presto, ho fatto già mangiare il cane”
Cos’è il periodo
Il periodo non è che una frase complessa formata da diverse frasi semplici, dette proposizioni. Esprime un concetto di senso compiuto e le proposizioni di cui è composto possono essere una o più di una, spesso legate tra di loro seguendo un ordine gerarchico.
Possiamo avere:
- il periodo semplice, formato da una sola proposizione principale
“Il cane ha abbaiato tutta la notte”
- il periodo composto, formato da due o più proposizioni tutte dotate di senso compiuto, collegate tra loro per coordinazione
“Alice scrive al computer, Luigi legge un libro e Maria ascolta della musica”
- il periodo complesso, formato da una proposizione di senso compiuto e una o più proposizioni dipendenti sintatticamente da essa.
“Quando arrivai in città fui colta da un malore perché faceva troppo caldo”
Le proposizioni coordinate
All’interno di un periodo, se due o più proposizioni hanno la stessa natura, ovvero sono tutte principali o tutte secondarie dello stesso grado, siamo di fronte a un rapporto di coordinazione. Questo rapporto, facilmente riconoscibile poiché tutte le proposizioni sono indipendenti l’una dall’altra e ciascuna ha senso compiuto, di solito si esprime attraverso congiunzioni, ma non solo. Ovviamente le proposizioni coordinate possono essere coordinate alla principale o coordinate alla subordinata:
- “Sto uscendo per prendere del pane”
Sto uscendo = proposizione principale
per prendere del pane = proposizione subordinata
- “Sto uscendo per prendere del pane e per comprare il giornale”
Sto uscendo = proposizione principale
per prendere del pane = proposizione subordinata
e per comprare il giornale = proposizione coordinata alla subordinata
Le forme di coordinazione possono avvenire attraverso due modalità:
- per asindeto: le due frasi sono collegate con segni deboli di interpunzione, come la virgola o i due punti;
“Arrivò a casa: lui non c’era”
Arrivò a casa: = proposizione principale
lui non c’era = coordinata alla principale
- per polisindeto: le frasi sono collegate attraverso congiunzioni coordinanti (che uniscono frasi equivalenti e collocabili sullo stesso piano dal punto di vista logico);
– “Giulia è uscita e io sono rimasto a casa”
Giulia è uscita = proposizione principale
e io sono rimasto a casa = coordinata alla principale- “È uscita questa mattina: né l’ho più vista né l’ho più sentita”
È uscita questa mattina = proposizione principale
né non l’ho più vista = coordinata alla principale
né non l’ho più sentita = coordinata alla principale
Coordinate per polisindeto
Vediamo nello specifico il caso delle coordinazioni per polisindeto le quali, in base al valore della congiunzione coordinante, esprimono la funzione della proposizione coordinata. Ad esempio, se riscontriamo l’uso di una congiunzione copulativa, saremo di fronte a una proposizione copulativa, se viene usata una congiunzione esplicativa, saremo di fronte a una proposizione esplicativa, e così via.
Ecco i principali tipi di coordinate per polisindeto:
- Additive o copulative, introdotte da congiunzioni copulative come e, anche, inoltre, né, neanche… Esprimono un’aggiunta rispetto a quanto espresso nella proposizione principale.
“Ho fatto una doccia e sono uscito.”
e sono uscito = proposizione coordinata copulativa
- Avversative, introdotte da congiunzioni avversative come ma, però, invece, piuttosto… Esprimono una contrapposizione rispetto a quanto affermato nella proposizione reggente.
“Ho cucinato della pasta ma non ho per niente fame”
ma non ho per niente fame = proposizione coordinata avversativa
- Disgiuntive o alternative, introdotte da congiunzioni disgiuntive come o, oppure… Esprimono un concetto alternativo rispetto a quello della reggente.
“Hai fame o hai sete?”
o hai sete? = proposizione coordinata disgiuntiva
- Correlative, mettono in correlazione in parallelo due elementi della frase e sono introdotte da congiunzioni correlative, come e… e, sia… sia, o… o, né… né.
“O vieni a casa con me o vieni con mio fratello” - Esplicative o dichiarative, introdotte da congiunzioni dichiarative come cioè, infatti, in effetti… Esprimono una spiegazione del concetto della frase reggente.
“Sono stremato, in effetti sto lavorando da dieci ore”
in effetti sto lavorando da dieci ore = proposizione coordinata dichiarativa
- Conclusive, introducono una conclusione del ragionamento della frase principale e sono introdotte da congiunzioni conclusive, come quindi, perciò, allora, pertanto…
“Sono stremato quindi me ne torno a casa”
quindi me ne torno a casa = proposizione coordinata conclusiva
Le proposizioni subordinate
All’interno di un periodo, il rapporto di subordinazione instaura quando due proposizioni con un valore sintattico differente si legano tra loro in ordine gerarchico. L’ordine gerarchico rispetto alla proposizione principale è segnalato dai gradi di subordinazione.
“Poiché ero stanco, sono tornato a casa prima del solito”
sono tornato a casa prima del solito = proposizione principale
Poiché ero stanco = proposizione subordinata
“Poiché ero stanco per via del troppo lavoro, sono tornato a casa prima del solito”
sono tornato a casa prima del solito = proposizione principale
Poiché ero stanco = proposizione subordinata di 1° grado
per via del troppo lavoro = proposizione subordinata di 2° grado
Le gerarchie logiche si instaurano attraverso l’uso di congiunzioni subordinanti o locuzioni. In base a tali congiunzioni definiamo alcuni tra i tipi più diffusi di proposizioni subordinate.
- Dichiarative, introdotte da congiunzioni dichiarative: che, come…, che spiegano il contenuto della proposizione a cui si legano.
“Ho letto il libro che mi hai prestato”
- Causali, introdotte da congiunzioni causali come: perché, poiché, giacché, siccome, dato che, visto che, … che esprimono la causa o il motivo di quanto affermato nella reggente.
“Non ho letto il tuo libro perché non ho avuto tempo”
- Finali, che esprimono il fine e sono introdotte da congiunzioni come: perché, affinché… Nella lingua italiana vengono utilizzati maggiormente i costrutti impliciti,
che riconosciamo dall’uso del verbo all’infinito, introdotti da preposizioni come: per, a, di, o locuzioni come: al fine di, con lo scopo di…
“Sono uscito per comprare un libro” - Temporali, esprimono una circostanza di tempo e sono introdotte da congiunzioni coordinanti o locuzioni come: quando, mentre, appena, dopo che, prima che, ogni volta che…
“Appena sono uscito, ho incontrato Mario” - Consecutive, che esprimono la conseguenza di quanto espresso nella reggente, e sono introdotte da locuzioni come: così… che, tanto… che, tanto… da, in modo… da…
“Era così timido che parlava a malapena”
- Concessive, indicano il fatto nonostante il quale si verifica l’azione espressa nella reggente. Sono introdotte da congiunzioni come: benché, sebbene, per quanto, malgrado…
“Benché piovesse a dirotto, Mario uscì per comprare un libro” - Condizionali o ipotetiche, esprimono una condizione che deve verificarsi perché l’azione della reggente avvenga e sono introdotte da: se, purché, a condizione di, qualora, caso mai, posto che, nel caso che, ammesso che…
“Andrò a comprare un libro purché tu lo legga”
“Se smettesse di piovere, andrei a comprare il libro” - Comparative, che stabiliscono un rapporto di comparazione con quanto espresso nella reggente. Sono introdotte da espressioni come: più… che, meno… che, meglio… che, peggio… che, più di quello che, tanto più… quanto più, piuttosto che…
“Il libro era peggio di quanto mi aspettassi”
Distinguere le proposizioni coordinate dalle proposizioni subordinate
Adesso che abbiamo scandagliato l’argomento non sarà più troppo difficile operare una distinzione e riconoscere le coordinate dalle subordinate.
Ricapitolando: le coordinate stabiliscono relazioni tra proposizioni poste sullo stesso livello, ciascuna logicamente autonoma:
“Smise di piovere, uscii di casa e andai a comprare il libro”
Il periodo è composto da proposizioni coordinate: ogni azione è posta sullo stesso livello dell’altra ed è dotata di senso autonomo.
Le subordinate invece costruiscono all’interno della proposizione livelli logici e gerarchici e da sole non hanno un senso finito:
“Quando smetterà di piovere uscirò di casa per andare a comprare il libro”
Il periodo è composto da una proposizione principale (“uscirò di casa”), una subordinata finale (“per andare a comprare il libro”) e una subordinata temporale (“quando smetterà di piovere”)