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Il tiktoker italiano Khaby Lame Fonte foto: Ansa

Che scuola ha fatto Khaby Lame, tra i migliori creator al mondo

Khaby Lame è un famoso tiktoker e influencer senegalese naturalizzato italiano: che scuola ha fatto e come è diventato uno dei top creator al mondo?

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Khabane Serigne Lame, conosciuto da tutti semplicemente come Khaby Lame, è un influencer e tiktoker senegalese naturalizzato italiano. Sui social è famosissimo ed è seguitissimo: è tra i più amati su TikTok per i suoi video-reaction in cui non parla,: solo grazie alla sua gestualità riesce ogni volta a farci ridere. Che scuola ha fatto Khaby Lame, come ha iniziato a lavorare sui social e come è diventato uno dei 10 Top Creator al mondo?

Gli studi di Khaby Lame, in Italia e in Senegal

Khabane Serigne Lame è nato a Dakar, in Senegal, da genitori senegalesi il 9 marzo del 2000. Quando aveva solo un anno di età, si è trasferito con la sua famiglia a Chivasso, in provincia di Torino, in Piemonte, andando a vivere in un complesso di edilizia popolare. A scuola ha sempre avuto qualche difficoltà.

In un’intervista a ‘La Repubblica’ ha raccontato anche di aver scoperto di avere la dislessia e la discalculia. Oltre a questo, era anche uno studente un po’ irrequieto. Khaby è stato bocciato per tre volte alla scuola elementare e alle scuole medie. “Avrei dovuto impegnarmi di più. È stato il mio grande errore. Quando sono diventato famoso non sapevo neppure una parola di inglese. La scuola avrebbe potuto aiutarmi”

Dopo l’ultima bocciatura, il padre ha deciso di mandarlo a studiare in Senegal. “Per farmi rigare dritto, a 14 anni i miei mi hanno mandato a studiare in Senegal, in un villaggio nei dintorni di Dakar. Eravamo una quindicina di ragazzi. Andavo a scuola e lavoravo nei campi. È stata dura? Da avere la doccia calda in casa sono passato a prendere l’acqua alla fonte. Ci andavo con l’asino, ma un giorno l’ho perso, perché non lo avevo legato bene. L’ho ritrovato la sera dopo. È stata una bella esperienza”.

La sua era una scuola islamica, nella quale studiava il Corano: “Ho imparato tutti i versetti a memoria. È stato interessante. Sono musulmano credente e praticante fin da piccolo”.

Ha scritto anche un fumetto dedicato proprio agli anni della scuola, dal titolo “Il diario di Khaby, guida di sopravvivenza per il passaggio dalle elementari alla prima media”. Un momento della vita particolare, come ha raccontato nell’intervista: “È un’età particolare, non ti senti più bambino, ma non sei ancora grande. Ci sono tante sfide da superare che, a quell’età, sembrano enormi. Avrei voluto che qualcuno mi aiutasse”.

Khaby Lame e lo Ius Scholae

In un’intervista a ‘La Stampa’, Khaby Lame ha parlato anche dell’annosa questione della cittadinanza italiana ai ragazzini nati da genitori stranieri. “Ho ottenuto la cittadinanza nel 2022, ma mi sentivo italiano anche prima. Mi sono sempre sentito italiano, anche prima che me lo riconoscessero ufficialmente. Molti ragazzi meritano la cittadinanza come e più di me. Semplicemente non hanno avuto le possibilità che ho avuto io, così stanno ancora aspettando. Io sono un ragazzo fortunato, questo lo so”.

In merito al tanto discusso Ius Scholae ha poi aggiunto: “Se cresci in un posto, sei di quel posto. Ho vissuto tutta la mia vita in Italia. Mi ricordo il tempo dell’asilo. Mi sentivo già italiano. Non mi sono mai sentito in un altro modo. Non sono gli altri che devono dirti chi sei. So che devo tutto a quel viaggio che i miei genitori hanno fatto per cercare lavoro in Italia”.

Khaby Lame nella classifica Forbes Top Creator 2024

Dopo il ritorno in Italia, Khaby ha iniziato a lavorare per aiutare la famiglia: ha fatto il muratore, il lavapiatti, il lavavetri, il meccanico e poi è stato assunto come operatore di macchine CNC in un’officina, ma nel 2020, a causa della pandemia, ha perso il lavoro.

Ha iniziato, allora, a realizzare i suoi primi video su TikTok, diventando il fenomeno virale che è oggi, semplicemente rispondendo con la sua “ironia muta” ai filmati pubblicati da altri utenti. In poco tempo è diventato il tiktoker più seguito in Italia e anche nel resto del mondo.

La lista Forbes Top Creator 2024 lo inserisce nella top ten dei migliori creator al mondo, al decimo posto dopo MrBeast, Dhar Mann, Matt Rife, Charli D’Amelio, Gemelli Stokes, Dixie D’Amelio, Mark Rober, Alex Cooper, Rhett & Link.