Ius Scholae: riesci a passare il test di italiano per stranieri?
Ius Scholae e cittadinanza: riesci a passare il test di italiano livello B1 necessario agli stranieri per richiedere il passaporto? Mettiti alla prova
Dopo le Olimpiadi di Parigi, è tornata a far discutere la questione della concessione della cittadinanza italiana agli stranieri, soprattutto per quanto riguarda i bambini e le bambine che nascono in Italia. Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, si è detto aperto allo Ius scholae, che lega l’acquisizione della cittadinanza alla conclusione di un ciclo di studi in Italia e non al sangue, come previsto dalla normativa vigente. Oggi i minori che nascono in Italia da genitori stranieri devono aspettare i 18 anni per poter richiedere la cittadinanza italiana. Un iter più lungo di quello riservato ai genitori, a cui ‘basta’ risiedere per almeno 10 anni in Italia, possedere determinati requisiti, e passare un test di italiano di livello B1. Di seguito troverai un esempio: riesci a passare il test di italiano per stranieri?
Il dibattito sulla cittadinanza in Italia
Quello della concessione della cittadinanza è un tema che polarizza, in Italia e non solo. Con i giochi olimpici di Parigi 2024 si è aperto uno scontro all’interno della maggioranza dopo che il vicepremier Antonio Tajani si è detto favorevole allo Ius scholae, una specie di terza via tra lo Ius sanguinis previsto in Italia (sei italiano se hai almeno un genitore italiano) e lo Ius soli di stampo americano (se nasci in un determinato Paese, sei automaticamente cittadino dello stesso).
La proposta di Tajani prevede la concessione della cittadinanza agli stranieri nati in Italia che concludono almeno un percorso di studi completo in Italia. Proposta, questa, che non piace né a Fratelli d’Italia né alla Lega (suoi alleati di governo), che non sono intenzionati a mettere mano alla legge in vigore.
In attesa che qualcosa si smuova sul piano politico e istituzionale, alcune associazioni e movimenti hanno promosso il ‘Referendum Cittadinanza‘ per ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia necessari per avanzare domanda di cittadinanza che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai figli minorenni dei richiedenti.
Che differenza c’è tra questa proposta, Ius soli e Ius scholae? Come spiegato dal comitato promotore, “lo Ius soli riguarda solo chi nasce in Italia (circa 500mila persone all’anno), lo Ius scholae solo chi completa un ciclo di studi di 5 anni (circa 135mila persone all’anno), questa proposta riguarda le persone che risiedono legalmente in Italia da almeno 5 anni e i rispettivi figli minori (circa 2,5 milioni di persone)”.
Perché la richiesta di referendum vada in porto, la proposta deve essere sottoscritta da almeno 500mila persone entro il 30 settembre.
Il test B1 per richiedere la cittadinanza italiana
In assenza di una modifica, oggi chi nasce in Italia da genitori stranieri deve aspettare di compiere 18 anni per poter chiedere il passaporto. Gli stranieri che non sono nati in Italia, invece, devono dimostrare di risiedere da almeno 10 anni sul territorio italiano, di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, e di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica. Dopo di che, è necessario superare un test di italiano di livello B1.
Il test è composto da 4 prove:
- ascolto;
- comprensione della lettura e riflessione grammaticale;
- produzione scritta;
- orale.
A questo link puoi trovare un esempio di test di italiano B1 richiesto agli stranieri per ottenere la cittadinanza e, conseguentemente, il passaporto italiano. Prova a farlo, mettiti alla prova!