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compiti a casa Fonte foto: 123rf

Compiti a casa: l'Italia è il paese con più ore

Scopriamo in cosa consiste il problema dei compiti a casa in Italia e come va nel resto del mondo.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

I compiti a casa sono una realtà che negli ultimi anni è sempre più sotto gli occhi di tutti per via del tempo che sottraggono agli studenti.

Un problema che in Italia sembra essere più grande che mai visto che il nostro è il paese in cui si impiega più tempo per svolgerli. Scopriamo, qual è la differenza con il resto del mondo e perché studiare tante ore a casa rappresenta un problema.

L’Italia è il paese in cui si impiegano più ore per svolgere i compiti a casa

Un’indagine dell’OCSE-PISa del 2018 ha riportato che gli studenti italiani delle primarie e delle secondarie sono quelli che impiegano più tempo a svolgere i compiti a casa. Una realtà che vale ancora oggi e che rappresenta un vero problema, soprattutto se si considera il fatto che il sistema educativo italiano si è classificato piuttosto in basso. Siamo, quindi, davanti a una questione sicuramente importante e che andrebbe considerata al fine di apportare dei cambiamenti che aiutino gli studenti ad acquisire più nozioni senza sacrificare tutto il tempo libero a casa.

Se guardiamo al resto del mondo, infatti, tutti gli altri paesi impiegano la metà, se non un quarto, del tempo calcolato in Italia per i compiti a casa. Volendo fare un esempio pratico, gli studenti italiani studiano per una media di 8,5 ore mentre quelli della Corea del Sud (che ha il sistema educativo più rigido tra tutti) ne impiegano solo 2,5. Andando al resto del mondo, gli studenti giapponesi (altro sistema di studio piuttosto rigido, seppur gestito in modo totalmente diverso) impiegano circa 4,6 ore a studiare. Stessa cifra che si registra in Francia per la primaria e che sale a 7 per la secondaria. Solo la Russia, tra tutti, ha numeri simili a quelli dell’Italia che, di fatto, rappresenta un paese in cui a casa si studia fin troppo.

Gli effetti negativi di chi fa troppi compiti a casa

Negli ultimi anni si è parlato molto dei compiti a casa e del ruolo negativo che spesso giocano per l’istruzione scolastica. In primis perché ogni studente ha situazioni diverse e non tutti possono dedicare lo stesso tempo allo studio o impiegare le stesse ore per svolgere i compiti a casa. Il tutto senza contare che da un lato ci sono quelli che possono contare su un aiuto, mentre dall’altro ci sono quelli che devono cavarsela da soli. Cosa che può portare a delle diseguaglianze affatto produttive.

C’è poi il problema del tempo da dedicare al riposo, allo svago e ad attività di altro tipo che, in questo modo, viene quasi a mancare del tutto. E sebbene sempre più paesi stiano riducendo o, addirittura eliminando, i compiti a casa, promuovendo uno studio più completo in classe e con laboratori e attività didattiche nelle ore pomeridiane, l’Italia resta ancora indietro rendendo questo problema sempre più vivo. Motivo per cui, a detta di molti appare sempre più necessario un vero e proprio regolamento che stabilisca delle regole ben precise e che tengano conto anche dell’importanza del tempo libero o di un approccio di tipo diverso allo studio.