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La deputata Anna Laura Orrico Ipa

In Parlamento spuntano gli "studentessi": il lapsus

La deputata Anna Laura Orrico ha avuto un lapsus, dicendo "studentessi" al posto di "studenti", nel corso di un intervento in aula contro Valditara

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Nei tempi del politically correct a tutti i costi, un piccolo lapsus fatto da una deputata durante un’audizione in Parlamento ha fatto ben presto il giro del web A essere finita al centro del dibattito è una frase detta da Anna Laura Orrico, parlamentare del Movimento 5 Stelle. Rispondendo al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, la deputata si è lasciata scappare un “studentesse e studentessi“, al posto di “studentesse e studenti”.

Il lapsus della deputata Orrico su “studentesse e studentessi”

Anna Laura Orrico stava parlando in aula a Montecitorio, per rispondere alle novità introdotte dal ministro Giuseppe Valditara nel mondo della scuola. La deputata del Movimento 5 Stelle nel suo discorso ha più volte detto “studenti e studentesse“, per essere inclusiva includendo sia gli uomini sia le donne, senza mettere in secondo piano la parte femminile del nostro Paese. Peccato che poi i due termini si siano intrecciati durante il suo discorso.

“Ecco il ministro Valditara, invece di dimostrare una reazione propositiva, una reazione analitica rispetto alla domanda che queste studentesse e questi studentessi pongono con un atto di protesta, ha deciso di reagire come nelle migliori tradizione della destra con un atto di repressione”. Il riferimento è alla scena muta fatta alla Maturità 2025 da parte di alcuni maturandi e alla decisione di Valditara di bocciare chi farà lo stesso il prossimo anno.

“Con questa modifica dell’esame di Stato se uno studente deciderà in forma di protesta di non sostenere una parte di esame verrà categoricamente bocciato senza appello“, ha aggiunto poi la deputata dell’opposizione.

Le esternazioni della deputata contro il modello Valditara

La deputata è intervenuta a più riprese sul decreto dedicato alla Maturità, che secondo lei non era urgente. “Forse l’urgenza di Valditara era quella di dare una risposta forte agli studenti che, durante l’esame di maturità, hanno scelto il silenzio per dissentire da una scuola sempre più orientata alla competizione e al profitto. Una scuola che valuta con un voto, non con un percorso di crescita e consapevolezza”.

Anna Laura Orrico ha poi aggiunto: “Il Governo rende strutturale la filiera tecnico-professionale, confermando una visione utilitaristica dell’istruzione, piegata agli interessi delle aziende. La formazione diventa solo un mezzo per produrre lavoratori, non cittadini consapevoli. Eppure la sperimentazione non è stata neppure valutata: come si può rendere stabile ciò che non è stato verificato?”.

Ha anche riservato parole dure alla nuova “Formazione scuola-lavoro”, erede dei Pcto, che secondo lei mostrerebbe “questa deriva: un’ossessione per il legame con le imprese, nonostante i crescenti incidenti e la scarsa tutela degli studenti. Rispondere al dissenso con la bocciatura, quando uno studente sceglie il silenzio: la solita repressione. Ma la maturità non è forse la capacità di pensare con la propria testa e rivendicare i propri diritti?”.

Secondo la deputata il vero problema è un altro: Non è se i ragazzi siano maturi per l’esame, ma se noi adulti siamo ancora capaci di ascoltarli. Nel vostro sistema c’è solo la colpa del singolo e la diretta responsabilità, come ha detto di recente Giuseppe Valditara. Dietro il dissenso degli studenti non c’è mancanza di responsabilità, ma la consapevolezza di un sistema dell’istruzione incapace di valorizzare il loro valore, che questo governo incarna in pieno”.

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