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Esame di Maturità 2026: la novità che riguarda la data ANSA

Maturità 2026, c'è una novità importante sulle date: cosa cambia

Tra le novità che riguardano l'esame di Maturità 2026 c'è anche una particolare differenza che riguarda le date: ecco cosa cambierà l'anno prossimo

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Non sono ancora finiti gli esami orali della Maturità 2025 che si sta già parlando della prossima. Coloro che inizieranno a settembre l’ultimo anno delle superiori dovranno iniziare a prepararsi fin dall’inizio dell’anno scolastico al tanto temuto esame conclusivo del ciclo di studi.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha già annunciato alcune importanti novità che riguardano la Maturità 2026, oltre alle date stabilite per le prove scritte. Osservando queste ultime, però, ci si rende conto che c’è un cambiamento particolare rispetto allo standard di tutti gli anni precedenti.

Le date delle prove scritte alla Maturità 2026

Con l’ordinanza n. 105 del 28 maggio 2025, il ministero dell’Istruzione ha pubblicato il calendario delle festività e degli esami di Stato relativo all’anno scolastico 2025/26. In particolare, alle superiori l’esame di Maturità 2026 si svolgerà nelle seguenti date:

  • Prima prova scritta di italiano, il 18 giugno alle ore 8:30;
  • Seconda prova scritta di indirizzo, il 19 giugno alle ore 8:30;
  • Prima prova scritta suppletiva, il 1° luglio alle ore 8:30;
  • Seconda prova scritta suppletiva, il 2 luglio alle ore 8:30.

La data della prima prova resta simile a quella degli ultimi anni, ma c’è un elemento che cambia rispetto al passato.

La novità sulla data dell’esame di Maturità 2026

In cosa consiste la novità? Guardando meglio il calendario di giugno 2026, ci si accorge che a cambiare rispetto al passato è il giorno scelto per la prima prova scritta, che è un giovedì. La seconda prova scritta si terrà invece il venerdì 19 giugno.

Un elemento in controtendenza rispetto al passato, in cui solitamente l’esame di Stato è sempre iniziato di mercoledì. Guardando infatti agli ultimi 10 anni di esami di Maturità, ecco le date delle prime prove scritte, avvenute sempre nello stesso giorno della settimana:

  • Maturità 2025: mercoledì 18 giugno;
  • Maturità 2024: mercoledì 21 giugno;
  • Maturità 2023: mercoledì 20 giugno;
  • Maturità 2022: mercoledì 22 giugno;
  • Maturità 2021: mercoledì 16 giugno;
  • Maturità 2020: mercoledì 17 giugno;
  • Maturità 2019: mercoledì 19 giugno;
  • Maturità 2018: mercoledì 20 giugno;
  • Maturità 2017: mercoledì 21 giugno;
  • Maturità 2016: mercoledì 22 giugno.

Di conseguenza, la seconda prova scritta, che solitamente era fissata al giovedì, l’anno prossimo avverrà di venerdì.

Resta invece di mercoledì la prima prova scritta suppletiva del 1° luglio, e di giovedì la seconda prova suppletiva.

L’altra novità della Maturità 2026

Il diverso giorno scelto per le prove scritte della Maturità 2026 non sono l’unica novità. Il ministro Valditara ha annunciato anche un cambio di concezione dell’esame di Stato per come lo conosciamo oggi.

Addio Esame di Stato“, quindi, che non si chiamerà più così. L’intenzione del capo del MIM è infatti quella di non chiamare più la prova della Maturità con il termine “Esame di Stato” perché, secondo Valditara, si tratta di un concetto che oggi risulta “molto freddo” e che non corrisponderebbe più “a una scuola che punti alla valorizzazione integrale della persona”.

In un recente intervista a La Stampa, il titolare del dicastero ha dichiarato il proprio obiettivo: rendere l’esame conclusivo dei percorsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado più coerente con un sistema educativo che sappia rimettere al centro proprio il concetto della maturazione e della crescita degli studenti, cosa che sembra essere stata dimenticata sia dagli adulti che dai giovani.

Secondo il capo del MIM, infatti, i giovani “sempre più spesso vogliono rimanere adolescenti”, mentre gli adulti “in molti casi sembrano voler tornare all’adolescenza”. Per questo motivo le modifiche pensate per l’esame di Stato hanno il chiaro obiettivo di sottolineare il concetto di maturità dei giovani che concludono il percorso scolastico, analizzando “quanto il percorso scolastico ha inciso sulla maturazione complessiva dello studente”.

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