Salta al contenuto
Latino al liceo Classico per la seconda prova della Maturità 2025 Fonte foto: ANSA

Seconda prova Maturità 2025, la versione di latino con traduzione

La versione di latino scelta dal ministero dell'Istruzione e del Merito per la seconda prova dell'esame di Maturità 2025 e la sua traduzione

Francesca Pasini

Francesca Pasini

SEO CONTENT WRITER

Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Alle 8:30 del mattino dì giovedì 19 giugno, ha preso il via ufficialmente la seconda prova dell’esame di Maturità 2025. Al liceo Classico, i maturandi sono tornati dietro ai banchi di scuola per affrontare la tanto temuta versione di latino.

Cosa è uscito di latino alla seconda prova di Maturità 2025

Dopo la prima prova di italiano sostenuta il 18 giugno, i maturandi tornano a scuola con il secondo appuntamento : la seconda prova scritta della Maturità 2025. A pochi minuti dall’inizio dell’esame, si è saputo che al liceo Classico è uscito un testo tratto dal "De Amicitia" ("Laelius de amicitia") di Cicerone, che mancava alla Maturità dal 2009 e che con la versione proposta quest’anno diventa l’autore di latino più proposto della storia se si osservano gli anni dal dopoguerra ad oggi (17 esami di Stato, più di Seneca – 16 – e Tacito – 5 -). Tra l’altro, anche ChatGPT aveva previsto che uscisse Cicerone quest’anno.

In particolare, quello proposto ai maturandi del Classico è un brano tratto da un dialogo di Cicerone composto nel 44 avanti Cristo e ambientato nel 129 avanti Cristo. Si legge nella traccia della seconda prova: Cicerone descrive con accenti accorati l’amicizia tra due esponenti di primo piano della classe politica romana dell’epoca, Gaio Lelio e Scipione Emiliano, da poco scomparso.

Di seguito il testo di Cicerone proposto ai maturandi del liceo Classico.

PRE TESTO

Saepissime igitur mihi de amicitia cogitanti maxime illud considerandum videri solet, utrum propter imbecillitatem atque inopiam desiderata sit amicitia, ut dandis recipiendisque meritis quod quisque minus per se ipse posset, id acciperet ab alio vicissimque redderet, an esset hoc quidem proprium amicitiae, sed antiquior et pulchrior et magis a natura ipsa profecta alia causa.

TESTO

Amor enim, ex quo amicitia nominata est, princeps est causa ut benevolentia coniungatur. Nam utilitates quidem etiam ab iis percipiuntur saepe qui simulatione amicitiae coluntur et observantur temporis causa, in amicitia autem nihil fictum est, nihil simulatum et, quidquid est, id est verum et voluntarium.

Quapropter a natura mihi videtur potius quam ab indigentia orta amicitia, applicatione magis animi cum quodam sensu amandi quam cogitatione quantum illa res utilitatis esset habitura. Quod quidem quale sit, etiam in bestiis quibusdam animadverti potest, quae ex se natos ita amant ad quoddam tempus et ab eis ita amantur ut facile earum sensus appareat. Quod in homine multo est evidentius, primum ex ea caritate quae est inter natos et parentes, quae dirimi nisi detestabili scelere non potest; deinde cum similis sensus exstitit amoris, si aliquem nacti sumus cuius cum moribus et natura congruamus, quod in eo quasi lumen aliquod probitatis et virtutis perspicere videamur.

Nihil est enim virtute amabilius, nihil quod magis adliciat ad diligendum, quippe cum propter virtutem et probitatem etiam eos, quos numquam vidimus, quodam modo diligamus. Quis est qui C. Fabrici, M’. Curi non cum caritate aliqua benevola memoriam usurpet, quos numquam viderit? quis autem est, qui Tarquinium Superbum, qui Sp. Cassium, Sp. Maelium non oderit? Cum duobus ducibus de imperio in Italia est decertatum, Pyrrho et Hannibale; ab altero propter probitatem eius non nimis alienos animos habemus, alterum propter crudelitatem semper haec civitas oderit.

Le domande per i maturandi

Oltre alla traduzione, ai maturandi si chiede di riflettere sul vincolo dell’amicizia mostrando di comprenderlo e di interpretarlo, di rispondere ad una serie di quesiti, e di fare una analisi linguistica e stilistica del testo.

La traduzione del testo di Cicerone alla Maturità 2025

Ecco la versione di latino del brano di Marco Tullio Cicerone tratto da "De Amicitia", pubblicata da "Lettera43":

"L’amore, infatti, da cui l’amicizia prende il nome, è il principio per unire la benevolenza. Infatti, i vantaggi vengono spesso ottenuti anche da coloro che sono coltivati e rispettati con la finzione dell’amicizia e per motivi di convenienza. Ma nell’amicizia non c’è nulla di finto, nulla di simulato, e tutto ciò che esiste è vero e spontaneo. Perciò l’amicizia sembra essere nata più dalla natura che dal bisogno, più da un’inclinazione dell’animo con un certo sentimento d’amore, che da una riflessione su quanto utile essa potesse essere.

E in effetti si può notare qualcosa di simile anche in certi animali, che amano i propri piccoli per un certo periodo e ne sono a loro volta amati, tanto che i loro sentimenti risultano chiaramente evidenti. Ciò è ancora più evidente nell’uomo, innanzitutto per l’affetto che esiste tra genitori e figli, un legame che non può essere spezzato se non con un crimine detestabile; e poi, quando si prova un analogo sentimento d’amore verso qualcuno, se troviamo una persona con cui concordiamo nei costumi e nella natura, in quanto ci sembra di scorgere in lui come una luce di onestà e virtù.

Infatti nulla è più amabile della virtù, nulla attrae di più all’amore, dal momento che, proprio per la virtù e l’onestà, amiamo in qualche modo anche coloro che non abbiamo mai conosciuto".

La "trappola" della versione di Cicerone secondo l’esperto

"È un bel messaggio per i giovani sull’amicizia vera ma è una prova seria", ha commentato al Fatto Quotidiano Ivano Dionigi, uno dei massimi esperti di latino in Italia, professore ordinario di letteratura latina, Magnifico rettore dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna dal 2009 al 2015 e anche membro dell’Accademia delle Scienze di Bologna e del Centro studi Ciceroniani.

Quello proposto alla seconda prova della Maturità 2025 del Classico è "un brano fattibile, con qualche trappola lessicale", ha aggiunto l’esperto.

Il famoso brano tratto dal "De amicitia" di Cicerone parla appunto di amicizia, "un sentimento naturale che ci accomuna con gli animali. Un appello e un’esaltazione della virtù secondo una concezione naturalistica. […] Nelle parole di Cicerone l’amicizia è declinata nella benevolenza, nella caritas", ha spiegato il professor Dionigi, che valuta il testo proposto per la versione di latino "un messaggio positivo per i ragazzi" e "un testo esemplare". Cicerone, infatti, afferma che la vera amicizia nasce dall’amore sincero e dalla virtù e non dal calcolo dell’utilità.

Ma qualche "trappola" nella traduzione può mettere in difficoltà i maturandi: "Qualcuno potrebbe trovare dei problemi nella traduzione perché si tratta di una prova fattibile, ma impegnativa". Ecco alcuni esempi ai quali stare attenti secondo l’esperto: "Quell’imbecillitatem non è da tradurre come imbecillità, ma mancanza di sostegno, fragilità. Così anche il termine benevolentiam è da interpretare come disposizione interiore. C’è, infine un punto sintattico di interrogativo che potrebbe trarre in inganno".

Come funziona la seconda prova di Maturità 2025 al Classico

Per la seconda prova dell’esame di Maturità 2025, i maturandi del liceo Classico dovranno tradurre un testo dal latino, scritto da uno degli autori da loro studiati nel corso del programma scolastico. Il brano è corredato da un pre-testo e un post-testo, entrambi già tradotti in lingua italiana, utili a inquadrare il componimento allo scopo di renderne più facile la comprensione. Nella seconda parte del compito gli studenti dovranno fare un confronto con un testo in lingua greca con traduzione a fronte e poi dovranno rispondere a 3 quesiti a risposta aperta relativi a:

  • comprensione e interpretazione del testo;
  • analisi linguistica, stilistica ed eventualmente retorica;
  • approfondimento e riflessione personale.

La durata massima della seconda prova è fissata a 4 ore. È consentito l’utilizzo dei vocabolari di italiano, greco e del dizionario bilingue (italiano-lingua del Paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. I maturandi non potranno lasciare l’istituto prima che siano trascorse 2 ore dall’orario di consegna della traccia.

Resta sempre aggiornato: iscriviti al nostro canale WhatsApp!