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Studenti Fonte foto: iStock

Studenti all'estero, Italia meta preferita: le regioni più scelte

L'Italia è la meta preferita dagli studenti americani che decidono di trascorrere un periodo di studio all'estero: quali sono le regioni più scelte

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

L’Italia è la meta preferita dagli studenti provenienti dalle università statunitensi per trascorrere un periodo di studio all’estero. Ecco quali sono le regioni più scelte.

Italia top meta per gli studenti USA: quali sono le Regioni più scelte

Sono 40mila gli studenti provenienti dalle università degli Stati Uniti arrivati in Italia per motivi di studio nell’anno accademico 2023/2024. Questi numeri portano il Bel Paese al primo posto nel mondo come destinazione preferita, seguita dal Regno Unito. È quanto emerge dai risultati preliminari dello studio che l’Irpet (Istituto regionale programmazione economica per la Toscana) sta svolgendo insieme ad Aacupi (Association of american college and university programs in Italy) sull’impatto economico dei programmi universitari nordamericani in Italia, come riportato da ‘Il Sole 24 Ore’.

La regione che vanta il maggior numero di studenti universitari nordamericani è la Toscana, seguita dal Lazio. La città più scelta è Firenze, che quest’anno accoglie circa 18mila universitari provenienti dagli Stati Uniti.

L’impatto sul Pil italiano delle università americane

Le università americane che hanno una sede in Italia, in cui si organizzano semestri di studio per i propri iscritti, creano una ricchezza pari a circa 700 milioni di euro, per un totale di oltre 10mila posti di lavoro. La maggior parte di questa ricchezza è generata nel Lazio (36,6%) e in Toscana (36,3%).

Il contributo delle università americane al Pil italiano comprende:

  • gli investimenti degli atenei stranieri;
  • le spese degli studenti durante il soggiorno di studio;
  • l’indotto che deriva dalla visita di parenti e amici.

“E non abbiamo valutato gli asset intangibili – ha spiegato Renato Paniccià di Irpet, illustrando a Palazzo Vecchio a Firenze la ricerca che ha realizzato con Silvia Duranti e Massimo Donati, come si legge su ‘Il Sole 24 ore’ –. Asset rappresentati da ciò che la permanenza in Italia lascia nella vita e nelle decisioni future degli studenti”.

Quest’anno, come sottolineato dall’indagine di Irpet – che ha l’obiettivo di aggiornare uno studio realizzato nel 2012-2013 -, il numero di studenti provenienti dagli Stati Uniti è tornato ai livelli pre-Covid. Dopo la fase ‘nera’ vissuta nel 2020 e nel 2021, in cui i programmi ‘Study abroad’ (come vengono chiamati i programmi di istruzione all’Estero) hanno vissuto una vera e propria tabula rasa, già nel 2022 le cifre sono tornate a crescere per raggiungere adesso le quote pre-pandemiche. Nel 2022 l’Italia ha assistito al ritorno degli studenti stranieri, che è proseguito fino a quota 30mila nel 2023. Nel 2024 si torna ai livelli pre-Covid di 40mila studenti, che frequentano 148 università statunitensi distribuite su tutto il territorio nazionale.

“I numeri generati dalle università americane sono importantissimi per l’economia nazionale e per città come Firenze – ha detto l’assessora all’Università del Comune di Firenze Elisabetta Meucci, come riportato da ‘Il Sole 24 ore’ –. Per questo vogliamo rafforzare la presenza qualificata sul nostro territorio, agevolandone l’insediamento e lo sviluppo”. Uno sviluppo a cui lavora il presidente di Aacupi Fabrizio Ricciardelli, che a Palazzo Vecchio ha sottolineato l’importanza che gli ‘Study abroad’ hanno in Italia anche dal punto di vista occupazionale. Come detto i posti di lavoro creati dalle università americane in Italia sono “più di 10mila, a cui se ne aggiungono 5mila dell’indotto”, ha specificato Ricciardelli.