Uomo armato a scuola della figlia: il racconto di Ilaria Capua
La ricercatrice Ilaria Capua ha rivelato di essere stata chiamata dalla scuola della figlia perché era presente un uomo armato fuori dall'istituto
Spesso arrivano notizie di assalti di persone armati nelle scuole in America. Ma cosa succederebbe se una madre venisse chiamata dall’istituto dei figli per essere avvisata di un possibile assalto alla struttura? È quanto è accaduto all’importante ricercatrice e divulgatrice scientifica Ilaria Capua. La virologa ha raccontato quanto accaduto quando viveva con la famiglia negli Usa.
Il racconto di Ilaria Capua sulla figlia in pericolo
La figlia di Ilaria Capua si chiama Mia e oggi ha 20 anni. La ragazza ha frequentato le scuole in Florida e, in parte, si dovrebbe proprio a lei la decisione della ricercatrice di abbandonare gli Stati Uniti e rientrare in patria con tutta la famiglia. “Quando era in prima media mi chiamano – ha rivelato Capua al ‘Corriere della Sera’ – ‘Signora, siamo in lockdown perché c’è un uomo armato fuori dalla scuola'”. La scienziata ha aggiunto di essersi sentita morire nel momento in cui ha ricevuto la notizia, poi ha spiegato che l’allora bambina era “stata portata al sicuro in un armadio, hanno i loro protocolli consolidati”.
Il problema è che una situazione simile non è avvenuta solo una volta ma “poi è capitato ancora e ancora. Oggi so – ha sottolineato la ricercatrice – che va messo in conto almeno una volta l’anno: la circolazione delle armi in Florida è diventata un problema. Alla fine Mia ha detto: voglio fare l’università in Europa. Ha scelto la Scozia per finire il liceo, dove c’è il ramo familiare di mio marito. E oggi studia a Londra. Dopo di lei siamo tornati noi”.
Il ritorno in Italia di Ilaria Capua
Ilaria Capua aveva deciso di andare via dal suo paese di origine, lasciando anche il seggio in Parlamento conquistato nel 2013 con Scelta civica, dopo una vicenda giudiziario-giornalistica “in cui mi sono sentita sfregiata, in cui la mia reputazione è stata fatta a pezzi”, ha ricordato. Nel 2014 la ricercatrice era stata indagata dalla procura di Roma per corruzione, abuso d’ufficio e traffico illecito di virus, procurata epidemia, che è punibile con l’ergastolo: accuse da cui è stata completamente prosciolta perché il fatto non sussiste.
“Ho dedicato gran parte della mia vita professionale alle infezioni virali degli animali – ha sottolineato Capua – che possono essere trasmesse all’uomo: durante il Covid ho ricominciato a intervenire, anche in Italia, perché ho sentito che ce n’era bisogno. Ho riconquistato la mia reputazione e, dopo che anche Mia aveva chiesto di tornare in Europa, ho preso la decisione” di lasciare gli Usa.
La virologa, nata a Roma, aveva studiato a Perugia e aveva vissuto a Teramo e Padova, prima di trasferirsi in America, ma al momento di tornare queste città non sono state prese molto in considerazione. Inizialmente tra le prime posizione nella scelta della città italiana in cui trasferirsi c’è stata Milano. “Era in ballottaggio con Bologna. Però mio marito ama la bici da strada – ha specificato – e Bologna, che è in un’ottima posizione anche per gli spostamenti, è un luogo ideale per i ciclisti grazie ai colli. Milano è menobici friendly. Inoltre Milano è diventata carissima: io per 30 anni sono stata servitrice dello Stato, con stipendio buono ma non stratosferico e mettere da parte qualcosa non era così facile”.