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Indicazioni nazionali ANSA

Indicazioni nazionali scuola, c'è il testo definitivo: le novità

Pubblicato il testo definitivo delle nuove Indicazioni nazionali per la scuola, che ora passa al Consiglio di Stato per l'ultimo parere: le novità

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha pubblicato il testo definitivo delle nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado (ex programmi scolastici). Il documento contiene delle novità pur confermando alcuni contenuti presenti fin dalla prima bozza, come l’insegnamento opzionale del latino alle medie e l’introduzione di “personaggi e vicende ricavati da Bibbia, Iliade, Odissea, Eneide (in forma molto semplificata) per conoscere le radici della cultura occidentale” alle elementari.

Arriva il testo definitivo delle Indicazioni nazionali per la scuola

Dopo mesi di discussione, è disponibile il testo definitivo delle Indicazioni nazionali per la scuola da quella dell’infanzia alle medie. In una nota, il MIM ha annunciato che “al termine di una articolata fase preparatoria, caratterizzata dalla formulazione di una proposta da parte della commissione di esperti presieduta dalla Prof.ssa Perla, dalla audizione delle società scientifiche, delle organizzazioni sindacali, degli enti e delle associazioni professionali e disciplinari, nonché da un’ampia consultazione pubblica, anche il Cspi (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) ha reso il necessario parere“.

Pertanto il ministero, si legge ancora nella nota, “tenuto conto anche delle osservazioni da ultimo formulate dal Cspi, ha ora predisposto il testo definitivo, che sarà trasmesso al Consiglio di Stato per il relativo parere“. Il parere del Consiglio di Stato rappresenta l’ultimo step prima dell’adozione formale delle nuove Indicazioni.

Dalla Bibbia al latino, cosa c’è nel testo definitivo delle indicazioni nazionali per la scuola

Le Indicazioni nazionali per la scuola hanno animato il dibattito pubblico fin dalla loro prima stesura. Le discussioni si sono concentrate inizialmente sulle letture proposte per le elementari, da Harry Potter alla Bibbia, sull’insegnamento della storia, da alcuni definito “italocentrico”, culminando nell’affermazione “Solo l’Occidente conosce la Storia”, presente anche nel testo definitivo nel paragrafo intitolato “Perché si studia la storia”.

Nella nuova versione, ora in attesa del parere del Consiglio di Stato, sono state introdotte alcune significative novità. Spicca il richiamo all'”educazione del cuore“, definita come “qualcosa di più dell’alfabetizzazione emozionale”, mirata a sviluppare “sentimenti basilari come la fiducia, l’empatia, la tenerezza, l’incanto, la gentilezza”.

Il testo definitivo mette al centro la figura del docente come “Magister”, sottolineando la sua “autorevolezza” e il ruolo nella “valorizzazione dei talenti”. Viene introdotto il “Latino per l’educazione linguistica” (Lel) per rafforzare la percezione di continuità con il patrimonio culturale passato. E si aggiungono due nuovi paragrafi dedicati all’internazionalizzazione (con riferimenti a gemellaggi e Clil – Contet and language integrated learning) e all’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, integrata con l’educazione civica e le discipline STEM.

La premessa culturale del testo definitivo è ampliata con una riflessione più articolata sul ruolo della comunità educante e sull’integrazione tra scuola, famiglia e territorio, includendo il terzo settore. La sezione sulla valutazione è aggiornata con riferimenti all’European Quality Framework (EQF). Inoltre, viene promossa una riflessione più approfondita sull’”integrazione critica” delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella didattica.

Come evidenziato nel testo stesso, le nuove Indicazioni nazionali fungono da quadro di riferimento. In questo contesto, si legge nel documento, “gli insegnanti, veri curriculum makers, sono chiamati a elaborare percorsi didattici e valutativi che non solo rispondano al curricolo di Istituto e alle Indicazioni Nazionali e concorrano alla definizione del profilo educativo in uscita, ma rispettino anche le peculiarità dei contesti locali e le peculiarità delle studentesse e degli studenti”.

Cosa ha detto Valditara sulle nuove indicazioni nazionali

Per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, le nuove Indicazioni nazionali per il primo ciclo rappresentano “una svolta culturale importante” tese a “una formazione di sempre maggiore qualità, all’insegna di un modello di scuola centrata sulla persona dello studente e sui valori costituzionali”. Una scuola, ha proseguito, “capace di coniugare la storia e la cultura del nostro passato con l’innovazione”.

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