
Scuola, indicazioni nazionali 2025 online: dalla Bibbia al latino
Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha pubblicato online le nuove indicazioni nazionali per la scuola, per il primo ciclo di studi
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato le nuove indicazioni nazionali per la scuola, che fanno riferimento al primo ciclo scolastico, quello che riguarda, cioè, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Il ministro Giuseppe Valditara aveva annunciato alcune di queste novità, che ora sono state rese ufficiali con una nota del ministero. Cosa cambia per gli studenti di asilo, elementari e medie?
Il Ministero pubblica le nuove indicazioni nazionali per la scuola
Sono online le nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo della scuola italiana, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, passando per la scuola primaria. Sono state prodotte dalla commissione di esperti incaricata dal ministro Giuseppe Valditara per sostituire quelle del 2012, che sono state riviste sei anni dopo, nel 2018.
Il testo contiene alcuni adeguamenti delle linee guida italiane per seguire le nuove indicazioni europee arrivate negli ultimi anni, come ad esempio per le lingue straniere. In altri casi (come ad esempio educazione motoria, educazione tecnica e STEM), si tratta di provvedimenti già emanati in passato, con l’aggiunta di alcuni accorgimenti didattici, come l’uso dell’informatica nell’educazione tecnica e un approccio più laboratoriale e pratico per tutte le discipline scientifiche.
Nelle indicazioni è tata ribadita anche l’importanza della musica, già presente nei programmi scolastici: si possono prevedere anche progetti realizzati in collaborazione con i conservatori e le accademie.
Le novità nel primo ciclo di scuola per italiano e letteratura
Tante le novità che riguardano l’insegnamento dell’italiano e della letteratura. Alla scuola primaria accanto alle opere di Gozzano, arriverà anche la saga di Harry Potter, mentre alla scuola secondaria di primo grado accanto a Virgilio si studieranno anche Stephen King e la saga di Percy Jackson.
Le nuove indicazioni spiegano anche che maggiore attenzione verrà data alla grammatica e alla calligrafia dalle elementari, con una direttiva volta anche a evitare “eccessi di spontaneismo” nell’espressione e nella scrittura.
Non mancano nelle indicazioni dei consigli didattici e di contenuto. Si consiglia di far leggere almeno due libri all’anno alle elementari e tre alle medie, scelti tra diversi generi, mentre non bisognerà sottovalutare l’importanza dello studio a memoria delle poesie e della produzione di riassunti, due richieste arrivate direttamente dal ministro. Si sconsiglia, però, ai docenti di far fare i riassunti a casa, per paura che i ragazzi usino ChatGPT.
Il latino alle scuole medie
Confermato anche il ritorno dello studio del latino alle scuole medie, anche se le indicazioni nazionali non sono tanto precise. Si tratterà, infatti, di uno studio del latino per l’educazione linguistica (Lel), che dovrebbe essere “auspicabilmente avviato” in seconda e terza media. Sarà facoltativo e insegnato dal professore di italiano già abilitato per il latino. Sarà un’ora aggiuntiva alla settimana da inserire nelle attività di potenziamento pomeridiane.
Il latino insegnerà ai ragazzi delle medie l’alfabeto, i casi, la prima e la seconda declinazione, l’indicativo e l’imperativo, l’uso del vocabolario. Gli esperti raccomandano di trattarlo in relazione alla lingua italiana, così da rendere “possibile la percezione del rapporto di continuità e alterità che lega il presente al passato e promuovendo una sintesi tra visione critica del presente e memoria storica”.
Storia primo ciclo di scuola: cosa cambia
Per quello che riguarda l’insegnamento della storia, da oggi in poi sarà solo dedicato alla storia dell’Occidente e si vuole anche evitare un approccio enciclopedistico per raccontare ai più grandi la storia del nostro Paese e della cultura occidentale. La storia sarà fondamentale nei curriculum scolastici, come si legge nel testo: “È il principale strumento tanto per conoscere come si è formata la nostra civiltà, per comprenderne le caratteristiche di fondo e i valori, che per inquadrare al tempo stesso le vicende della scena mondiale e i rapporti di questa con l’Occidente”.
Le novità riguardano anche le indicazioni su come studiare la storia: “Anziché mirare all’obiettivo, del tutto irrealistico, di formare ragazzi (o perfino bambini!) capaci di leggere e interpretare le fonti, per poi valutarle criticamente magari alla luce delle diverse interpretazioni storiografiche, è consigliabile percorrere una via diversa. E cioè un insegnamento/apprendimento della storia che metta al centro la sua dimensione narrativa in quanto racconto delle vicende umane nel tempo. La dimensione narrativa della storia è di per sé affascinante e tale deve restare nell’insegnamento, svincolato da qualsiasi nozionismo così come da un inutile ricorso a grandi temi, disancorati dall’effettiva conoscenza degli eventi. Non è pertanto necessario che i discenti imparino tutto ciò che di più o meno notevole è avvenuto in ciascuna epoca, bensì che apprendano quanto è stato davvero determinante, in primo luogo nella vicenda storica italiana”.
Lo studi della storia inizierà in terza elementare, proprio come avviene oggi, mentre in prima e seconda ci si baserà su testi come la Bibbia, l’Iliade, l’Odissea e l’Eneide e sui racconti risorgimentali dall’Inno di Mameli “agli incarcerati nello Spielberg, le cinque giornate di Milano, i martiri di Belfiore, la piccola vedetta lombarda, Anita Garibaldi, i Mille. Egizi e Fenici faranno parte del capitolo dedicato alle civiltà del Mediterraneo, mentre Greci e Romani avranno un approfondimento parallelo, visto che i fatti studiati oggi in successione sono avvenuti, in realtà, contemporaneamente.
Novità nel primo ciclo di scuola: matematica
Le indicazioni rimandano allo studio della matematica anche la capacità di distinguere tra ciò che è vero e ciò che è falso: “La Matematica è un linguaggio formale capace di distinguere il vero dal falso. Il Teorema di Pitagora, ad esempio, era vero 2500 anni fa, è vero oggi e lo sarà per l’eternità. Abituare lo studente, e quindi il cittadino di domani, a ragionare e a distinguere fra vero e falso, è senza dubbio una delle competenze più rilevanti e attuali di questa disciplina, in una società come quella di oggi, basata sui social network. Dove le notizie giungono senza filtri, se non manipolate”.