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Il giornalista, scrittore e presentatore Corrado Augias Fonte foto: Ansa

Poesie a memoria a scuola: Corrado Augias promuove Valditara

Il giornalista, presentatore e scrittore Corrado Augias è d'accordo con Valditara sulla reintroduzione dello studio delle poesie a memoria a scuola

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Studiare le poesie a memoria è utile oppure no? Nel dibattito nato in seguito alla proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, si inserisce anche Corrado Augias che promuove questa iniziativa. Il presentatore televisivo e scrittore italiano, alla soglia dei 90 anni, ha ammesso di ricordarsi ancora i testi poetici studiati quando andava a scuola e di recitarli di continuo ai suoi nipoti. Ecco perché, secondo lui, potrebbe essere utile anche agli studenti di oggi.

Corrado Augias e lo studio delle poesie a memoria

Il giornalista, scrittore e conduttore televisivo, in vista del suo prossimo compleanno, che festeggerà il 26 gennaio 2025 spegnendo 90 candeline, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica nella quale ha voluto raccontarsi, parlando anche di notizie di stretta attualità. Come la decisione del ministero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di reintrodurre lo studio delle poesie a memoria a scuola.

Spiegando all’intervistatore di avere ancora una memoria buona, Corrado Augias ha proprio fatto riferimento a questa proposta: “Il ministro Valditara vuole reintrodurre nelle scuole lo studio delle poesie a memoria. Io sono d’accordo, ai tempi miei si imparava a memoria. Ancora oggi me le ricordo quasi tutte e affliggo i miei nipoti: Settembre andiamo, è tempo di migrare. La pioggia nel pineto, Dante, Pascoli… La memoria è un muscolo che va allenato“.

Studiare le poesie a memoria, la proposta di Valditara

Il ministro Valditara ha annunciato di aver chiesto a una commissione di esperti di aggiornare i programmi dei primi anni del percorso scolastico. Tante le novità che vorrebbe introdurre o reintrodurre, che gli sono valse molte voci polemiche contro, in alcuni casi. Come ad esempio per la decisione di introdurre nuovamente il latino come materia scolastica alle scuole medie, ma solo dal secondo anno e solo come scelta facoltativa delle famiglie.

“Sui banchi di scuola i ragazzi devono trovare il gusto della lettura e imparare a scrivere bene”, ha spiegato Valditara parlando delle Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo scolastico. “Abbiamo disegnato il cammino di bambini e adolescenti dai 3 ai 14 anni, insomma il percorso dall’infanzia alle medie. Ma stiamo lavorando anche per le superiori. E introduciamo molte innovazioni”.

Tra le “novità” alle elementari compare proprio l’apprendimento a memoria di filastrocche, poesie e haiku e più spazio alla letteratura, per migliorare le abilità linguistiche, e anche l’introduzione di una materia come musica, presente di solito alle medie. Per la scuola secondaria di primo grado, invece, la sua riforma della scuola prevede non solo la possibilità di inserire nuovamente il latino dalla seconda media, ma anche di proporre l’epica in forma moderna con la saga di Percy Jackson accanto a Omero e Virgilio. Per le superiori, invece, abolizione della geo-storia e approfondimenti sulla “storia d’Italia, dell’Europa e dell’Occidente”, come affermato da Valditara stesso.

Tra le voci che si sono levate contro Valditara, accusato di anacronismo, però, ce ne sono altre favorevoli alle sue proposte. Come Corrado Augias è d’accordo nel riproporre lo studio delle poesie a memoria, anche per l’introduzione del latino alle medie ci sono professori, come Roberto Burioni, che hanno spiegato come nel loro percorso di studi siano state fondamentali materie di questo tipo.