
Voto in condotta, ok definitivo alla riforma: come cambia
Come cambia il voto in condotta dopo l'ok definitivo del Consiglio dei ministri ai regolamenti della riforma: tutto quello che c'è da sapere
La riforma del voto in condotta è completa: il Governo ha dato l’ok definitivo. Il 30 luglio il Consiglio dei ministri ha infatti approvato i regolamenti necessari per rendere pienamente operativa la norma (legge 150/2024). Ma come cambia la valutazione del comportamento di studenti e studentesse e quali implicazioni avrà sul loro percorso scolastico? Tutto quello che c’è da sapere.
- Ok definitivo del governo alla riforma del voto in condotta
- Come cambia il voto in condotta con la riforma
- Valditara: "Vogliamo una scuola autorevole"
Ok definitivo del governo alla riforma del voto in condotta
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo ai nuovi regolamenti che ridefiniscono il sistema del voto in condotta e la disciplina della valutazione per gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie (medie e superiori). L’approvazione è arrivata ieri, mercoledì 30 luglio, dopo aver ricevuto i pareri positivi del Consiglio di Stato.
Le nuove disposizioni saranno pienamente operative a partire dal prossimo anno scolastico 2025/2026. L’obiettivo, come spiegato dal ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), è quello di promuovere un ambiente scolastico dove responsabilità e merito siano pilastri fondamentali, contribuendo così alla creazione di un’istituzione educativa più rigorosa e attenta al percorso di crescita di ogni studente e studentessa.
Come cambia il voto in condotta con la riforma
“La riforma restituisce centralità al voto di condotta, che assume un valore formativo e non meramente disciplinare“, hanno precisato dal MIM. La valutazione del comportamento diventa così “un indicatore del rispetto delle regole e delle persone e dell’impegno verso la comunità scolastica”.
Il comportamento di studenti e studentesse verrà valutato sull’intero anno scolastico tenendo conto, in particolare, “di eventuali episodi di violenza o aggressione ai danni del personale scolastico e degli altri studenti“, hanno specificato dal dicastero.
Con i nuovi regolamenti approvati, alle medie e alle superiori solo chi avrà ottenuto un voto in condotta superiore ai 6/10 potrà essere ammesso alla classe successiva. Dunque, da 6 la soglia si alza a 7. Chi otterrà una valutazione uguale o inferiore a 5 sarà bocciato. Il 6 in condotta, invece, comporterà la sospensione del giudizio di ammissione alla classe successiva. Per passare, gli studenti dovranno presentare un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva “collegato ai motivi che hanno determinato il voto ottenuto”, si legge sul sito del MIM.
“Inoltre – hanno concluso dal ministero dell’Istruzione – viene completamente rivista la funzione delle sanzioni a carico degli studenti. Non più strumenti unicamente punitivi ma, al contrario, una occasione di crescita educativa grazie alla volontà di assegnare – in luogo di una mera sospensione dalle lezioni – attività di approfondimento sulle conseguenze dei propri comportamenti o lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso enti o associazioni previamente individuati dalle scuole”.
Valditara: “Vogliamo una scuola autorevole”
“È un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile”, ha commentato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Con questa riforma, ha proseguito il ministro, “il voto di condotta torna a essere un importante strumento educativo per far crescere cittadini responsabili e consapevoli”.
Valditara ha concluso: “Vogliamo una scuola autorevole, non autoritaria, in cui il merito, il rispetto e la centralità della persona sono fondamentali”.
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