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Sospensione Fonte foto: iStock

Riforma voto condotta, cosa succede dopo 2 giorni di sospensione

Con la riforma del voto in condotta cambia anche l'istituto della sospensione disciplinare: cosa succede dopo due giorni di allontanamento da scuola

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La riforma del voto in condotta, approvata in via definitiva alla Camera lo scorso settembre, porta con sé numerose novità, tra cui quelle che riguardano la sospensione degli studenti. Ecco cosa succede dopo due giorni di allontanamento da scuola.

Come cambiano le sospensioni

Dal 31 ottobre 2024 entreranno in vigore le modifiche alla valutazione degli studenti previste dalla legge 150/2024, la cosiddetta riforma del voto in condotta. La norma rivede la disciplina in materia di valutazione, tutela dell’autorevolezza del personale scolastico e indirizzi scolastici differenziati.

Tra le altre cose, le novità riguardano anche le sospensioni disciplinari. Nel dettaglio, si prevede che:

  • l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporta il coinvolgimento della studentessa e dello studente in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare;
  • l’allontanamento dalla scuola di durata superiore a due giorni comporta lo svolgimento, da parte della studentessa e dello studente, di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’amministrazione periferica del ministero dell’istruzione e del merito. Tali attività, se deliberate dal consiglio di classe, possono proseguire anche dopo il rientro in classe della studentessa e dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità.

“Più scuola e cittadinanza solidale”

Sulle sospensioni, in un’intervista a ‘Il Giornale’ il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha spiegato che con la nuova legge gli studenti non staranno a casa a non fare niente: “Se sospeso per 2 giorni, lo studente dovrà studiare di più e svolgere un elaborato per comprendere il perché ha sbagliato tenendo un comportamento violento”. Sopra le 48 ore, ha aggiunto il ministro, si attiverà la “cittadinanza solidale“, per cui “il ragazzo svolgerà obbligatoriamente attività di solidarietà in un ospedale o in una casa di riposo o, comunque, si metterà a servizio dei più deboli”.

Con la modifica dell’istituto della sospensione, ha assicurato Valditara, “vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza. Per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale”. L’obiettivo perseguito è quello di “sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro”.

Sulla legge, il ministro Valditara ha concluso: “Con la riforma del voto in condotta si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.

Quando parte la riforma

Come si legge sul testo della norma, le novità previste richiedono una modifica al regolamento sulla valutazione, cioè il decreto presidenziale 122/2009. Questo deve essere revisionato entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, ovvero il 31 ottobre.

Dunque non è ancora detto che le modifiche apportate dalla riforma del voto in condotta possano essere applicate a partire da questo anno scolastico.

Da questa previsione è esclusa la misura sull’estensione del metodo Montessori alle scuole medie, che la legge ha già rimandato a settembre prossimo.