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Metodo Montessori Fonte foto: iStock

Il Metodo Montessori arriva alle medie: cos'è e come funziona

Con la legge sul voto in condotta, approvata alla Camera il 25 settembre, il metodo Montessori arriva anche alle scuole medie: cos'è e come funziona

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Con l’approvazione del ddl Valditara, ovvero la riforma del voto in condotta, arriva anche alle scuole medie il metodo Montessori. Cos’è e come funziona.

Il metodo Montessori alle scuole medie

La legge sul voto in condotta, approvata lo scorso 25 settembre in via definitiva alla Camera, contiene un articolo, il secondo, che reca le “disposizioni in merito alle sezioni a metodo didattico differenziato”. Ma di quale metodo si tratta? Del Montessori, dal cognome della celebre pedagogista Maria Montessori (1870-1952) che lo ha sviluppato.

La nuova legge prevede l’estensione del metodo Montessori anche alle scuole medie. “A partire dall’anno scolastico 2025/2026 – si legge sul testo della norma -, le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione possono richiedere l’istituzione di classi di scuola secondaria di primo grado a metodo Montessori”.

Come funziona il metodo Montessori

Il metodo Montessori è un sistema educativo sviluppato dalla pedagogista Maria Montessori alla fine dell’800 praticato in oltre 60mila scuole in tutto il mondo.

Alla base di questo approccio, c’è l’idea che l’alunno impari meglio attraverso l’esperienza diretta e l’esplorazione autonoma rispetto alle tradizionali lezioni frontali.

Come si legge sul sito dell’Opera Nazionale Montessori, organizzazione che rappresenta il punto di riferimento ufficiale del metodo Montessori in Italia, nelle scuole montessoriane lo studente è “al centro della sua azione, rispettandone gli interessi ed i tempi”. Ogni alunno “ha una programmazione individualizzata attraverso la quale è possibile conseguire i risultati migliori”.

In questi istituti, il bambino “realizza pienamente il curricolo obbligatorio nazionale, assicurando il conseguimento degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dallo Stato”.

L’ambiente di apprendimento svolge un ruolo centrale nel metodo Montessori. È “studiato e creato a priori dal docente, che predispone il lavoro auto-formativo del bambino”.

In questo contesto, come diceva la stessa Maria Montessori, “il bambino deve rimanere libero di esprimere la propria interiorità, ma deve imparare a padroneggiare le diverse tecniche che gli consentano di esprimerla”.

Nella scuola montessoriana “ogni bambino impara con naturalezza a rispettare regole comuni dettate dalla convivenza con gli altri e dalle stesse modalità di manipolazione dei materiali che gli vengono offerti”. Così “raggiunge autonomia e indipendenza e, di conseguenza, autostima e libertà”.

I principi del metodo Montessori

Il metodo Montessori applicato alla scuola prevede:

  • classi d’età miste, che permettono la socializzazione e l’apprendimento reciproco;
  • la libertà di ogni alunno di scegliere autonomamente le attività da svolgere all’interno di un quadro definito dagli insegnanti;
  • blocchi orari di lavoro didattico lunghi e senza interruzioni (idealmente di tre ore);
  • un ambiente didattico a misura di bambino per facilitare le interazioni libere e spontanee tra gli studenti;
  • materiale didattico autocorrettivo, che educa il bambino all’autocorrezione dell’errore e al controllo dello stesso senza l’intervento dell’insegnante.

Il commento della sottosegretaria all’Istruzione

La novità introdotta dal ddl Valditara è stata oggetto di una conferenza stampa, dal titolo ‘La scuola secondaria di primo grado Montessori è legge’, che si è tenuta il 9 ottobre alla Camera dei deputati.

Ad aprire l’incontro è stata la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, che ha commentato: “Finalmente, dopo decenni di attesa, l’Italia è la prima nazione al mondo ad introdurre nella scuola secondaria di primo grado il metodo Montessori dopo una sperimentazione nazionale portata avanti dall’Istituto comprensivo Riccardo Massa di Milano, diretto da Milena Piscozzo, e da Opera Nazionale Montessori, presieduta da Benedetto Scoppola”.

Frassienetti si è detta “molto soddisfatta di questo successo tutto italiano e del Governo. Il mio auspicio è che questo metodo possa svilupparsi ulteriormente”, ha aggiunto.

La sperimentazione

Per la preside Milena Piscozzo, “la sperimentazione decennale del metodo Montessori ha portato a significativi miglioramenti nei risultati di apprendimento, confermati dai dati Invalsi, e nelle competenze relazionali degli studenti”. Le attività montessoriane, ancora la dirigente, “permettono agli alunni di sviluppare autonomia e responsabilità, elementi fondamentali per la partecipazione democratica”.

In una scuola in cui si utilizza il metodo Montessori, ha proseguito Piscozzo, “gli studenti sono incoraggiati a osservare, sperimentare e lavorare in modo indipendente, favorendo uno sviluppo equilibrato della personalità, fondamentale per l’inclusione scolastica e l’orientamento”.

“La ‘riconduzione a ordinamento’ della scuola secondaria di primo grado Montessori permetterà ad altre scuole di adottare questo approccio”, ha concluso Milena Piscozzo.