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scuola montessoriana Fonte foto: 123rf

Scuola montessoriana: come funzione e in cosa è diversa

Scuola montessoriana: tutto quel che c'è da sapere a riguardo.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

La scuola montessoriana si basa sul famoso metodo montessoriano e ha delle sostanziali differenze rispetto a quella classica, ponendo i bambini al centro del suo mondo.

Scopriamo, quindi, come funziona e quali sono le differenze che la caratterizzano, rendendola un metodo considerato unico nel suo genere.

Scuola montessoriana: come funziona

Ciò che rende unico l’approccio nella scuola montessoriana è il modo in cui i bambini gestiscono il proprio tempo. Invece di essere raggruppati in aule o in spazi delimitati come quelli dei banchi, hanno infatti la possibilità di muoversi liberamente per gli spazi comuni, scegliendo dove sistemarsi e stando accanto o distanti dagli altri bambini in base alle esigenze personali. Si tratta, quindi, di un approccio estremamente diverso e nel quale il bambino sembra avere il controllo.

Ovviamente, il metodo è ben più articolato di quanto può sembrare a un primo sguardo, motivo per cui è bene partire dalle sue findamenta. Ogni scuola montessoriana si basa, infatti, sui principi di Maria Montessori che hanno contribuito a cambiare il modo di guardare ai bambini e all’infanzia in generale. Ogni ambiente deve risultare sempre ben pulito e organizzato, con pochi oggetti che, però, dovranno essere tutti ben in vista e alla portata dei bambini che, in questo modo, saranno in grado di prenderli a proprio piacimento e senza dover chiedere aiuto agli adulti. La gestione del tempo è strutturata in modo da dare la possibilità ai piccoli di fare ciò che desiderano e nel modo che preferiscono. Ovviamente, il tutto avviene sempre dietro la supervisione di un adulto che sarà pronto a intervenire in caso di problemi.

Si tratta, quindi, di un metodo che vede il bambino al centro e che prevede una supervisione dell’adulto che, però, dovrà evitare di intervenire ogni qual volta è possibile, in modo da aiutare i piccoli a sviluppare la propria indipendenza e capacità di prendere decisioni.

Differenze tra la scuola classica e quella montessoriana

Ora che abbiamo visto in cosa consiste, a grandi linee, il metodo montessoriano, può essere utile valutarne le differenze con quello classico della scuola che tutti conosciamo. La prima differenza è quella data dall’ambiente. Nella scuola montessoriana, infatti, ogni singolo oggetto ha uno scopo specifico e nulla è mai lasciato al caso. Al contrario, nella scuola classica l’ambiente è più organizzato e inquadrato offrendo già un’idea di come dovrà essere sfruttato. Un’altra differenza, già accennata, è data dalla gestione del tempo e dello spazio. Se nella scuola classica questi vengono infatti definiti dall’insegnante, nella scuola montessoriana sono sempre scelti dai bambini.

Un’altra differenza è infine quella del ruolo svolto dagli insegnanti. Se nella scuola classica hanno il compito di definire modelli di studio e progetti per poi valutarne la corretta esecuzione, in quella montessoriana hanno il difficile compito di monitorare i bambini intervenendo solo se necessario. E tutto facendo in modo che non manchi loro nulla di ciò che serve per crescere e apprendere. Ecco, quindi, che la scuola montessoriana richiede una preparazione di tipo diverso e un investimento sia in energie che di tipo economico non indifferente.

Pro e contro della scuola montessoriana

Andando ai lati positivi della scuola montessoriana, possiamo dire che ce ne sono diversi, soprattutto per i bambini che vanno alla scuola dell’infanzia o alla primaria. Ogni bambino, infatti, acquisisce una propria individualità a cui si lega la capacità di prendere delle decisioni fin da piccoli. Per poter operare tutti insieme in armonia è inoltre indispensabile che si acquisiscano il rispetto di sé e degli altri, così come quello per tutto ciò che concerne l’ambiente circostante e gli oggetti che lo compongono. La libertà di movimento offre un particolare sviluppo dell’equilibrio psico-fisico, mentre l’attenzione costante degli insegnanti garantisce un senso di sicurezza senza, però, alcuna forma di prevaricazione. Il bambino sa di potersi spingere oltre i propri limiti perché non è solo. Al contempo è però incentivato ad agire contando, prima di tutto, sulle proprie forze.

Andando ai contro, questi secondo diversi studi che negli anni hanno analizzato il metodo montessoriano, sono praticamente inesistenti. C’è da dire, però che per funzionare si deve partire da una scuola ben organizzata e con docenti più che formati. In caso contrario, infatti, si rischia solo di generare il caos che è proprio contro il metodo montessoriano. La stessa Maria Montessori, infatti, parlava sempre di una normalizzazione dopo la quale far seguire il suo metodo in modo globale e mai a intervalli.

Chi è Maria Montessori

Dopo aver chiarito come funziona la scuola montessoriana può essere utile capire meglio colei che l’ha fondata, ovvero Maria Montessori. Nata a Chiaravalle nel 1870, Maria Montessori era una pedagoga italiana con lo scopo di migliorare il percorso di crescita e di apprendimento dei bambini. Le prime applicazioni del suo metodo sono avvenute nelle case dei bambini per poi arrivare nelle scuole e diffondersi, pian piano, in tutto il mondo.

Ideato in particolar modo per i piccoli in età prescolare, il metodo è quindi nato con l’idea di aiutare prima di tutto i bambini ritenuti non adatti a frequentare la scuola. Dopo averli studiati attentamente, infatti, la Montessori capì che il loro problema non era tanto di tipo medico quanto di tipo pedagogico. Ed è stato proprio per aiutarli che iniziò il suo percorso occupandosi di una classe di bambini definiti ‘frenatestici’. A questo percorso si sono poi uniti studi che ha condotto in tuto il mondo, cercando un metodo sempre più performante e adatto a tutti. Fu così che dopo aver stabilito che l’educazione dei più piccoli dovesse avere le sue fondamenta nella conoscenza scientifica, psichica e somatica, Maria Montessori iniziò ad applicare quanto appreso nella così detta ‘Casa dei bambini’, fondata a Roma presso uno dei nuovi quartieri operai. Il suo metodo ebbe quindi sempre più successo portando alla stesura di un volume che lo spiegava e che è diventato pian piano una pietra miliare dell’educazione dei più piccoli.

Per questo motivo, ancora oggi, il metodo montessoriano è molto noto e sempre più diffuso. Proprio in questi anni si stanno infatti registrando sempre più scuole che lo applicano. E tutto al fine di rendere più semplice il delicato percorso di crescita e di apprendimento dei bambini.