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Maria Montessori e John Dewey alla Maturità 2024: chi sono

La seconda prova del liceo delle Scienze umane si concentra su 2 personaggi del mondo dell'educazione, Maria Montessori e John Dewey: chi sono

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Al liceo di Scienze umane la seconda prova della Maturità 2024 che gli studenti si ritrovano ad affrontare riguarda l’interazione attiva nell’ambiente educativo, sulla base della scuola proposta da Maria Montessori e quella di John Dewey. Ecco chi sono.

Chi è Maria Montessori

Tra i protagonisti della seconda prova della Maturità al liceo delle Scienze umane c’è Maria Montessori. Maria Tecla Artemisia Montessori, conosciuta semplicemente come Maria Montessori, è stata una pedagogista, educatrice e medico italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole in tutto il mondo. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.

Nata a Chiaravalle (Ancona) nel 1870, la sua infanzia fu segnata da numerosi trasferimenti, prima a Firenze e poi a Roma, legati al lavoro del padre Alessandro. Fin da piccola si dimostrò molto vivace e fortemente attratta dall’arte drammatica. Eccellente in italiano, presentava però lacune in grammatica e matematica.

Dopo le scuole medie, Maria Montessori fu una delle prime ragazze ad iscriversi alla Regia scuola tecnica (oggi Istituto tecnico Leonardo Da Vinci in via degli Annibaldi a Roma) dove si diplomò con 137/160.

Fin dai primi anni di studio, la giovane Montessori manifestò interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica e biologia. Una circostanza, questa, che le causerà non pochi contrasti con il padre, il quale avrebbe voluto avviarla alla carriera d’insegnante.

Una volta concluse le scuole superiori, non poté iscriversi subito alla facoltà di Medicina per la mancanza del diploma di maturità classica. Così si iscrisse alla facoltà di Scienze e, dopo 2 anni, poté trasferirsi presso la facoltà di Medicina dell’Università La Sapienza di Roma. Si laureò nel 1896: fu la terza donna italiana a laurearsi in Medicina.

Maria Montessori manifestò subito un interesse nei confronti dei bambini con maggiori difficoltà, e iniziò a frequentare assiduamente i quartieri più poveri di Roma e a focalizzare i suoi studi sull’igiene medica. Decise quindi di specializzarsi in neuropsichiatria infantile, dedicandosi con passione e metodo alla ricerca in laboratorio.

Oltre ai corsi di batteriologia e microscopia, seguì il corso di ingegneria sperimentale. Studiò anche pediatria all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, ginecologia all’ospedale San Giovanni e le malattie degli uomini all’ospedale di Santo Spirito.

Con la nomina di assistente presso la clinica psichiatrica dell’Università di Roma, si dedicò al recupero dei bambini con problemi psichici, al tempo definiti ‘anormali’. Contro ogni previsione, questi bambini non solo iniziarono a stare decisamente meglio, ma impararono a scrivere e superarono l’esame di licenza elementare.

La prima grande intuizione di Montessori fu che la questione che riguardava i bambini in manicomio fosse di tipo pedagogico e non medico. Quei bambini avevano bisogno di essere educati, di giocare, parlare e muoversi: avevano bisogno di maestri e non di medici.

Nel 1898 presentò a Torino i risultati delle sue prime ricerche e, dopo breve tempo, divenne direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma. Con lo spostamento dei suoi interessi sul lato dell’educazione, decise di rinnovare le sue basi culturali laureandosi in Filosofia. I suoi successi scientifici, conseguiti in un’atmosfera culturale fortemente influenzata dal positivismo, le valsero riconoscimenti e borse di studio, e la portarono a partecipare a una ricerca sui bambini con ritardo mentale.

Da allora in poi Montessori divenne una pedagogista di fama internazionale. Negli anni scrisse diversi libri, a cominciare da ‘Il metodo della pedagogia scientifica applicata all’educazione infantile’, pubblicato nel 1909.

Dopo alcuni tentativi falliti di collaborazione con i progetti pedagogici del fascismo e il manifestarsi dell’incompatibilità tra il suo metodo ed il regime, Montessori se ne andò dall’Italia per non farvi più ritorno. Morì a Noordwijk (Olanda) nel 1952.

Chi è John Dewey

Oltre a Montessori, anche il filosofo e pedagogista statunitense John Dewey è uno dei protagonisti della Maturità 2024. Nato a Burlington nel 1859, dedicò tutta la sua vita allo studio e alla promozione dei diritti civili. Dopo essersi laureato in Filosofia nel 1884 con una tesi sulla psicologia in Kant, iniziò l’attività di insegnate presso alcune università degli Stati Uniti.

Durante il periodo del suo insegnamento all’Università di Chicago, Dewey cominciò a interessarsi di questioni educative. Fu proprio qui che nel 1896 avviò il noto esperimento della ‘scuola-laboratorio’, uno dei primi esempi di scuola attiva, fino al suo trasferimento alla Columbia University nel 1904.

Sempre a Chicago, elaborò i principi dello ‘strumentalismo’ fondando così una linea di pensiero logico-filosofico meglio conosciuta come ‘Scuola di Chicago’.

Tra il 1904 al 1929 insegnò a New York presso la Columbia University e fu proprio in questo periodo che Dewey si concentrò sugli studi filosofici senza abbandonare la sua attività e riflessione pedagogica. In quegli anni, infatti, scrisse quello che restò alla storia come il principale scritto pedagogico di Dewey, ‘Democrazia e educazione’ (1916).

Sempre durante il periodo del suo insegnamento alla Columbia University, Dewey raggiunse il suo massimo interessamento ai problemi sociali e internazionali. Ne sono d’esempio i suoi viaggi in Cina e Giappone (1918-1922), in Turchia (1924), in Messico (1926), in Russia (1928) e a Edimburgo (1929).

Il contatto con realtà politiche e culturali diverse dalla propria lo spinse a credere che fosse necessario mettere in atto un forte cambiamento politico-sociale della democrazia americana. A settant’anni, nel 1929, si ritirerà dall’insegnamento accademico, pur rimanendo attivo in ambito politico-sociale. Proprio per questo, nel 1937 venne chiamato a presiedere la commissione di inchiesta sulle accuse contro Lev Trotsky nei processi di Mosca, dichiarandolo innocente.

Scrisse inoltre diversi articoli su giornali, riviste e libri sempre inerenti agli avvenimenti politici americani ed internazionali, come le denunce sulle purghe staliniane e la Seconda guerra mondiale.

John Dewey morì nel 1952 nella sua casa a New York.