Scuola, nuove norme su condotta in arrivo: annuncio di Valditara
Le nuove norme sul voto in condotta sono in arrivo e "saranno presto operative": ecco l'annuncio del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara
In arrivo le nuove norme sulla condotta a scuola. La ‘revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati’ (legge 150/2024) è entrata in vigore il 31 ottobre, ma servono i decreti attuativi per poterla applicare. Atti che saranno presto operativi, come ha detto il ministro dell’Istruzione. L’annuncio di Giuseppe Valditara.
- "Nuove norme sulla condotta presto operative"
- Prof aggredito pensa di lasciare l'insegnamento
- Cosa prevede la riforma del voto in condotta
“Nuove norme sulla condotta presto operative”
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è tornato a parlare delle aggressioni al personale scolastico. “Dobbiamo restituire autorevolezza ai docenti e instillare la cultura del rispetto”, ha affermato, come riportato da ‘TgCom 24’.
Valditara ha proseguito: “Per questo ho voluto le nuove norme sulla condotta che saranno presto operative, perché è importante ripristinare il concetto di responsabilità individuale, è importante sanzionare chi tiene comportamenti aggressivi”.
Il ministro ha aggiunto che è necessario “ripristinare dei confini netti” e riaffermare il “rispetto verso l’autorità”. E citando il caso di cronaca che ha visto protagonista un professore colpito da un alunno lo scorso ottobre, che adesso sta valutando di lasciare l’insegnamento, Valditara ha commentato: “gli chiedeva semplicemente di non utilizzare il cellulare. E quel ragazzo gli detto: ‘Ma tu chi sei per dirmi che io non devo fare questo?’ Dobbiamo abituare i ragazzi a capire con chi stanno parlando”, ha concluso il ministro dell’Istruzione.
Prof aggredito pensa di lasciare l’insegnamento
L’episodio è accaduto lo scorso 15 ottobre in un istituto professionale di Abbiategrasso (Milano). Uno studente ha aggredito il suo prof di Storia dell’arte rompendogli il naso. Adesso l’insegnante, architetto, sta pensando di abbandonare la scuola.
“Da mesi sto valutando di lasciare l’insegnamento e dedicarmi all’architettura” ha detto, come riportato da ‘Ansa’. Ma l’insegnante ha spiegato che lo farebbe “non solo” per l’aggressione in sé, ma soprattutto per una situazione in cui “è sempre più difficile sopportare l’arroganza, l’offesa verbale, il rifiuto delle regole che sempre più spesso si vive in classe”. Per questo “non incolpo la scuola, ma la società“, ha concluso.
Dopo di che, sono arrivate le parole di solidarietà del ministro dell’Istruzione: “Esprimo la mia vicinanza al professore aggredito, al dirigente e a tutta la comunità scolastica”, ha spiegato Valditara. Che ha proseguito: “Siamo intervenuti con la riforma della condotta per ridare valore al comportamento degli studenti e ripristinare il principio della responsabilità individuale”.
“Continueremo a lavorare con il massimo impegno – ha assicurato il ministro – per mettere in campo tutti gli strumenti necessari a prevenire e contrastare ogni forma di violenza, a tutela dell’incolumità e del benessere di docenti e studenti”.
Cosa prevede la riforma del voto in condotta
Ma cosa prevede la nuova riforma sul voto in condotta nei casi di aggressione del personale scolastico?
Come riporta l’articolo 3 della legge, “con la sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni, è sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”. L’importo della somma, si legge ancora, è determinato dal giudice.
Tra le altre novità introdotte dalla legge e che riguardano il comportamento degli studenti c’è anche la bocciatura con un voto in condotta inferiore a 6/10, prevista sia per le medie che per le superiori.
Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso in cui il giudizio sul comportamento dello studente sia pari a 6, lo stesso sarà rimandato a settembre, e dovrà svolgere un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. La mancata presentazione dell’elaborato prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo o la valutazione non sufficiente da parte del consiglio di classe comportano la non ammissione dell’alunno all’anno scolastico successivo. Per i maturandi, l’elaborato dovrà essere discusso durante il colloquio dell’esame di Stato.
Novità anche per quanto riguarda le sospensioni. L’allontanamento fino ad un massimo di due giorni comporterà il coinvolgimento dell’alunno in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare, che si concluderanno con la produzione di un elaborato critico su quanto si è appreso.
Se la sospensione dura più di due giorni, gli studenti coinvolti dovranno essere impegnati in attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche.