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Smartphone vietati iStock

Smartphone vietati alle superiori, la reazione degli studenti

I numeri di un sondaggio danno ragione al divieto per gli smartphone alle superiori introdotto dal ministro dell'Istruzione Valditara: cos'è emerso

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

A sorpresa, gli studenti sono d’accordo con il nuovo divieto di uso degli smartphone alle scuole superiori. La circolare firmata a giugno dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara segue gli interventi già introdotti alle scuole elementari e medie.

È stato lo stesso capo del MIM a sottolineare che secondo un recente sondaggio i giovani sarebbero favorevoli a tale divieto.

Studenti favorevoli al divieto sugli smartphone alle superiori

Tra i tanti sostenitori del nuovo divieto introdotto sull’uso dei cellulari a scuola, in particolare alle superiori, si trova anche la maggioranza degli studenti. A rivelarlo è stato il ministro Giuseppe Valditara, ospite al Forum in Masseria di Bruno Vespa “Investire nel futuro dell’Italia. Formazione e valorizzazione dei talenti”.

Sono i numeri che risultano da un sondaggio di SWG, citato dal capo del MIM, a dare ragione a tale divieto. “A grande maggioranza, gli studenti sono d’accordo sul divieto dei cellulari a scuola”, ha commentato Valditara nel suo intervento.

Un segnale importante lanciato dai giovani, che dimostrano di aver colto uno degli obiettivi più importanti dell’iniziativa ministeriale, ovvero la lotta alla dipendenza digitale. Solamente così, ha spiegato il ministro dell’Istruzione, si possono “aiutare i giovani a disintossicarsi dall’abuso dei cellulari”.

Le nuove regole sullo stop agli smartphone alle superiori

La battaglia del ministro Valditara contro gli smartphone tra gli adolescenti e i giovani prosegue. Dopo lo stop fino alle scuole medie, è arrivato anche quello per le superiori, già a partire dal prossimo anno scolastico 2025/2026.

Facendo seguito alla nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha disposto, con Circolare n. 3392 del 16 giugno 2025, anche per gli studenti del secondo ciclo di istruzione il “divieto di utilizzo del cellulari durante lo svolgimento dell’attività didattica e, più in generale, in orario scolastico”.

Un intervento “improcrastinabile”, come dichiarato da Valditara, visti gli “effetti negativi, ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica, che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche”.

Questa misura si inserisce in un contesto internazionale di crescente preoccupazione per l’impatto delle tecnologie digitali sui giovani. La circolare, infatti, richiama diversi studi a supporto della decisione. Tra questi troviamo la ricerca “From decline to revival: Policies to unlock human capital and productivity” dell’OCSE, pubblicata nel 2024, che evidenzia come l’uso di smartphone e social media influenzi negativamente il rendimento scolastico, oppure il rapporto “A focus on adolescent social media use and gaming in Europe, central Asia and Canada” (2024), dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che ha messo in luce un aumento significativo dell’uso problematico dei social media tra gli adolescenti, con l’insorgere di fenomeni di dipendenza (un caso choc recente ha visto un giovane in crisi di astinenza da smartphone).

Abbiamo parlato anche delle sanzioni disciplinari previste e delle eccezioni al divieto dell’uso degli smartphone a scuola, per i quali i singoli istituti dovranno “aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa, prevedendo per gli studenti del secondo ciclo di istruzione il divieto di utilizzo dello smartphone durante l’orario scolastico anche a fini didattici”.

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