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Giuseppe Valditara Fonte foto: ANSA

Valditara bocciato in Educazione civica: no a nuove linee guida

Bocciato il documento sulle linee guida per l'insegnamento dell'Educazione civica di Valditara: no del Consiglio superiore della Pubblica istruzione

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il Consiglio superiore della Pubblica istruzione (Cspi) ha bocciato le linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica del ministro Giuseppe Valditara. Ecco le motivazioni del no e la reazione della Flc Cgil.

Bocciate le linee guida sull’Educazione civica di Valditara

"In relazione alle numerose e rilevanti criticità evidenziate e alle osservazioni formulate, il Cspi non può esprimere un parere favorevole sullo schema di decreto in oggetto e invita l’Amministrazione a rivederlo alla luce delle argomentazioni fin qui illustrate". È quanto si legge in calce al parere del Consiglio superiore della Pubblica istruzione sullo schema di decreto ministeriale di adozione delle linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica. Il parere, non vincolante, è arrivato il 28 agosto.

All’interno del documento, il Cspi ha evidenziato "numerose e rilevanti criticità" sulle Linee guida presentate il 7 agosto scorso dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e che entreranno in vigore, salvo novità, a partire dal prossimo anno scolastico in partenza a settembre.

Tra le "numerose e rilevanti criticità" elencate dal Consiglio superiore della Pubblica istruzione ci sono:

  • "la mancanza di un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività, che trova significato e centralità nel pieno sviluppo della persona umana";
  • "andrebbero riformulate alcune espressioni e termini anacronistici e impropri (come ad esempio ‘dal recupero di chi è rimasto indietro’; di chi non conosce la nostra lingua’)";
  • "l’assenza di un riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere";
  • "sarebbe stato opportuno dedicare un approfondimento specifico all’educazione finanziaria […] Non si può limitare l’educazione finanziaria a strumento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato";
  • "l’Educazione civica non può essere considerata solo come una disciplina, in quanto, attraverso apprendimenti formali, non formali e informali, permette lo sviluppo della cittadinanza, della responsabilità e dell’etica pubblica fondate sui valori condivisi della
    Costituzione".

Nel suo parere, il Cspi ha sottolineato anche che le linee guida attualmente in vigore per l’insegnamento dell’Educazione civica previste dal decreto ministeriale 35/2020, "non richiedeva particolari revisioni, eccetto le necessarie sistemazioni in riferimento a specifiche novità normative intervenute e la prevista definizione a livello nazionale di traguardi di competenze e obiettivi di apprendimento".

Il no della Flc Cgil

Le nuove linee guida sull’insegnamento dell’Educazione civica "sono state valutate dal massimo organo consultivo della scuola come irrispettose del lavoro dei docenti, ideologicamente tarate da privatismo, contenutisticamente venate da individualismo, formalmente, ma non sostanzialmente, coerenti con i valori della Costituzione", hanno affermato dalla Flc Cgil. Si tratta, hanno aggiunto, di un "giudizio drasticamente negativo" che, "non è superfluo sottolineare", è stato espresso "all’unanimità".

Secondo il sindacato, le linee guida del ministro Giuseppe Valditara esprimono un "approccio ‘personalistico’ e fortemente individualista". Per esempio, l’educazione finanziaria "viene ricondotta a mero strumento di valorizzazione e tutela del patrimonio privato quando il suo scopo dovrebbe essere quello di incrementare conoscenze e competenze di cittadinanza economica intesa come funzionale allo sviluppo e al benessere della collettività".

Secondo la segreteria generale della Flc Cgil Gianna Fracassi, il parere del Cspi "suona come una solenne bocciatura rispetto ad una visione ideologica e arretrata della scuola pubblica".