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Scuola primaria Fonte foto: iStock

Giudizi sintetici scuola primaria, quando si cambia: l'ordinanza

Arriva l'ordinanza sulla valutazione degli alunni della scuola primaria che sostituisce i giudizi descrittivi con quelli sintetici: quando si cambia

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La legge 150/2024, la cosiddetta riforma del voto in condotta, tra le altre cose prevede il passaggio ai giudizi sintetici alla scuola primaria. Questa modifica per la valutazione degli alunni sta per essere recepita da un’ordinanza, sulla quale il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi) ha espresso parere favorevole, pur avanzando modifiche e osservazioni. Ecco quando si cambia e cosa ha detto il Cspi.

Quando cambia la valutazione alle elementari

La riforma del voto in condotta (legge 150/2024), approvata definitivamente dalla Camera il 25 settembre scorso, interviene anche in merito alla valutazione degli alunni della scuola primaria. In base alla nuova norma, alle elementari la valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli studenti dovrà essere espressa con giudizi sintetici (ottimo, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente). Questi andranno a sostituire gli attuali giudizi descrittivi, introdotti con l’ordinanza ministeriale 72/2020.

Il passaggio dai giudizi descrittivi a quelli sintetici è operato da un’ordinanza ministeriale ad hoc che è in dirittura d’arrivo, e sulla quale il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso, il 18 novembre, parere favorevole.

La bozza dell’ordinanza, come riportata sul parere del Cspi, prevede che le nuove regole sulla valutazione entreranno in vigore dal secondo quadrimestre di questo anno scolastico. O meglio, come recita l’atto, “nell’ultimo dei periodi in cui la scuola ha suddiviso l’anno scolastico”.

Ecco cosa prevede nel dettaglio l’ordinanza: “In via transitoria, per l’anno scolastico 2024/2025, al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di adeguare i criteri di valutazione, i registri elettronici e i documenti di valutazione per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, nonché per fornire opportuna informazione alle famiglie degli alunni, le disposizioni della presente ordinanza si applicano a partire dall’ultimo periodo in cui è suddiviso l’anno scolastico“.

Il parere del Cspi sull’ordinanza

Come anticipato, il Cspi ha espresso parere favorevole alla bozza dell’ordinanza, ma nel contempo ha suggerito alcune modifiche che riportiamo di seguito.

In merito ai giudizi sintetici, il Cspi “evidenzia la necessità che siano rinominati e rimodulati i due giudizi sintetici ‘sufficiente’ e ‘non sufficiente‘ con altre formulazioni più funzionali al miglioramento degli apprendimenti“. Inoltre, nel parere il consiglio sottolinea che la valutazione deve continuare “ad avere per oggetto il processo formativo“, e non considerare solo i risultati ottenuti dagli alunni in ogni singola disciplina.

La legge 150/2024 prevede, al comma 1 del primo articolo, che “la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l’insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti”. Considerato questo, il Cspi “esplicita che, per meglio valutare ‘gli apprendimenti’, sia opportuno che il giudizio sintetico non sia assegnato all’intera disciplina, ma agli obiettivi di apprendimento significativi della stessa, per rendere più funzionale la correlazione con la progettazione di classe e per valorizzare il lavoro già svolto dalle scuole“.

Infine, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione rileva la necessità di elaborare specifiche linee guida da allegare all’ordinanza per accompagnare le scuole nell’attuazione di queste modifiche. Nelle intenzioni del consiglio, queste dovrebbero:

  • definire criteri trasparenti e condivisi per la valutazione;
  • fornire esempi concreti per la descrizione dei livelli di apprendimento;
  • offrire supporto formativo per evitare interpretazioni differenti tra le singole scuole.