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Valditara Fonte foto: IPA

Registro elettronico: cosa dice davvero la circolare di Valditara

Con il ritorno del diario alle elementari i docenti devono comunque annotare i compiti sul registro elettronico? Cosa dice la circolare di Valditara

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La scuola è iniziata in tutta Italia e gli alunni delle elementari sono tornati in classe con il diario cartaceo. Sui social alcuni genitori stanno chiedendo se con questa novità i compiti a casa, oltre che sul diario, devono comunque continuare ad essere annotati dagli insegnanti anche sul registro elettronico. Per fare chiarezza, ecco cosa dice davvero la circolare firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Alle elementari torna il diario cartaceo

Tra le novità del nuovo anno scolastico c’è il ritorno del diario cartaceo alle elementari. La circolare in materia è stata firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara l’11 luglio scorso. La nota reca le disposizioni sull’uso del registro elettronico, oltre all’utilizzo degli smartphone (vietato) alle elementari, disciplinando, le modalità di annotazione dei compiti a casa.

Negli ultimi anni, infatti, nella maggior parte dei casi i compiti da svolgere a casa venivano assegnati esclusivamente utilizzando il registro elettronico, rendendo di fatto ‘inutile’ il diario.

Introdotto nell’anno scolastico 2012-2013 “con quella rivoluzione per cui bisognava andare verso le nuove tecnologie sempre e comunque, i compiti a casa venivano messi sul registro elettronico, su quella scheda elettronica che un bambino era costretto a consultare oppure doveva ricorrere ai genitori”. Così il ministro Giuseppe Valditara aveva annunciato, lo scorso luglio durante il convegno ‘La scuola artificiale‘, la circolare sul ritorno del diario cartaceo alle elementari.

Nel provvedimento si sottolinea che l’annotazione dei compiti a casa solo attraverso il registro elettronico “comporta, di fatto, che gli alunni consultino sistematicamente il registro elettronico attraverso dispositivi tecnologici, pc, smartphone e tablet, per verificare quali attività debbano essere svolte a casa e per quale giorno, spesso con la mediazione dei genitori, titolari delle password di accesso”.

Cosa dice la circolare su registro elettronico e diario

L’obiettivo, però, è quello di limitare l’uso dei dispositivi elettronici da parte dei bambini. La circolare in questione è infatti la stessa che regola il divieto dell’uso dello smartphone alle elementari. “Al fine di sostenere, fin dai primi anni della scuola primaria e proseguendo nella scuola secondaria di primo grado, lo sviluppo della responsabilità degli alunni nella gestione dei propri compiti dosando, al contempo, il ricorso alla tecnologia – prosegue la nota del ministro Valditara -, si raccomanda di accompagnare la notazione sul registro elettronico delle attività da svolgere a casa con la notazione giornaliera su diari/agende personali“.

In questo modo, “ciascun alunno potrà acquisire una crescente autonomia nella gestione degli impegni scolastici, senza dover ricorrere necessariamente all’utilizzo del registro elettronico“, conclude la circolare.

Dunque, gli insegnanti non sono esentati dal riportare i compiti sul registro elettronico, ma sono sollecitati a farli annotare anche dagli alunni sul proprio diario. Come specificato dallo stesso Valditara, “i genitori continueranno a essere avvisati con questo strumento”.

La circolare e il divieto dell’uso dello smartphone

Come detto, la circolare è volta a fornire “ulteriori indicazioni finalizzate a introdurre il divieto dell’uso degli smartphone per lo svolgimento delle attività educative e didattiche”. Nel documento si spiegano le motivazione che hanno spinto il ministero dell’Istruzione a vietare i dispositivi elettronici nelle scuole elementari e medie:

  • la correlazione, rilevata da “importanti studi internazionali”, tra uso del cellulare in classe, “anche a scopo educativo e didattico”, e livello di apprendimento degli alunni;
  • il “legame negativo” tra l’uso eccessivo delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e il rendimento degli studenti;
  • la relazione tra uso frequente degli smartphone e la riduzione del livello di attenzione;
  • l’incidenza negativa dell'”uso continuo, spesso senza limiti, dei telefoni cellulari fin dall’infanzia e nella preadolescenza” sul “naturale sviluppo cognitivo determinando, tra l’altro, perdita di concentrazione e memoria, diminuzione della capacità dialettica, di spirito critico e di adattabilità“;
  • “l’aumento preoccupante anche in Italia di minori affetti dalla sindrome dell’Hikikomori, ossia il fenomeno dell’isolamento sociale volontario che comporta il ritiro dei giovani nel chiuso delle proprie case rinunciando ai rapporti con il mondo esterno”.

Nella circolare si specifica anche che, mentre gli smartphone sono totalmente banditi, possono inveceessere utilizzati, per fini didattici, altri dispositivi digitali, quali pc e tablet, sotto la guida dei docenti”.

Restano fermi, dunque, “il ricorso alla didattica digitale e la sua valorizzazione, così come l’impegno a rendere edotti gli studenti sul corretto ed equilibrato uso delle nuove tecnologie, dei telefoni cellulari e dei social e sui relativi rischi”.

Pertanto, le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione “provvederanno ad aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa, anche prevedendo, nella scuola secondaria di primo grado, specifiche sanzioni disciplinari per gli alunni che dovessero contravvenire al divieto di utilizzo in classe dello smartphone”.