
La circolare di Valditara sui compiti è un caso: c'è la protesta
Scoppia la protesta dei sindacati degli insegnanti per la nuova circolare del ministro Giuseppe Valditara sui compiti a casa e le verifiche in classe
Diventa un caso la circolare sulle verifiche in classe e sui compiti a casa del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Dopo l’invio della nota ai presidi delle scuole italiane, è scoppiata la protesta dei sindacati degli insegnanti. Perché sono critici e cosa pensano i dirigenti scolastici.
- Cosa c'è scritto nella circolare di Valditara su compiti e verifiche
- La protesta dei sindacati degli insegnanti contro Valditara
- Cosa pensano i presidi della nuova circolare di Valditara
Cosa c’è scritto nella circolare di Valditara su compiti e verifiche
Il 28 aprile, il ministro Giuseppe Valditara ha inviato una circolare a tutti i dirigenti scolastici d’Italia con alcune raccomandazioni sull’assegnazione dei compiti a casa e la programmazione delle verifiche in classe.
Nella nota si sottolinea che, nel rispetto dell’autonomia decisionale dei prof, “è importante che la programmazione delle verifiche da svolgere in classe, così come l’assegnazione di compiti e attività di studio da svolgere a casa, siano accuratamente pianificate da ciascun insegnante“, anche considerando quanto eventualmente programmato da altri docenti o dal consiglio di classe. Inoltre, si invita gli insegnanti ad evitare di assegnare compiti sul registro elettronico “in serata per l’indomani“.
L’obiettivo è quello di scongiurare “il rischio di concentrare le attività di verifica in classe e
quelle personali di studio pomeridiano in un’unica giornata”. In questo modo, si legge ancora sulla circolare, si può garantire una “più equilibrata distribuzione” delle verifiche durante la settimana. Ma anche risparmiare carichi di lavoro “troppo condensati e gravosi” agli studenti e assicurare una “migliore organizzazione del tempo soprattutto in concomitanza con giornate festive”.
Infine, nella circolare si raccomanda agli insegnanti di far scrivere i compiti anche sul diario, “soprattutto nel primo ciclo di istruzione ma non solo”, così da consentire una “crescente autonomia da parte degli alunni nella gestione dei propri impegni scolastici”.
La circolare, ha commentato Valditara, “ha lo scopo di rafforzare sempre di più la positiva collaborazione fra famiglia e scuola. Una collaborazione che a noi sta particolarmente a cuore”.
La protesta dei sindacati degli insegnanti contro Valditara
Questa circolare “rappresenta un atto ingerente e un attacco all’autonomia professionale degli insegnanti, che deve invece essere rispettata, garantita e tutelata”, ha commentato il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, intervistato da Studio Aperto.
“Ogni docente – ha proseguito D’Aprile – conosce profondamente la propria classe e sa calibrare verifiche e compiti in funzione delle reali esigenze educative e formative degli studenti. Tentare di imbrigliare questa libertà con prescrizioni rigide, come l’obbligo di annotare compiti anche sul diario personale o il divieto di inserire compiti nel registro elettronico in tempi ravvicinati, significa non solo mancare di fiducia nella professionalità dei docenti, ma anche ridurre la loro capacità di adattarsi in modo flessibile all’andamento quotidiano delle attività didattiche”.
Sulla stessa linea anche gli altri sindacati degli insegnanti. Per Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, la nota di Valditara “invade prerogative che le norme – richiamate del resto in apertura della circolare stessa – attribuiscono all’autonomia professionale dei docenti e a quella delle istituzioni scolastiche”. La sindacalista ha aggiunto: “Risulta del tutto inopportuna, e potenzialmente lesiva della dignità professionale del personale docente e dirigente, la decisione di fare oggetto di una circolare del Ministro situazioni e comportamenti in realtà marginali, ma che assumono in tal modo un carattere di fenomeno diffuso se non generalizzato”.
Secondo la Flc Cgil, le indicazioni contenute nella circolare “costituiscono una vera e propria ingerenza nelle prerogative delle istituzioni scolastiche, nell’autonomia professionale e nella libertà di insegnamento dei singoli docenti”. E ancora: “Il rilievo e l’enfasi posti su un problema del tutto residuale rischiano di acuire situazioni di conflittualità tra docenti e famiglie e di svilire ulteriormente l’autorevolezza della scuola“.
Infine, il presidente di Anief Marcello Pacifico ha commentato: “Riteniamo che la libertà d’insegnamento sia fondamentale come principio da rispettare nell’organizzazione della didattica, non esistono regole che possano essere imposte, possono essere suggerite”.
Cosa pensano i presidi della nuova circolare di Valditara
I dirigenti scolastici come la pensano? Il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli si è detto pienamente d’accordo con la nuova circolare di Valditara parlando di “suggerimenti di buon senso”, come riportato da RaiNews.it. Giannelli ha evidenziato l’importanza di un impegno pomeridiano “costante” nei compiti a casa per consentire agli studenti “un equilibrio tra lo studio e altre attività fondamentali per la loro crescita”, come lo sport, uscire con gli amici e passare del tempo in famiglia.