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Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara Fonte foto: ANSA

Quanto guadagna un insegnante, la novità annunciata da Valditara

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara annuncia novità in merito all'aumento degli stipendi degli insegnanti: quali sono le misure previste

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Novità in vista per quanto riguarda il riconoscimento economico dei docenti. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato di voler anticipare gli aumenti del 2025-2027 e di introdurre ulteriori misure che sono volte a restituire dignità e autorevolezza al ruolo dell’insegnante e alla scuola. La riforma annunciata sarà quindi incentrata su stipendi, welfare e riconoscimento sociale dei docenti.

Riforma del contratto scuola in vista: l’annuncio di Valditara

Il ministro Valditara, intervenuto durante l’ottavo congresso nazionale della Cisl Scuola a Trieste, ha delineato una situazione allarmante: la scuola si trova in crisi di autorevolezza. Una crisi che evidenzia il “fallimento della società”, come dichiarato dal capo del Mim. Lo ha dichiarato citando un fatto recente accaduto in un istituto scolastico: una studentessa si è rifiutata di spegnere il cellulare alla richiesta della prof, alla quale ha poi detto di non riconoscere la sua sua autorità.

Ma l’autorevolezza passa anche dal giusto riconoscimento economico. Alcuni passi sono già stati compiuti, ha dichiarato Valditara, come la chiusura di un contratto che era bloccato da tempo, che ha permesso di stanziare una tantum 100 milioni di euro, e di destinare altri 300 milioni per l’aumento degli stipendi di tutto il personale scolastico. Un contratto scuola per il quale, per la prima volta, sono già state previste le risorse per i prossimi due contratti, “cioè sino al 2030“, segno di una volontà di guardare al lungo periodo.

Ma i progetti del ministero non si concluderebbero qui: nel suo intervento, Valditara ha annunciato che al Congresso del suo partito, ad aprile, ha fatto approvare una mozione congressuale che impegna la Lega “ad aumentare ulteriormente gli stipendi del personale della scuola”.

Sono due le novità sulle quali si sta lavorando e che Valditara vorrebbe rendere concrete: l’anticipo degli aumenti previsti per il contratto 2025-2027 e la chiusura rapida dell’attuale contratto.

Non solo stipendi più alti: novità sugli infortuni e sulle gite scolastiche

Il piano di Valditara non prevede solo un aumento degli stipendi dei docenti, ma anche un impegno nel migliorare gli aspetti più concreti della vita lavorativa quotidiana del personale scolastico che, secondo il ministro, non dovrebbe essere “discriminato” rispetto agli altri lavoratori italiani.

La prima novità riguarda l’assicurazione per gli infortuni in itinere e sul lavoro. “Se io, andando a scuola, mi rompo una gamba oppure sulle scale mi slogo un piede, non vedo per quale motivo debba essere discriminato rispetto ad altri lavoratori”, ha spiegato Valditara, anticipando che con la ministra Calderone sono state trovate le risorse per “stabilizzare e rendere definitiva questa assicurazione”.

Il ministro ha sottolineato anche che dal 2026 sarà disponibile l’assicurazione sanitaria, con risorse già stanziate nella scorsa legge di bilancio. Il contratto, inoltre, stabilirà quali prestazioni saranno erogabili per il rimborso delle prestazioni sanitarie.

La seconda importante novità allo studio del ministero per incentivare il welfare degli insegnanti riguarda i viaggi di studio. Si punta a ripristinare la diaria, perché “l’insegnante che accompagna gli studenti deve avere anche riconoscimento economico”, ha spiegato il capo del Mim. Novità in vista, infine, anche per quanto riguarda i buoni pasto e le ulteriori agevolazioni su mutui e trasporti.

Quanto guadagna un insegnante oggi

La retribuzione media di un docente in Italia, definita dal vigente Ccnl 2019/2021, varia in relazione al grado di istruzione in cui opera e all’anzianità di servizio. All’inizio della carriera nella scuola dell’infanzia o primaria percepisce uno stipendio lordo annuo di 20.897 euro, con un potenziale incremento fino a 30.537 euro dopo 35 anni.

Nelle scuole medie, gli insegnanti hanno una retribuzione iniziale leggermente superiore, di circa 22.679 euro lordi annui, con la possibilità di raggiungere i 33.837 euro.

I colleghi che lavorano alle scuole superiori, hanno una situazione retributiva più complessa, poiché la retribuzione varia in base all’anzianità e al titolo di studio: un professore laureato percepisce uno stipendio che oscilla tra i 22.679 euro lordi annui (nella fase iniziale della carriera) e i 35.505 euro (a fine carriera). Un insegnante diplomato, invece, parte da 20.897 euro lordi annui, con un possibile aumento fino a 31.492 euro prima del pensionamento.

Il rapporto Ocse ‘Education at a Glance 2024‘ ha evidenziato come le retribuzioni degli insegnanti italiani siano ancora tra le più basse dei Paesi Ocse, e inferiori sia alla media Ocse sia a quella europea.

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