
Quanto guadagna un insegnante in Italia: la proposta di Anief
Questa è la proposta del presidente di Anief Marcello Pacifico per aumentare le retribuzioni dei docenti: ma quanto guadagna un insegnante in Italia?
Gli stipendi dei docenti sono da sempre al centro del dibattito pubblico. Come evidenziato da numerosi report, per esempio l’‘Education at a Glance 2024’ dell’Ocse, i prof italiani sono pagati meno rispetto alla media europea e a quella dei Paesi Ocse. I sindacati, su più fronti, stanno lavorando per ottenere aumenti stipendiali per il personale scolastico. Tra questi c’è Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori). Quanto guadagna un insegnante in Italia e la proposta dell’organizzazione.
Le proposte di Anief sugli stipendi del personale scolastico
“Poiché in questo momento la Camera dei deputati sta approvando il decreto PA, che prevede aumenti salariali persino per i dipendenti dei ministeri – e forse anche per quelli dei comuni e delle regioni – riteniamo che anche nel decreto Scuola debbano essere previste risorse dedicate. Chiediamo che vengano stanziati nuovi fondi e allocate le risorse già disponibili per incrementare gli stipendi del personale scolastico”. A parlare è il presidente di Anief Marcello Pacifico, intervistato da Teleborsa.
Pacifico ha poi avanzato le proposte dell’associazione: “Tra le misure da adottare, proponiamo l’introduzione di indennità specifiche: un’indennità di trasferta per tutti i lavoratori fuori sede e un’indennità per coloro che hanno più di 36 mesi di servizio, oggi riconosciuta solo in caso di ricorso giudiziario”.
Tra le altre richieste al Parlamento (che sta approvando il decreto PA e che sta esaminando il decreto Scuola) e al Governo (che tramite l’Aran sta negoziando con i sindacati il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore Istruzione e Ricerca 2022-2024), Pacifico ha aggiunto: “Chiediamo che vengano garantiti i buoni pasto, come già avviene per il resto del personale della pubblica amministrazione, e che venga ripristinato il primo gradino stipendiale, come ha recentemente sancito la Cassazione in una causa vinta dall’Anief”.
Per il presidente di Anief, “tutto questo rappresenterebbe un primo passo importante verso l’obiettivo di allineare gradualmente gli stipendi del personale scolastico a quelli degli altri dipendenti pubblici“.
E ha concluso: “È significativo ricordare che, fino a qualche anno fa, i salari del personale ministeriale erano inferiori a quelli della scuola, mentre oggi risultano superiori di circa 6mila euro all’anno, ovvero 500 euro in più al mese”.
Quanto guadagna un insegnante in Italia
In Italia, la retribuzione dei docenti è correlata sia all’ordine e al grado della scuola in cui si insegna sia all’anzianità di servizio, con ulteriori distinzioni per i professori delle superiori in base al titolo di studio. Gli stipendi lordi sono definiti dal Ccnl del settore Istruzione e Ricerca 2019-2021 attualmente in vigore.
In base al contratto collettivo, un insegnante di scuola dell’infanzia (materna) o primaria (elementari) vede il proprio stipendio lordo annuo passare dai 20.897 euro iniziali fino a un massimo di 30.537 euro dopo 35 anni di servizio. Nella scuola secondaria di primo grado (medie), i colleghi partono da una base di 22.679 euro lordi all’anno, con la possibilità di raggiungere i 33.837 euro.
Per la scuola secondaria di secondo grado (superiori), un docente laureato ha una fascia salariale che spazia dai 22.679 euro lordi nei primi anni di carriera ai 35.505 euro con oltre 35 anni di servizio. Un insegnante diplomato, invece, inizia con 20.897 euro lordi annui, potendo arrivare fino a 31.492 euro.
Come sottolineato nel rapporto Ocse ‘Education at a Glance 2024’, pubblicato a settembre, gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i più bassi dei Paesi industrializzati, risultando inferiori sia alla media Ocse che a quella europea.