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Papa Francesco Fonte foto: ANSA

Papa Francesco e la parolaccia alla maestra: appello ai genitori

Il racconto di Papa Francesco su quando da piccolo disse una parolaccia alla maestra: la sua lezione sull'educazione e l'appello ai genitori

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Nell’Udienza generale del 20 maggio 2015, di fronte a 40mila fedeli, Papa Francesco ha condiviso un aneddoto personale che ha offerto uno spaccato della sua infanzia e, al contempo, ha lanciato un appello accorato ai genitori sull’importanza del loro ruolo nell’educazione dei figli. In quell’occasione, il Pontefice ha riferito che, quando andava alle elementari, disse una parolaccia alla sua maestra. Questo racconto e la lezione che ne è derivata, con la sua semplicità, ha toccato il cuore di molti. E oggi, a seguito della sua scomparsa, risuona come un insegnamento ancora più prezioso. Nonostante siano passati 10 anni, infatti, il suo messaggio resta completamente attuale.

Il racconto del Papa: “Alle elementari ho detto una brutta parola alla maestra”

Nell’Udienza generale del 20 maggio 2015 a San Pietro, Papa Francesco ha narrato un episodio risalente a quando era un bambino che frequentava la quarta elementare. Il Pontefice ha raccontato che un giorno, a scuola, si lasciò sfuggire una “brutta parola” rivolta alla maestra. L’insegnante non esitò a convocare la madre del piccolo Jorge Mario Bergoglio.

Il giorno successivo, le due donne si incontrarono e parlarono a lungo. Poi la mamma chiamò il figlio e, “con dolcezza” – ha evidenziato il Santo Padre -, gli spiegò la gravità del suo comportamento, invitandolo a chiedere scusa alla maestra. “E io l’ho fatto e sono rimasto contento”, ha detto.

Tuttavia, ha aggiunto, quello era solo il “primo capitolo” della storia. “Quando sono tornato a casa incominciò il secondo capitolo. Immaginatevi voi”, ha ricordato sorridendo.

L’appello di Papa Francesco ai genitori sull’educazione

“Se oggi la maestra fa una cosa del genere, il giorno dopo i genitori o uno dei due va rimproverare la maestra perché i tecnici dicono che i bambini non si devono rimproverare così”, ha proseguito il Pontefice sottolineando che, a differenza del passato, il rapporto tra famiglia e insegnati è sempre più segnato da tensioni e sfiducia reciproca. E ha aggiunto: “Sono cambiate le cose, ma i genitori non devono autoescludersi dalla educazione dei figli“.

L’aneddoto raccontato da Papa Francesco è stato il punto di partenza per una riflessione più ampia sul ruolo dei genitori nell’educazione dei figli. Nel suo intervento ha riconosciuto le difficoltà che molti genitori affrontano, “sequestrati dal lavoro e da altre preoccupazioni, e si trovano come paralizzati nel timore di sbagliare”.

Ha poi espresso particolare comprensione per i genitori separati, “appesantiti da questa loro condizione”, esortandoli a non usare i figli come “ostaggio” contro l’ex coniuge, ma a proteggerli dal “peso della separazione”.

Tuttavia, nonostante le difficoltà, Bergoglio ha ribadito l’importanza della presenza e dell’impegno dei genitori nell’educazione dei figli. Ha sottolineato l’importanza di un’educazione equilibrata, in cui i figli imparino ad ascoltare e obbedire, ma in cui i genitori evitino di “comandare in maniera brutta” e soprattutto di “scoraggiare i figli”.

Papa Francesco ha così invitato i genitori a “prendere per mano” i figli nella loro crescita, accompagnandoli passo dopo passo, senza però chiedergli “le cose che non possono fare”, perché “se gli dite ‘vai dove non è possibile’ essi si esasperano”.

Infine ha concluso: “È una sfida difficile, ma ce la potete fare“.