
Paolo Crepet avverte studenti e genitori: "È la fine". Lo sfogo
Perché secondo Paolo Crepet "l'alleanza" genitori-studenti contro gli insegnanti è "la fine di una comunità": ecco cosa ha detto il noto psichiatra
Paolo Crepet ha rilasciato una nuova intervista in cui ha parlato di giovani, famiglia, educazione e tecnologia. Lo sfogo dello psichiatra su studenti e genitori: “È la fine“. Ecco cosa ha detto.
- L’appello di Crepet ai giovani: “Siate scomodi”
- Crepet: "Non siamo nati per essere schiavi dei nostri figli"
- Scuola, studenti e genitori: cosa ha detto Paolo Crepet
- Lo psichiatra: "La tecnologia ci dà e ci toglie"
L’appello di Crepet ai giovani: “Siate scomodi”
Intervistato a Primocanale, Paolo Crepet ha lanciato un appello ai giovani: “Siate scomodi”. In un mondo in cui le opportunità sembrano infinite, lo psichiatra ha invitato i ragazzi e le ragazze a sfruttare al massimo le opportunità che hanno a disposizione. L’esperto ha ricordato come, nella sua gioventù, viaggiare da Roma a Berlino con pochi soldi fosse un sogno irraggiungibile, mentre oggi i giovani possono farlo “con il costo di una pizza”.
“Credo che i ragazzi e le ragazze siano intelligenti e abbiano la possibilità di fare una vita straordinaria”, ha detto. Per questo “vorrei che usassero queste possibilità”.
E ha proseguito: “Adesso è diventato molto difficile anche solo parlare di Europa. A me piaceva l’idea di poter andare a Parigi senza passaporto, e vorrei che rimanesse ancora così. Quindi voglio pensare che i ragazzi e le ragazze siano così di talento da trovare una via che non è quella che noi abbiamo tracciato per loro“. La via, ha specificato il sociologo, “non è la comfort zone che noi adulti abbiamo inventato e loro (i giovani) hanno comprato gratis, hanno ereditato”. Nella comfort zone, ha aggiunto, “non c’è niente di eccitante, non c’è niente di nuovo. La vita invece ci ha insegnato che le cose strepitose, anche quelle difficili, sono le mete più ambite”.
Da qui il suo appello alle nuove generazioni: “Non cercate cose comode. Siate scomodi, chiedeteci cose scomode e troverete un orizzonte per voi”.
Crepet: “Non siamo nati per essere schiavi dei nostri figli”
Durante il suo intervento, Crepet ha anche affrontato il tema del rapporto tra genitori e figli. A suo avviso l’iperprotezione da parte delle famiglie e la tendenza sempre più radicata di cercare di risolvere ogni problema al posto dei figli porta alla loro deresponsabilizzazione.
La ‘colpa’ dei cambiamenti in atto in questa relazione, ha specificato, è sia dei genitori che dei figli. È di “noi adulti, che gli portiamo le cartelle o gli giriamo lo zucchero dentro il caffè latte quando potrebbero farselo da soli”. Ma è anche dei figli, che “a 14-15 anni pretendono di uscire la sera e fare cose che io non mi permettevo neanche di sognare”.
Per lo psichiatra è fondamentale che i giovani di oggi imparino ad assumersi le proprie responsabilità e che comprendano l’importanza dei doveri: “Vi dovete assumere anche delle responsabilità e non solo non solo i diritti. Una comunità che è piena di diritti e di nessun dovere è una comunità zoppa“, ha evidenziato.
Sul tema ha concluso: “Ragazzi che non prendono l’autobus e accettano di stare acciottolati sopra un divano ad aspettare chissà cosa e a pretendere che gli adulti facciano camerieri, chaperon, qualsiasi altra cosa: beh insomma, io questo non lo accetterei. Non siamo nati per essere schiavi dei nostri figli“.
Scuola, studenti e genitori: cosa ha detto Paolo Crepet
Parlando di scuola, Paolo Crepet ha detto: “Finché ci sarà un’alleanza genitori-figli contro gli insegnanti, decretiamo la fine di una comunità perché vorrà dire che i ragazzi e le ragazze cresceranno pensando che lo studio sia una cosa da scemi, che tanto non c’è niente da sapere perché c’è l’Intelligenza artificiale che pensa per te”.
Lo psichiatra ha continuato: “Le chat delle mamme, il registro elettronico, ne abbiamo inventate di tutte pur di non farne una giusta. L’autorevolezza di un genitore non è quella di agevolare la strada dei figli, ma di dare loro l’esempio. E questa non è una cosa antica, è una cosa futuribile. È quello che dobbiamo fare anche per salvare questa comunità, per avere idee di come diavolo ne usciamo da questa situazione storico-politica-geografica terribile. Ci vogliono idee, non basta una piazza piena un pomeriggio”.
Lo psichiatra: “La tecnologia ci dà e ci toglie”
Crepet ha anche riflettuto sull’impatto della tecnologia nella nostra società. “La tecnologia ci dà e ci toglie“, ha dichiarato, sottolineando che da un lato offre opportunità senza precedenti, ma dall’altro comporta una perdita significativa, in particolare nelle relazioni umane.
“La tecnologia non può essere l’unico strumento con cui un ragazzo cresce perché questo ci toglie qualcosa. Lo abbiamo ben capito guardando i nostri ragazzi: c’è un impoverimento delle relazioni, soprattutto quelle emotive”. Ma possiamo capirlo anche volgendo lo sguardo alle città in cui viviamo: “La tecnologia ci ha tolto cinematografi, edicole, e tante altre cose che erano i posti dove la gente andava. Si andava al cinema con gli amici, poi si usciva, si prendeva una pizza e si discuteva del film”, ha chiuso Paolo Crepet.