
I libri che bisogna assolutamente leggere per Paolo Crepet
In un'intervista, il noto psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha svelato i libri e gli autori che bisogna assolutamente leggere: quali sono e perché
Quali sono i libri che bisogna assolutamente leggere per Paolo Crepet? In un’intervista, il noto psichiatra e sociologo ha dato dei consigli di lettura ai giovani per sviluppare “senso critico”.
- Quali libri Crepet consiglia di leggere ai giovani
- Cosa pensa Paolo Crepet dell'esame di Maturità
- Perché dobbiamo essere "molto preoccupati" per Crepet
Quali libri Crepet consiglia di leggere ai giovani
Quando gli viene chiesto quali libri o autori consiglia di leggere sotto l’ombrellone, sia ai giovani che ai meno giovani, Paolo Crepet non ha dubbi: “Prima di tutti i classici, ad esempio Calvino“, ha risposto in un’intervista a Il Messaggero.
La scelta dei classici da parte dello psichiatra, e di Italo Calvino in particolare, non è solo un omaggio alla grande letteratura, ma un invito a confrontarsi con opere che hanno superato la prova del tempo proprio perché capaci di offrire prospettive profonde e universali sull’esistenza umana.
Detto questo, “l’importante è leggere“, ha specificato l’esperto, “leggere tutto ciò che ci piace e che possiamo leggere” perché “aiuta a formarsi un senso critico“. Per Crepet, i libri sono fonti di stimoli per la mente, capaci di nutrire la curiosità e di ampliare gli orizzonti. Dunque, sono in grado di sviluppare senso critico, che secondo lo psichiatra è alla base della libertà di pensiero.
Cosa pensa Paolo Crepet dell’esame di Maturità
Durante l’intervista, Paolo Crepet ha parlato anche dell’esame di Maturità, che si sta concludendo in questi giorni per migliaia di studenti. “Gli esami sono valutazioni e la vita è fatta anche di valutazioni“, ha esordito lo psichiatra, spiegando che “possono essere un momento importante di formazione alla fine di un ciclo importante come quello della media superiore”. Però, ha evidenziato “debbono essere un banco di prova vero, non edulcorato“.
Secondo il professore, “la scuola nel tempo ha perso autorevolezza e non tanto per responsabilità dei docenti”. La soluzione, per Crepet, sta nel “tornare a bocciare chi non studia o non è preparato” perché “solo attraverso il merito si può invertire la rotta“.
Perché dobbiamo essere “molto preoccupati” per Crepet
Paolo Crepet ha esteso la sua riflessione parlando anche dell’intelligenza artificiale. A suo avviso, “c’è di che essere preoccupati e molto. Tutti gridano ‘al lupo al lupo’ ma in pochi fanno realmente qualcosa”.
Per Crepet questa “inerzia” è particolarmente grave perché “chi ha in mente di sostituire tutto con la tecnologia o con l’intelligenza artificiale non ha alcun interesse a che noi ci muoviamo e pensiamo in maniera autonoma e originale, fuori dagli schemi e controcorrente”. Ed invece, ha aggiunto, “occorre ribellarsi cominciando dalle giovani generazioni“.
Il professore ha parlato di una tendenza all’omologazione del pensiero che a suo avviso è rafforzata da una “censura gentile e invisibile” che si insinua nelle nostre vite, non attraverso divieti espliciti, ma tramite un “conformismo seducente”. Questo, secondo Crepet, ci porta a rinunciare “al pensiero critico, alla creatività, al coraggio di essere diversi”.
Lo psichiatra ha concluso affermando che “la libertà autentica non è fatta di slogan, ma è un esercizio quotidiano fatto di coraggio, disobbedienza, capacità di sostenere il dubbio e di accettare il conflitto come momento essenziale di crescita“.
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