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Allarme di Paolo Crepet sull'IA: la sua profezia sulla "fine"
Il sociologo Paolo Crepet è tornato a parlare dell'Intelligenza Artificiale mettendo in guardia sui pericoli che può comportare: cosa ha detto
Paolo Crepet, noto psichiatra e sociologo, è tornato a parlare dell’Intelligenza Artificiale mettendo in guardia sui pericoli che può comportare, per i giovani e per gli adulti. Lo ha fatto nel corso dell’intervista a Poretcast, il podcast condotto dall’attore Giacomo Poretti. Cosa ha detto il divulgatore sull’IA.
- Paolo Crepet sull'Intelligenza Artificiale e il ruolo del marketing
- Qual è il pericolo dell'IA per l'uomo secondo Crepet
Paolo Crepet sull’Intelligenza Artificiale e il ruolo del marketing
Crepet non ha mai celato la sua preoccupazione sull’uso sempre più massiccio dell’Intelligenza Artificiale, nella vita di tutti i giorni e non solo nel mondo lavorativo, e la sua posizione negativa sul suo ruolo. Recentemente, infatti, lo psichiatra aveva definito l’IA una “incognita enorme” che porta con sé molti rischi, anche in ambito scolastico nel quale “rischiamo di non sapere se il compito di maturità l’ha fatto il ragazzo o una chat”.
Lo scrittore è tornato ad esprimere la propria preoccupazione sull’utilità e lo sviluppo di questa innovazione tecnologica durante la 22esima puntata di Porecast, durante la quale sono stati snocciolati anche altri argomenti, tra cui il tema della felicità, dell’educazione, del rapporto genitori-figli (per il quale ha portato un curioso esperimento fatto anni fa al liceo in merito al tempo trascorso insieme parlando e confrontandosi).
Lo scetticismo di Crepet parte dal concetto stesso di Intelligenza Artificiale, che è in evoluzione continua: “Oggi parliamo di intelligenza artificiale, ma domani sarà già un’altra cosa”, ha affermato.
Inoltre, lo psichiatra ha messo in guardia contro il marketing eccessivo che circonda tale tecnologia. Secondo lui, infatti, non si riesce più a distinguere ciò che viene veramente creato con l’IA oppure no, e in che modo. Ha fatto quindi l’esempio delle pubblicità, che sempre più spesso puntano a vendere prodotti “fatti con l’IA”. “È di moda dire che un prodotto è fatto con questa tecnologia”, ha detto, sottolineando che “tutti noi abbiamo un pregiudizio positivo su qualsiasi cosa venga dall’IA”.
Qual è il pericolo dell’IA per l’uomo secondo Crepet
Crepet ha sottolineando anche che il vero problema non è tanto l’avanzamento tecnico, ma il modo in cui esso viene sfruttato. Quali sono i rischi legati all’uso indiscriminato della tecnologia e dell’IA? Secondo il sociologo il pericolo è la perdita di autonomia. Le persone stanno imparando a delegare le proprie responsabilità agli strumenti digitali, non occupandosi più di pensare e trovare soluzioni con il proprio cervello e le proprie capacità. “Se pensiamo che la tecnologia debba risolvere tutti i problemi, finiremo per non saper affrontare più nulla da soli”, ha asserito.
Un invito, quello di Crepet, ad usare in maniera consapevole le nuove tecnologie, sempre più presenti nella vita quotidiana, prestando particolare attenzione a non delegare ogni cosa a una macchina artificiale, ma cercando di risolvere i problemi autonomamente, senza dipendere in modo esclusivo dai dispositivi digitali.
A tal proposito, il pensatore e divulgatore ha in più occasioni sottolineato l’importanza della creatività umana, che si sviluppa dal rischio e dall’esperienza, in contrasto con l’Intelligenza Artificiale. Secondo lui, quest’ultima non avrebbe tali caratteristiche e quindi non potrebbe mai riuscire creare qualcosa di veramente nuovo e originale, poiché il suo processo di analisi si basa sulla rielaborazione di dati e modelli già esistenti.