
Perché per Crepet bisogna tornare a bocciare: sfogo sulla scuola
Parlando dell'esame di Maturità, Paolo Crepet si è lasciato andare a un duro sfogo sulla scuola: perché per lo psichiatra "bisogna tornare a bocciare"
L’educazione delle nuove generazioni è un tema centrale e particolarmente sentito da Paolo Crepet. Alla base della sua riflessione su questo argomento vi è il ruolo cruciale che la scuola riveste nella formazione dei giovani. Una formazione che va al di là della sola trasmissione del sapere, mirando a plasmare individui completi, capaci di affrontare le sfide della vita, diventare adulti consapevoli e cittadini responsabili, dotati di senso critico e autonomia di pensiero. Proprio per questo motivo, secondo il noto psichiatra e sociologo a scuola “bisogna tornare a bocciare chi non studia o non è preparato”.
- Perché a scuola bisogna tornare a bocciare (per Crepet)
- Perché i giovani devono "ribellarsi" secondo Crepet
- I consigli di lettura di Paolo Crepet
Perché a scuola bisogna tornare a bocciare (per Crepet)
La Maturità 2025 sta giungendo al termine. La fine dell’esame di Stato di quest’anno è stata presa da Paolo Crepet come spunto per una riflessione più ampia sul mondo della scuola e dell’educazione in un’intervista rilascia a Il Messaggero.
“Gli esami sono valutazioni e la vita è fatta anche di valutazioni – ha detto lo psichiatra -. Possono essere un momento importante di formazione alla fine di un ciclo importante come quello della media superiore ma – ha aggiunto – debbono essere un banco di prova vero, non edulcorato“.
La sua critica è rivolta a un sistema educativo che, a suo avviso, ha smarrito la propria autorevolezza, “e non tanto per responsabilità dei docenti“, ha specificato. In questo contesto, Crepet è convinto che “bisogna tornare a bocciare chi non studia o non è preparato” perché “solo attraverso il merito si può invertire la rotta“.
Per Crepet, una scuola che non boccia, che non valuta con rigore, è una scuola che non responsabilizza e non prepara adeguatamente alla vita, dove le valutazioni sono una costante e la capacità di superare le sfide attraverso il proprio impegno è fondamentale.
Perché i giovani devono “ribellarsi” secondo Crepet
L’analisi di Paolo Crepet si estende oltre la scuola, toccando temi che riguardano la libertà di pensiero e il ruolo dei giovani in una società sempre più complessa e influenzata dalla tecnologia.
Il professore ha detto di essere “molto preoccupato” dalla direzione che sta prendendo il mondo, in particolare a causa dell’avanzata delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. Nonostante “tutti gridano ‘al lupo al lupo'”, secondo Crepet solo in pochi agiscono concretamente: “Dobbiamo rimettere in funzione il nostro cervello perché chi ha in mente di sostituire tutto con la tecnologia o con l’intelligenza artificiale non ha alcun interesse a che noi ci muoviamo e pensiamo in maniera autonoma e originale, fuori dagli schemi e controcorrente”.
Di fronte a quella che definisce una “censura gentile e invisibile”, ovvero “un conformismo seducente che ci conduce verso la rinuncia al pensiero critico, alla creatività, al coraggio di essere diversi”, Crepet ha lanciato il suo appello: “Occorre ribellarsi cominciando dalle giovani generazioni“.
E ha proseguito: “La libertà autentica non è fatta di slogan, ma è un esercizio quotidiano fatto di coraggio, disobbedienza, capacità di sostenere il dubbio e di accettare il conflitto come momento essenziale di crescita”.
I consigli di lettura di Paolo Crepet
In un mondo che, secondo Crepet, tende all’omologazione del pensiero e alla rinuncia al senso critico, la lettura diventa un antidoto per sviluppare “pensiero critico”. Ma quali libri consiglia lo psichiatra? “Prima di tutti i classici, ad esempio Calvino“, ha affermato.
Tuttavia, il consiglio di Crepet è quello di leggere, in generale: “L’importante è leggere, che aiuta a formarsi un senso critico. Leggere tutto ciò che ci piace e che possiamo leggere”.
I libri, per Crepet, stimolano la mente, nutrendo la curiosità e ampliando gli orizzonti. Detto in altri termini, aiutano a sviluppare quel senso critico che, a suo dire, è la colonna portante della libertà di pensiero.
Resta sempre aggiornato: iscriviti al nostro canale WhatsApp!