
Chi era Papa Francesco: la toccante lezione di Prof Vecchioni
Chi era Papa Francesco? La toccante lezione di Vecchioni sul Santo Padre e sul concetto di fratellanza universale che il Prof presentò in Vaticano
Roberto Vecchioni ha ricordato chi era Papa Francesco per lui. Ecco cosa ha detto sul Santo Padre e la toccante lezione che il Prof ha tenuto in Vaticano sulla fratellanza universale.
- Vecchioni su Papa Francesco: "Era un Vangelo fatto uomo"
- La lezione di Prof Vecchioni dal Papa sulla fratellanza
- Vecchioni: "Bisogna mitragliare i giovani di senso degli altri"
Vecchioni su Papa Francesco: “Era un Vangelo fatto uomo”
Chi era Papa Francesco? Il Santo Padre scomparso il 21 aprile è rimasto nel cuore di molti, anche di Roberto Vecchioni. Ospite a Dimartedì, il Prof cantautore ha ricordato il Pontefice sottolineando che per descriverlo è impossibile utilizzare “parametri terreni”.
“Parlando di Papa Bergoglio – ha detto Vecchioni – bisogna uscire da parametri terreni, cioè sinistra – destra e altre cose simili. Secondo me è un po’ improprio etichettarlo anche come progressista, perché pure quello è un parametro terreno. Lui era un unicum, era un Vangelo fatto uomo. Era quello che dovrebbe essere l’essere umano“.
Il Prof ha proseguito: “Non mi importa degli errori, degli sbagli, ma mi interessa come ha buttato i semi, tantissimi semi. E qualcuno li raccoglierà, perché deve essere così per una ragione fondamentale: è che io credo che il bene vincerà. Non so dire quando e come, purtroppo, ma so dire il perché: il bene è la verità e il male ha sempre torto”, ha concluso Vecchioni.
La lezione di Prof Vecchioni dal Papa sulla fratellanza
A maggio scorso Roberto Vecchioni è andato in visita dal Santo Padre e ha tenuto un incontro in Vaticano dove “ho introdotto questo argomento che credo sia molto moderno, cioè la possibilità di una fratellanza universale, che è uno dei pallini che il Papa ha in testa da un sacco di tempo”. Lo ha raccontato il cantautore nella puntata dell’11 maggio 2024 di In altre parole.
Ma cos’è questa fratellanza universale di cui ha parlato Vecchioni di fronte al Pontefice? Il Prof ha iniziato la sua lezione spiegando che è un concetto che “ventila da un sacco di tempo” ma che resta “un fantasma”.
Rifacendosi alle lingue antiche, ha proseguito: “‘Bhar’ è la radice di tutto. È il termine indoeuropeo con cui si indica il proteggersi, lo stare insieme l’uno con l’altro. Infatti da questa parola in sanscrito ne viene fuori una che riconoscerete benissimo: ‘bhráter’. Questa parola significa fratello, ‘brother’ in inglese, ‘frater’ in latino. I fratelli sono quelli che si difendono, che si aiutano, che si danno una mano vicendevolmente. Da tutta questa terminologia viene fuori la parola ‘fratellanza'”.
Per Vecchioni “la fratellanza è un’utopia. Qualcuno ne ha parlato, come Cristo, che ha detto ‘ama il prossimo tuo come te stesso’. Oltretutto la parola ‘prossimo’ è tradotta male – ha precisato -: lui ha detto ‘ama il vicino tuo come te stesso’. La parola greca è ‘vicino’ no ‘prossimo’, ovvero quello che sta lì non quello che sta dall’altra parte del mondo. Quindi non si parla di universale. Una frase simile c’è anche nel Corano: ‘Desidera quello che desidera il tuo vicino'”.
Il Prof ha spiegato che l’idea che possa esistere “una familiarità fra tutti gli uomini del mondo è negata dalla Storia“. I motivi, ha proseguito, sono due. Il primo è il potere, che ha definito “uno dei pilastri della difficoltà di essere tutti uniti. Non vuole la cooperazione ma vive di conflitto”. Dall’altra parte, ha aggiunto Vecchioni, “il secondo pilastro dell’impossibilità è la differenza metafisica, cioè non c’è un popolo che abbia lo stesso Dio”.
Vecchioni: “Bisogna mitragliare i giovani di senso degli altri”
La soluzione che il cantautore ha proposto nel suo incontro in Vaticano è una “ri-evoluzione” del mondo “che deve partire dall’annullamento di queste due colonne portanti che sono difficili da disgregare e un accorgimento di quei tre valori essenziali che abbiamo dentro di noi ancora prima di Dio perché sono innati: l’amore, la libertà e la giustizia”.
E ancora: “Noi dobbiamo batterci per questi tre valori e batterci con i nostri ragazzi perché il fondamento del futuro sono loro. Fin da piccoli, scusate l’espressione, bisogna mitragliarli di senso degli altri, di senso di appartenenza al mondo, di senso sempre“.
Roberto Vecchioni ha concluso: “Ognuno è diverso dagli altri ma siamo tutti simili perché abbiamo l”animos’, che è il vento dell’anima, che si stupisce quando vede un bel quadro, quando sente una sinfonia meravigliosa, ascolta una poesia fantastica. In questo siamo tutti uguali“.