
Morto Papa Francesco, la lezione di storia e di vita ai giovani
È morto il 21 aprile 2025 Papa Francesco, il Pontefice vicino a poveri ed emarginati, che ha avuto una lunga carriera da docente: i suoi insegnamenti
Lunedì 21 aprile 2025 ci ha lasciati, all’età di 88 anni, Papa Francesco. Il Pontefice si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero al Gemelli. “La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa – ha dichiarato il Cardinale Kevin Farrell annunciando la morte del Pontefice -. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati”.
Papa Francesco, lungo i suoi 12 anni di pontificato, ma anche con l’esempio dato dalla sua intera esistenza, ci ha lasciato importanti lezioni di vita, spesso indirizzate alle nuove generazioni.
- La vita di Papa Francesco
- L'appello di Papa Francesco ai genitori
- La lezione di vita di Papa Francesco ai giovani
La vita di Papa Francesco
È stato il primo Papa giunto dalle Americhe, all’età di 76 anni, il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936, in una famiglia di emigranti piemontesi: suo padre Mario faceva il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, era casalinga e seguiva i suoi cinque figli.
Bergoglio si è diplomato come tecnico chimico, ma ha scelto poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano. Dopo essere passato al noviziato della Compagnia di Gesù, nel 1958, ha portato a termine gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si è laureato in filosofia a San Miguel, al collegio San Giuseppe.
Forse non tutti lo sanno, ma Papa Francesco è stato per molti anni un professore: tra il 1964 e il 1965 è stato dicente di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fe, e l’anno successivo al collegio del Salvatore a Buenos Aires.
Non ha però mai smesso di studiare. Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia e si è laureato al collegio San Giuseppe. Nel 1969 è stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano ed ha proseguito nell’insegnamento: in Argentina, è stato maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel e professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.
Dopo essere stato nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina nel 1973, ha messo in pausa la sua carriera accademica, che ha ripreso sei anni dopo: tra il 1980 e il 1986, è stato nuovamente rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco a San Miguel. Ha ultimato la sua tesi dottorale in Germania nel 1986.
Il cardinale Quarracino lo volle come suo stretto collaboratore a Buenos Aires e così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. È diventato arcivescovo succedendo a Quarracino nel 1998, divenendo sempre più conosciuto nel suo Paese, e poi cardinale nel 2001. È stato eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013.
“La mia gente è povera e io sono uno di loro”, aveva ribadito Bergoglio poco dopo la sua elezione per spiegare la sua insolita scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo.
L’appello di Papa Francesco ai genitori
Papa Francesco, in più occasioni, ha lasciato insegnamenti di vita rivolti ai giovani, ma non solo. Anche l’esempio dato dai genitori ai figli è stato oggetto di interventi da parte del Vescovo di Roma. In una recente udienza, aveva infatti denunciato la rottura del patto educativo tra famiglie e scuola. Il pontefice aveva evidenziato come l’atteggiamento nei confronti degli insegnanti sia cambiato rispetto al passato, con madri e padri che entrano in contrasto con maestri e professori, piuttosto che collaborare con loro nell’educazione dei giovani.
La scuola, ha voluto ricordare, è il luogo dove si impara ad aprire la mente e il cuore al mondo. Il Papa ha sottolineato come educare significhi accompagnare gli studenti nella crescita umana e spirituale, aiutandoli a “pensare bene, sentire bene e fare bene”. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un patto educativo che unisca famiglie, scuole e società, un patto che, secondo il Papa, oggi è venuto meno.
“Oggi sono i genitori che vanno a lamentarsi con gli insegnanti, è terribile!”, aveva esclamato il Pontefice durante l’incontro, raccontando anche un aneddoto sulla sua infanzia: quando il piccolo Jorge Bergoglio disse una parolaccia alla maestra, la madre lo invitò a scusarsi, per poi fargli avere una “seconda lezione” a casa. “Ricordo che al nostro tempo c’era una grande unità e anche collaborazione. Una volta ho detto una parolaccia, avevo 9 anni, alla maestra che chiamò mamma: mi chiamarono dopo avere parlato e la mamma mi disse: ‘chiedi scusa alla maestra’ e io me ne andai felice perché pensai che era stato facile. Ma non era vero. Quando sono arrivato a casa ho avuto il secondo atto“.
La lezione di vita di Papa Francesco ai giovani
Infine, l’appello più importante di Papa Francesco ai giovani, pronunciato in occasione dell’ultimo incontro con i membri del Consiglio Nazionale dei Giovani, a novembre 2024, come riporta VaticanNews: “Per favore, non perdere la capacità di sognare: quando un giovane perde questa capacità, non dico che diventa vecchio, no, perché i vecchi sognano. Diventa un ‘pensionato della vita’. È molto brutto. Per favore, giovani, non siate ‘pensionati della vita’, e non lasciatevi rubare la speranza! Mai! La speranza non delude mai!”.