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Educazione dei giovani: l'attacco di Papa Francesco ai genitori Fonte foto: Ansa

Educazione dei giovani: l'attacco di Papa Francesco ai genitori

Papa Francesco ha denunciato la rottura del patto educativo tra famiglie e scuola e ha raccontato un episodio della sua infanzia su una doppia lezione

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Spesso si legge di genitori che si lamentano dei professori fino al punto di arrivare ad aggredirli o che difendono i figli anche quando commettono errori. Sul tema è intervenuto anche Papa Francesco che, durante un’udienza con la Casa Editrice “La Scuola”, ha denunciato la rottura del patto educativo tra famiglie e scuola. Il pontefice ha evidenziato come l’atteggiamento nei confronti di chi insegna sia cambiato rispetto al passato portando madri e padri a entrare in contrasto con maestri e professori, piuttosto che collaborare con loro nell’educazione dei giovani.

Cosa ha detto il Papa su genitori e scuola

“Oggi sono i genitori che vanno a lamentarsi con gli insegnanti, è terribile!”, ha esclamato il Pontefice durante l’udienza. Papa Francesco ha raccontato anche un aneddoto sulla sua infanzia. Quando il piccolo George Bergoglio disse una parolaccia alla maestra, la madre lo invitò a scusarsi, per poi fargli avere una “seconda lezione” a casa. “Ricordo che al nostro tempo c’era una grande unità e anche collaborazione. Una volta ho detto una parolaccia, avevo 9 anni, alla maestra che chiamò mamma: mi chiamarono dopo avere parlato e la mamma mi disse: ‘chiedi scusa alla maestra’ e io me ne andai felice perché pensai che era stato facile. Ma non era vero. Quando sono arrivato a casa ho avuto il secondo atto“.

Ricordando questo episodio, il pontefice ha invitato i genitori ad avere un atteggiamento aperto e dialogante, ricordando che la scuola è il luogo dove si impara ad aprire la mente e il cuore al mondo. Il Papa ha sottolineato come educare significhi accompagnare gli studenti nella crescita umana e spirituale, aiutandoli a “pensare bene, sentire bene e fare bene”. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un patto educativo che unisca famiglie, scuole e società, un patto che, secondo il Papa, oggi è venuto meno.

L’alleanza tra genitori e scuola secondo Papa Francesco

Per Bergoglio i genitori sono “davvero i protagonisti e i primi artefici dell’educazione” dei figli, ma tale compito non può essere debitamente svolto senza l’aiuto della società e in particolare della scuola. “Un’alleanza forte tra la scuola e le famiglie – ha detto in occasione di un incontro in Francia agli inizi di giugno – permette la trasmissione delle conoscenze e al tempo stesso la trasmissione dei valori umani e spirituali”. Una tale sinergia, “è quindi l’occasione per promuovere l’educazione integrale dell’uomo, al fine di garantire la costruzione di un mondo più umano e assicurargli la sua dimensione spirituale”. Si tratta in sostanza “di far scoprire ai giovani il progetto di Dio per ognuno di loro”, sfruttando il rapporto scuola-comunità, che Francesco ha definito come un “microcosmo reale e aperto al futuro” in cui operano e interagiscono personale direttivo e amministrativo, insegnanti e, soprattutto, genitori, che costituiscono “il perno centrale attorno al quale ruota tutto questo piccolo mondo”.

Il ruolo degli insegnanti

Qualche anno fa il pontefice aveva invece parlato dell’importanza del ruolo degli insegnanti, affermando che essi devono essere in grado di dare un senso alla scuola, allo studio e alla cultura. I quell’occasione aveva insistito sulla necessità di non ridurre l’educazione alla sola trasmissione di conoscenze tecniche, sottolineando l’importanza di costruire una relazione educativa con ciascuno studente, facendoli sentire accolti e amati per quello che sono, con tutti i loro limiti e le loro potenzialità. “Per trasmettere contenuti è sufficiente un computer – aveva detto – per capire come si ama, quali sono i valori, e quali le abitudini che creano armonia nella società ci vuole un buon insegnante”.