
Vecchioni: "All'università nessuno conosce De André". Il racconto
Roberto Vecchioni, che oltre ad essere un cantautore di successo è anche un prof, ha raccontato che "all'università nessuno conosce Fabrizio De André"
Nei suoi interventi, Roberto Vecchioni offre sempre interessanti punti di riflessione sul mondo che cambia e sulle nuove generazioni. In un’intervista, il cantautore ha condiviso un aneddoto emerso dalla sua esperienza di docente universitario: “All’università nessuno conosce De André“. Quello del Prof è un racconto che non parla solo dei giovani, ma anche di come è cambiata la società e, con essa, la cultura e l’anima stessa della musica.
Vecchioni racconta che all’università nessuno conosce Fabrizio De André
La musica dell’estate 2025 è fatta di “canzoni carine, estive, piacevoli”. A parlare è Roberto Vecchioni, che in un’intervista a La Nazione ha sottolineato come i brani di oggi propongono una comunicazione completamente diversa dai suoi, nei quali “bisogna entrarci dentro”.
Oggi, un Francesco Guccini o un Fabrizio De André “non verrebbero neppure ascoltati”, ha detto. E ha raccontato che “insegnando all’università, ho avuto modo di parlare di Fabrizio e nessuno sapeva chi fosse. Nessuno”. Il Prof ha constatato che solo “qualche studente conosceva ‘La canzone di Marinella’, ma solo quella. E parlo di ventenni”, ha evidenziato.
Vecchioni ha spiegato che i suoi studenti “sono rimasti sbalorditi” quando “hanno scoperto che quarant’anni fa qualcuno cantava già le cose che pensiamo oggi”. Così “li ho esortati ad ascoltare Cohen, i Beatles, gente che con la propria musica diceva realmente qualcosa“.
Per il cantautore, oggi “non possiamo avere la musica di 50 anni fa” perché il mondo è in continua evoluzione: “Il mondo è una struttura, e quando cambia la struttura politica e economica cambia anche quella morale, religiosa, artistica”. La musica carica di messaggi politici, come quella di De André e di Guccini, “non è neppure pensabile in un’Italia che per il 50% non vota”, ha affermato.
Chi sono i giovani più promettenti della musica italiana per il Prof
Nonostante questo, oggi la musica si ascolta e si fa, e secondo Roberto Vecchioni ci sono molti giovani talenti nel panorama italiano. Tra questi, in un’altra intervista sempre a La Nazione, il Prof ha menzionato Alfa, con il quale ha duettato nella serata delle cover al Festival di Sanremo 2024 proponendo una nuova versione del suo grande successo ‘Sogna, ragazzo, sogna’.
“Non voglio però privilegiare nessuno – ha aggiunto il Prof -. Vedo tanti che piacciono perché ci mettono l’anima, perché scrivono bene. Mi piace quello che fanno le generazioni più giovani, da Mahmood a Achille Lauro ce ne sono almeno una decina. È bello che prosegua il canto con le modalità sociali che passano”.
Tra i cantautori più talentuosi, spicca una figura che Vecchioni ha definito “l’eccezione”. Si tratta di Lucio Corsi. “Poteva nascere negli anni ’70, essere come Tenco e cantare con Guccini e Branduardi. Ha quell’appeal”, ha dichiarato il Prof, riconoscendogli un’originalità e una profondità rare che lo rendono un ponte tra il passato e il presente della musica.
E sul futuro della musica, Vecchioni ha concluso: “La melodia non c’è quasi più, adesso a spingere l’emozione sono le parole“. Tuttavia, il professore si è detto fiducioso: “Tornerà anche la melodia, non muore mai veramente”.
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