
Perché i giovani di oggi sono i più sfiduciati (per Vecchioni)
Perché i giovani di oggi sono "i più sfiduciati" secondo Roberto Vecchioni: la riflessione del Prof sulle nuove generazioni passa anche dalla musica
Roberto Vecchioni, figura iconica della musica d’autore italiana e da sempre conosciuto come il Prof per la sua lunga carriera di insegnante, ha costantemente dimostrato un profondo interesse nei confronti delle nuove generazioni. La sua sensibilità di artista e la sua esperienza di educatore lo hanno sempre spinto a osservare con attenzione i cambiamenti sociali e culturali che hanno plasmato il mondo giovanile. In un’intervista, il cantautore ha condiviso le sue riflessioni, spiegando perché, a suo avviso, i giovani di oggi sono i “più sfiduciati”.
- Cos'ha detto Vecchioni sulla nuova generazione "sfiduciata"
- La lezione di Prof Vecchioni sull'Infinito
- Chi sono i giovani talenti della musica italiana per Vecchioni
Cos’ha detto Vecchioni sulla nuova generazione “sfiduciata”
Da buon Prof e cantautore qual è, Roberto Vecchioni ha sempre posto grande attenzione sui giovani. “Tento di entrare nel loro sistema di comunicazione, nel loro modo di essere, di vivere, di cantare, di relazionarsi col mondo”, ha spiegato in un’intervista a La Nazione.
Tra le tante generazioni che ha avuto modo di osservare durante il suo ruolo di insegnante, ma anche di cantautore, “forse quella più sfiduciata è quella di oggi – ha affermato -, quella che protesta di più ma in modo singolo, perché non ha spazi, non viene ascoltata“.
Secondo Vecchioni, dunque, la nuova generazione, pur avendo idee e voglia di esprimersi, si trova in una condizione di marginalità, come “un’élite senza potere, come diceva Alberoni”, ha commentato il Prof.
La lezione di Prof Vecchioni sull’Infinito
Durante l’intervista, Roberto Vecchioni ha offerto una delle sue lezioni sulle parole. Partendo dal titolo del suo nuovo album, il Prof ha spiegato che “l’Infinito è un inno alla vita da parte di tutti, anche da quelli che sembrano odiarla ma non è vero. Infatti ho preso come esempio Leopardi”, dando al suo lavoro la stessa denominazione della celebre poesia del poeta di Recanati.
Il cantautore ha proseguito: “Vita e amore sono praticamente sinonimi, è un’accezione unica, credo che nessuno vorrebbe morire”. In quest’ottica, l’eroismo per Vecchioni “va cercato nella normalità e non nell’eccezionalità. Sono persone di tutti i giorni, quelli che pensano meno a se stessi e più agli altri. E soprattutto le donne”.
E parlando del titolo del suo tour, ‘Tra il silenzio e il tuono’, ha aggiunto: “Sono due cose completamente differenti che ogni tanto dobbiamo far combaciare. In ogni situazione dobbiamo sapere che c’è anche l’altra e tenerci quella buona, la nostra intimità, la famiglia, gli hobby, il piacere, la lettura, l’arte”, cioè il silenzio. Il tuono, al contrario, “è la vita fuori, quando devi competere, correre o peggio ancora combattere”, ha specificato.
Chi sono i giovani talenti della musica italiana per Vecchioni
Nonostante la sua preoccupazione per la “sfiducia” delle nuove generazioni, Roberto Vecchioni guarda con ottimismo ai giovani e, tra questi, a coloro che fanno musica. Tra i talenti di oggi, il Prof ha menzionato Alfa, rapper con il quale ha duettato al Festival di Sanremo. Ma, ha aggiunto, “non voglio però privilegiare nessuno, vedo tanti che piacciono perché ci mettono l’anima, perché scrivono bene. Mi piace quello che fanno le generazioni più giovani, da Mahmood a Achille Lauro ce ne sono almeno una decina. È bello che prosegua il canto con le modalità sociali che passano”.
Tra questi, spicca anche una figura che Vecchioni ha definito “l’eccezione”: Lucio Corsi. Per il cantautore, Corsi “poteva nascere negli anni ’70, essere come Tenco e cantare con Guccini e Branduardi. Ha quell’appeal”, ha concluso.
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