Compiti a casa e docente facilitatore, è polemica in Trentino
È bufera in Trentino sulle novità che riguardano la scuola: la polemica sui compiti a casa e sull'istituzione del Faber, il docente facilitatore
Il Trentino ha presentato due nuove misure in tema scuola per “migliorare il benessere degli studenti” nel contesto scolastico. Da una parte la giunta provinciale di Trento ha approvato le ‘Linee guida per il benessere a scuola nell’era digitale’, che raccomandano agli istituti di assegnare una quantità di compiti a casa “ragionevole e proporzionata all’età e alle capacità degli studenti”. Dall’altro, ha dato incarico ad Iprase (Istituto provinciale di ricerca e sperimentazione educativa) di progettare e realizzare una formazione specifica rivolta all’istituzione della nuova figura del Faber, ovvero del docente facilitatore del benessere emotivo e relazionale nella scuola. Non tutti, però, hanno accolto con favore queste novità ed è scoppiata la polemica. Ecco cosa è successo.
- Le linee guida per le scuole del Trentino
- Faber, il docente facilitatore del benessere a scuola
- Il commento della Uil Scuola
- Critiche dalla presidente del Consiglio sistema educativo
- La posizione della Cisl Scuola
Le linee guida per le scuole del Trentino
Venerdì 22 novembre la giunta provinciale di Trento ha approvato le ‘Linee guida per il benessere a scuola nell’era digitale‘.
“La scuola per i nostri ragazzi è la priorità ma spesso si trovano a vivere difficoltà nell’organizzare il tempo dello studio, armonizzandolo con quello degli interessi personali e familiari, a causa dell’indeterminatezza dei tempi delle consegne”, ha spiegato la vicepresidente e assessore all’Istruzione Francesca Gerosa, promotrice dell’iniziativa. “Dobbiamo promuovere una disconnessione salutare tra scuola e famiglia – ha proseguito – preservando la qualità della vita, dell’apprendimento e delle relazioni interpersonali in una logica di regolamentazione: il continuo flusso di comunicazioni amplificato dall’uso di strumenti digitali può generare stress e anche conflitti”.
L’obiettivo, ha aggiunto l’assessore, “è stabilire un equilibrio nei tempi e nei modi dei flussi informativi per evitare sovraccarichi e ridurre la pressione”.
Tra le indicazioni per promuovere una “disconnessione equilibrata e salutare”, sono considerate azioni-chiave “l’adozione di una comunicazione efficace inserita nel tempo scuola, la definizione di fasce orarie dei colloqui con le famiglie e delle consegne, fissando gli orari in cui né docenti né gli studenti siano raggiungibili tramite email, messaggi o piattaforme digitali”.
L’intento, hanno ribadito dalla provincia trentina, “è promuovere un approccio più sereno e ordinato alle comunicazioni digitali, così come per le comunicazioni agli studenti che riguardino compiti, consegne o esiti delle valutazioni, che dovranno essere ricomprese all’interno della specifica ora di lezione o al massimo dell’orario scolastico“.
Sullo studio individuale a casa, le raccomandazioni alle scuole prevedono che la “quantità di compiti assegnati sia ragionevole e proporzionata all’età e alle capacità degli studenti, ma anche al numero di giorni di sospensione delle lezioni, nel rispetto del tempo libero e delle esigenze familiari“.
Faber, il docente facilitatore del benessere a scuola
Sempre il 22 novembre, in una conferenza stampa, la giunta provinciale di Trento ha annunciato di aver affidato a Iprase la progettazione di un percorso di formazione specifica rivolta all’istituzione della nuova figura del docente facilitatore del benessere emotivo e relazionale nella scuola (Faber).
“Il Faber – hanno spiegato dalla provincia – è un docente che ha sviluppato una competenza specifica che gli consente di promuovere il benessere emotivo e le relazioni positive tra gli studenti, i docenti, tutto il personale scolastico, i genitori. Tale competenza risulta necessaria nelle scuole di ogni ordine e grado e mette il docente in condizione di promuovere e integrare l’apprendimento sociale ed emotivo nelle dinamiche scolastiche, catalizzando tutti quei processi e quelle risorse che favoriscono ambienti di apprendimento più positivi, stimolanti, efficienti e inclusivi”.
Già a partire dall’anno scolastico in corso, ad Iprase è stato affidato il compito di erogare un percorso formativo di 27 ore destinato alla nuova figura del docente facilitatore. Dopo una sperimentazione iniziale a partire dalle scuole del secondo ciclo di istruzione, l’obiettivo è la messa a regime del Faber in tutto il sistema scolastico trentino.
Al fine di riconoscere l’attività che sarà svolta dai docenti Faber, a partire dal prossimo anno scolastico saranno destinate specifiche risorse mediante attivazione della contrattazione collettiva a livello provinciale.
Il commento della Uil Scuola
Le “raccomandazioni” dell’assessorato all’Istruzione presenti sulle linee guida sono “un’invasione di campo, al quale ormai siamo abituati”, ha commentato il segretario generale della Uil Scuola Trentino, Pietro Di Fiore, come riportato dal ‘Corriere del Trentino’.
Al centro della polemica del sindacato c’è l’istituto dell’autonomia scolastica. “Le linee guida – ha proseguito Di Fiore – devono restare delle mere indicazioni affinché le scuole, esercitando l’autonomia didattica e funzionale, possano coniugarle con i piani di studio”.
Sul tema dei compiti in classe, “è bene che siano gli insegnanti, il consiglio di classe e di istituto a ragionare su questo e dare indicazioni affinché non ci siano dei sovraccarichi, ma togliendo i compiti a casa si rischia di allontanare gli studenti dalla disciplina“, ha puntualizzato.
Di Fiore ha criticato anche la figura del docente facilitatore: “La capacità di lavorare per il benessere delle scuole e di essere vicino agli studenti e alle studentesse dovrebbero averla tutti gli insegnanti“. E ha aggiunto: “Per fare gli psicologi servono anni di studio, come per ogni professione, non bastano 27 ore di formazione a qualche docente prescelto“.
Critiche dalla presidente del Consiglio sistema educativo
A polemizzare sulle misure introdotte dalla giunta trentina, come si legge sul ‘Corriere Trentino’, è anche la presidente del Consiglio del sistema educativo Giulia Bortolotti. “La visione di scuola che sta dietro a queste linee guida è dannosa – ha affermato -. Eliminare la fatica è sbagliato e si dà un messaggio scorretto“. E ancora: “Per imparare bisogna metterci del proprio e non si può far credere alle famiglie che si può fare tutto a scuola e che i compiti siano inutili e facoltativi”.
Sulla figura dei docenti facilitatori, Bortolotti ha aggiunto: “È una riforma a costo zero. Stiamo scimmiottando le scuole del Nord Europa senza metterci i soldi”.
Infine, Bortolotti ha sottolineato che “il mondo della scuola non è stato coinvolto. In questo modo si creano solo conflitti di competenze e lontananza tra l’assessorato e il corpo docente”.
La posizione della Cisl Scuola
Più pacata la reazione della Cisl Scuola Trentino, che, si è detta “a favore di tutte le iniziative che possono incidere sul benessere delle studentesse e degli studenti“. Al ‘Corriere Trentino’, la segretaria Monica Bolognani ha affermato: “Ci riserviamo di leggere con attenzione nella speranza (è l’auspicio) di trovare tra le righe qualche indicazione relativa anche alla disconnessione del personale, perché come abbiamo sempre sostenuto il tempo libero è un diritto di tutti”.
Bene invece introdurre il Faber “che, immaginiamo avrà un funzione di coordinamento”, ma si deve “potenziare le figure professionali dell’insegnante di sostegno e dell’assistente educatore“, ha concluso la sindacalista.