"Facciamo i compiti insieme". E a scuola nessuno rimane indietro
Con il laboratorio 'Facciamo i compiti insieme' a scuola nessuno rimane indietro: l'intervista a Valeria Grasso, tra le fondatrici del progetto
Molto spesso i progetti migliori nascono da una necessità. Ed è proprio da un’esigenza concreta che ha preso vita ‘Facciamo i compiti insieme’, un laboratorio di ‘auto-aiuto compiti’ che vede protagonisti alcuni bambini della scuola primaria De Gasperi di Trento e i loro genitori. Ma ‘Facciamo i compiti insieme’ non è solo un semplice laboratorio, è molto di più. È l’essenza di quello che significa fare ed essere comunità, una dimensione in cui, grazie al supporto reciproco dei partecipanti, qualsiasi differenza si annulla nel nome dell’equità, e nessuno rimane indietro. Valeria Grasso, una delle promotrici del progetto, ha spiegato a ‘Virgilio Sapere’ come è partita l’iniziativa e i risultati che sono stati (al momento) raggiunti. Ecco l’intervista.
- Come è nato il progetto 'Facciamo i compiti insieme'
- Dalla scuola alla comunità
- I risultati di 'Facciamo i compiti insieme'
- Valeria Grasso: "è un modello replicabile"
Come è nato il progetto ‘Facciamo i compiti insieme’
Inclusione, equità e solidarietà. Sono i valori che hanno spinto un gruppo di genitori della scuola elementare De Gasperi di Trento a fondare il laboratorio ‘Facciamo i compiti insieme’. Una splendida iniziativa che, come spesso accade, è nata da un’esigenza concreta.
“Attraverso la chat di classe, ci siamo resi conto che alcuni genitori, pur volendo, non riuscivano a seguire i loro figli nei compiti per problemi linguistici. Molte mamme e papà, infatti, non sono di madrelingua italiana”, ha raccontato a ‘Virgilio Sapere’ Valeria Grasso, portavoce del gruppo di genitori che ha ideato il progetto.
“Era lo scorso marzo, i nostri figli frequentavano la prima elementare, un momento in cui il supporto della famiglia può essere molto importante nello svolgimento dei compiti a casa, che servono a consolidare quanto appreso in aula. Nella chat, molti genitori chiedevano aiuto agli altri soprattutto per i compiti di italiano”.
Le classi delle scuole italiane sono sempre più eterogenee, e sono numerosi gli alunni di origine straniera. In questo contesto, non tutti i genitori hanno le conoscenze linguistiche necessarie per assistere i propri figli quando hanno bisogno di una mano con i compiti a casa.
“Parlando con altre mamme e papà – ha proseguito Grasso -, ci siamo chiesti: come vivono il rientro a scuola questi bambini? Già in prima elementare devono iniziare a sentirsi indietro rispetto agli altri? E soprattutto ci siamo domandati: a noi interessa di più che i nostri figli siano i più bravi della classe o iniziamo già a porci il problema di quando usciranno dalla scuola e si troveranno a vivere in un mondo ingiusto che fin dall’infanzia ha perpetuato delle diseguaglianze? È una questione di equità sociale: iniziamo fin da subito ad insegnare ai bambini che ‘tutti insieme è meglio’”.
Da qui è nata l’idea: “Memori di quello che diceva don Milani – ha continuato Valeria Grasso -, ovvero che non si può fare parti uguali tra diseguali, abbiamo pensato che, come facevamo i compiti in cucina con i nostri bambini, potevamo farli in ‘una cucina più grande’ tutti insieme. Così abbiamo chiesto agli altri genitori della classe se fossero interessati a questa iniziativa. E ci siamo resi conto che per molti non era solo un semplice interesse, ma una vera e propria esigenza”.
Dalla scuola alla comunità
Da idea, il progetto ‘Facciamo i compiti insieme’ è diventato realtà. Dallo scorso marzo, una decina di alunni delle classi prime (oggi seconde) dell’Istituto De Gasperi di Trento si riuniscono, con mamme e papà, ogni sabato pomeriggio dalle 15 alle 17. L’iniziativa, infatti, dopo le vacanze estive, è ripartita a ottobre, e proseguirà fino alla fine dell’anno scolastico.
“La cosa speciale di questo progetto – ha raccontato Grasso a ‘Virgilio Sapere’ – è che non si tratta di una cooperativa di aiuto compiti, dove a supportare i bambini sono soggetti terzi”. Qui i protagonisti sono sia bambini che i genitori, che diventano parte attiva e passiva di un processo di apprendimento fatto di uno scambio reciproco. “L’idea – ha specificato la portavoce – è che io sono di supporto a mio figlio, ma anche ai figli degli altri e viceversa. Mi piace chiamarlo un progetto di genitorialità diffusa”.
A rendere questo laboratorio ancora più speciale è il luogo scelto per gli incontri del sabato: il centro anziani del quartiere San Pio X. “Abbiamo chiesto ospitalità e ci hanno spalancato le porte – ha aggiunto la promotrice -. Ci coccolano e non vedono l’ora che arrivino i bambini”. In questo modo, da progetto scolastico, ‘Facciamo i compiti insieme’ si è trasformato in un progetto che coinvolge tutta la comunità. “C’è uno scambio intergenerazionale prezioso che ha moltiplicato le relazioni nel quartiere”.
I risultati di ‘Facciamo i compiti insieme’
I risultati di ‘Facciamo i compiti insieme’ non si sono fatti attendere. “Gli aspetti positivi che abbiamo verificato sono tre – ha spiegato Grasso -. In primo luogo, i bambini che prima avevano delle difficoltà adesso si sentono più sicuri, e le maestre ci hanno detto che sono più integrati. Secondo, abbiamo creato delle relazioni nel gruppo genitori che inizialmente non esistevano, limitate anche dalle barriere linguistiche, e che però sono molto importanti. Infine, l’effetto più inaspettato: sono migliorati i rapporti tra le persone che vivono nel quartiere. È bellissimo vedere, per esempio al supermercato, gli anziani che si fermano a parlare con una famiglia di origine pakistana”.
Valeria Grasso: “è un modello replicabile”
In tutto questo, ha tenuto a precisare la promotrice, anche la scuola ha offerto “un grandissimo supporto”, sostenendo da subito il progetto e rendendo disponibili i propri spazi qualora, durante l’anno scolastico in corso, altre classi volessero replicare l’iniziativa.
‘Facciamo i compiti insieme’, infatti, è “un modello che può essere replicato, a Trento come nel resto d’Italia. Il laboratorio è su base volontaria e non richiede spese, ma solamente il mettere a disposizione un po’ di tempo per gli altri”.
L’auspicio di questo gruppo di genitori è che “le istituzioni tengano conto delle differenti esigenze che ci sono in ogni contesto familiare e che si impegnino ad affrontarle per dare a tutti i bambini la possibilità di partire dallo stesso punto. Questo significa adempiere ai doveri di solidarietà sociale sanciti dalla nostra Costituzione”, ha concluso Valeria Grasso a ‘Virgilio Sapere’.
Per qualsiasi informazione su ‘Facciamo i compiti insieme’ è possibile scrivere a Valeria Grasso all’indirizzo mail vpervaleria@gmail.com.