
I compiti per le vacanze non servono, Novara: "Tedio demenziale"
Compiti per le vacanze si o no? Secondo il pedagogista Daniele Novara rappresentano un "tedio inutile e demenziale" per gli studenti: ecco perché
Terminata la scuola, gli studenti si stanno godendo le tanto attese vacanze estive, ma non sono del tutto liberi dallo studio: i compiti delle vacanze li terranno impegnati fino al rientro in classe a settembre. Come ogni anno, si è sollevato il dibattito sull’utilità dei compiti scolastici estivi e sulla mole ideale di lavoro da assegnare ai giovani studenti, tra i sostenitori e chi invece li critica.
Anche il pedagogista Daniele Novara si è espresso in merito ai compiti delle vacanze, che ritiene però inutili (e lancia anche un appello).
- Perché i compiti delle vacanze sono inutili per Novara
- Cosa dovrebbero fare agli studenti secondo Novara
- L'appello di Novara sulle vacanze estive troppo lunghe
Perché i compiti delle vacanze sono inutili per Novara
“Agli alunni che finiscono le scuole non servono compiti delle vacanze, ma momenti che rafforzino la loro formazione senza trasformare la casa in un doposcuola“, ha affermato il pedagogista e direttore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti.
Secondo Daniele Novara, “far passare l’estate ai figli nella logica della ripetizione scolastica riproducendo le attività dell’aula, salvo rare eccezioni, è un tedio inutile e demenziale“, come ha affermato sulla sua pagina Facebook.
Cosa dovrebbero fare agli studenti secondo Novara
Qual è la migliore alternativa ai classici compiti delle vacanze assegnati al termine dell’anno scolastico? Secondo l’esperto, sono fondamentali non tanto le ripetizioni dei concetti già studiati, bensì le “esperienze di apprendimento nella natura, musicali, linguistiche, di volontariato e di lettura libera”. Questo perché bambini e adolescenti, “hanno diritto a ben altro che a eserciziari e manuali di compiti per le vacanze buoni ad accendere le grigliate”, ha affermato ironicamente.
Molti professori sostengono però che l’assenza di nozionismo per tre mesi potrebbe rendere più complessa la ripresa dello studio a settembre, e compromettere le loro conoscenze con il rischio di dimenticare le nozioni apprese. A coloro che si preoccupano di tale aspetto, Novara ha risposto che “l’apprendimento è applicazione, non memoria“.
Proprio per questo motivo ha lanciato un appello, consigliando di incentivare “lettura di libri, esperienze reali, conoscenza del mondo e allargamento delle relazioni”. Un consiglio espresso anche da prof Schettini, che ha stupito tutti quando ha annunciato i suoi compiti per le vacanze “speciali”.
L’appello di Novara sulle vacanze estive troppo lunghe
A preoccupare Novara, oltre ai compiti delle vacanze che attualmente vengono assegnati agli studenti, sono anche le vacanze estive troppo lunghe. Secondo l’esperto “l’estate per i genitori italiani è lunga, troppo lunga”. Basti pensare che l’Italia “vanta” le vacanze scolastiche più lunghe di tutto il Vecchio Continente. Per l’anno scolastico 2024-2025, ad esempio, la maggior parte dei calendari scolastici regionali ha previsto una pausa estiva di 98 giorni, che equivalgono a quattordici settimane di scuole chiuse.
Le vacanze estive italiane così lunghe mettono “in fortissima difficoltà le famiglie che non possono permettersi tre mesi di vacanze per i loro figli e figlie”, ha sottolineato Daniele Novara in un suo recente appello lanciato alla politica istituzionale. Il suo suggerimento è quello di incentivare maggiormente i centri estivi gratuiti o almeno meno cari rispetto ad oggi: “Aiutiamo i genitori e, se possibile, rendiamo gratuiti questi centri – ha affermato -. O quantomeno calmieriamo i prezzi, facendo in modo che tutti, anche i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze delle famiglie meno abbienti possano partecipare”.
Per Daniele Novara è fondamentale dare ai ragazzi e alle ragazze un’alternativa estiva alla scuola, perché “le vacanze non possono essere un territorio abbandonato ai videogiochi e agli schermi. Le settimane estive rappresentano un’occasione straordinaria e le istituzioni non possono assolutamente lasciare soli i genitori”, ha concluso.
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