
Compiti per le vacanze a Pasqua, riesplode la polemica: il caso
I genitori di una scuola primaria hanno chiesto di non dare compiti per le vacanze pasquali: il pedagogista Focaroli spiega il suo pensiero in merito
Come ogni anno, anche per il 2025 sono tornate le polemiche per quello che riguarda i compiti delle vacanze di Pasqua. Molte famiglie si lamentano spesso degli esercizi da fare e delle pagine da studiare assegnati a bambini e ragazzi durante i periodi di stop delle lezioni. Quando le scuole sono chiuse, spesso gli studenti devono fare i conti con una mole di lavoro incredibile da fare a casa. Anche per i compiti per le vacanze di Pasqua 2025 sono tante le lamentele dei genitori: un pedagogista ha voluto affrontare l’argomento, spiegando che per brevi periodi è inutile caricare gli alunni!
La lettera di alcuni genitori sui compiti per le vacanze a Pasqua
Alcuni genitori della Scuola primaria Cirese di Rieti hanno inviato una lettera alla dirigente scolastica Paola Testa per chiedere meno compiti per le vacanze pasquali, per concedere a tutti il “diritto al riposo, alla vacanza, allo stare insieme, sereni in famiglia”. Missiva che ha riacceso il dibattito sulla questione.
Ogni anno a Natale, a Pasqua e in estate si parla dei compiti per le vacanze che i professori assegnano agli studenti. Il dilemma è sempre lo stesso: darli oppure no? Molti insegnanti cercano di limitare carichi eccessivi e con loro sono d’accordo anche pedagogisti, psicologi e sociologi: questi esperti cercano di dare consigli per evitare di sovraccaricare bambini e ragazzi durante le pause scolastiche.
Il pedagogista Raffaele Focaroli, come riportato da Il Messaggero, ha preso posizione su questa storia. “Non possono certo essere un gruppo di genitori con una lettera ad arrogarsi il diritto di indirizzare la linea programmatica della scuola per ciò che riguarda le finalità educative e i contenuti didattici. In questo mi sento di sostenere la posizione della dirigente Paola Testa”. Però l’esperto ha voluto esternare il suo pensiero in merito.
Il pedagogista Focaroli non darebbe compiti delle vacanze pasquali
Il dottore in Psicologia Clinica Focaroli è intervenuto in merito al dibattito sui compiti assegnati per le vacanze di Pasqua. L’esperto ha sottolineato che i compiti per brevi periodi di pausa come quelli delle vacanze pasquali non andrebbero dati.
Come riportato dal quotidiano, il pedagogista ha sottolineato che “oltre alla loro brevità, le vacanze pasquali sono collocate nell’ultima parte dell’anno scolastico: un periodo particolarmente impegnativo per lo studente, che al rientro si trova a fare i conti con le ultime fatiche del programma. Magari deve recuperare una o due materie e sottoporsi a interrogazioni e compiti in classe”.
L’esperto ha aggiunto che, secondo lui, “una settimana di stop lontani dai libri non può che aiutarli a ricaricare le batterie e a tornare sui banchi più riposati per ultimare l’anno scolastico al meglio delle possibilità”.
L’importanza dei compiti per l’estate secondo il pedagogista
Diverso l’approccio, invece, per vacanze più lunghe, come quelle estive. Per Focaroli “i compiti assegnati per l’estate hanno una loro logica, soprattutto per gli studenti della scuola primaria, poiché garantiscono loro la continuità didattica, dal momento che le vacanze durano circa tre mesi e rischiano di sbiadire quelle competenze acquisite con tanto sacrificio durante l’inverno”.
Il pedagogista, però, pone anche l’attenzione su un altro aspetto della questione: “Compiti sì, ma in modo razionale e senza mai esagerare. Inoltre, è mia convinzione che una buona lettura possa essere un’alternativa valida ai classici esercizi”. Sarebbe, infatti, utile per potenziare il lessico: “si apprendono nuovi vocaboli, si impara a leggere più speditamente e si allena la mente”.