Compiti per le vacanze, l'appello di un preside: la sua richiesta
Un preside, in occasione delle vacanze di Natale, ha scritto una lettera a docenti e genitori in merito ai tanto discussi compiti per le vacanze
Natale non è solo alberi addobbati, lucine accese, regali da scartare: per molte famiglie è anche fare i conti con i compiti per le vacanze dei ragazzi di ogni età. Dalla scuola primaria alle scuole superiori i professori sono soliti dare più o meno esercizi da fare e pagine da studiare agli studenti durante la pausa natalizia. Proprio in merito ai tanto discussi compiti per le vacanze, un preside ha deciso di lanciare un appello, scrivendo un lettera indirizzata a insegnanti e famiglie.
La lettera del preside sui compiti per le vacanze
Giovanni Cogliandro è il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Mozart. In occasione delle vacanze di fine anno, il preside ha pubblicato una circolare intitolata “Scuola e famiglia, compiti a casa e affettività”.
Nella sua lettera ha voluto riflettere sulla questione dei compiti a casa durante la pausa natalizia, che dovrebbero essere pochi, giusto per non dimenticare quanto appreso in classe. Al posto di esercizi da fare e pagine da studiare, meglio dedicare il tempo alla famiglia, per stare insieme, comunicare, confrontarsi, parlare dei propri sentimenti e di quello che sta succedendo nel mondo.
La richiesta del preside per le vacanze di Natale
Il preside, nella sua lettera, si è rivolto ai docenti, chiedendo loro, sempre “nel rispetto della loro libertà didattica”, di “integrare o sostituire una parte dei compiti per le vacanze con proposte di punti di riflessione che le ragazze e i ragazzi, i bambini e le bambine, vorranno condividere con i loro genitori e con la loro famiglia allargata”.
Secondo il dirigente, infatti, “il dialogo tra scuole e famiglie ma prima ancora in famiglia tra genitori e figli ormai è un qualcosa di sempre più evanescente e raro, inoltre come ho rilevato più volte lo stare a scuola per i nostri studenti è spesso un esercizio di socialità maggiore dello stare a casa. A questa triste constatazione si aggiunga il fatto che le molte comunità di riferimento dei nostri ragazzi, che siano a vocazione sportiva, artistica o sociale spesso si trasformano in gruppi non inclusivi ma escludenti, nei quali sovente le divisioni sono maggiori di ciò che unisce”.
Quello che il preside chiede è una vera e propria riflessione comune. Da un lato non ci devono essere solo docenti che assegnano compiti e verifiche. Mentre dall’altro non ci devono essere solo famiglie che leggono in modo compulsivo e “quotidianamente il registro elettronico alla ricerca di presunti errori commessi dagli insegnanti o dai propri figli, oppure per segnalare che il carico di compiti sia troppo pesante oppure troppo leggero”.
Secondo il dirigente scolastico, oggi più che mai c’è bisogno di “creare un clima di pace e affetto tra di noi, nei nostri luoghi di studio e di lavoro, nelle nostre famiglie”. Lui ha proposto, ad esempio, di fare più attività insieme, magari nella natura, giocando, divertendosi, aprendosi l’uno all’altro.
La reazione all’appello sui compiti per le vacanze
Le reazioni alla sua lettera non si sono fatte attendere. Tantissimi commenti giunti al suo indirizzo erano completamente d’accordo con le parole espresse dal preside nel suo appello: professori, famiglie, associazioni che si augurano che la sensibilità emersa dalle parole del dirigente scolastico possa essere presente in sempre più scuole.