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Grembiule verde a scuola Fonte foto: iStock

Grembiule verde a scuola, scoppia il caso: "Da brividi, follia!"

Una scuola in provincia di Lecce decide di adottare il grembiule verde al posto del rosa e blu e scoppia il caso politico: "Da brividi, follia"

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Sta facendo molto discutere la scelta di una scuola in provincia di lecce di lanciare il grembiule verde per gli alunni e le alunne. Niente più rosa per le femmine e celeste per i maschi, ma solo un unico colore “che unisce”. La decisione ha fatto scoppiare un vero e proprio caso politico, con Fratelli d’Italia (FdI) che ha bocciato l’iniziativa definendola “da brividi, follia“.

Il caso del grembiule verde a scuola

L’Istituto comprensivo di Salice Salentino-Guagnano (Lecce) ha adottato il grembiule verde per i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia che andrà a sostituire i tradizionali rosa per le femmine e azzurro per i maschi dal prossimo anno scolastico. L’obiettivo, ha spiegato l’istituto scolastico come riportato da ‘Ansa’, è quello di “far crescere le future generazioni senza stereotipi di genere e con il valore dell’uguaglianza“.

La proposta era arrivata lo scorso anno dalla commissione Pari opportunità del Comune e al momento riguarderà solo i nuovi iscritti alla scuola dell’infanzia, ma l’obiettivo “è estenderla a tutti gli studenti dell’istituto”.

Il primo a intervenire per esprimere il proprio dissenso è stato il deputato salentino di FdI, Saverio Congedo: “Mi auguro – ha evidenziato – che non sia un primo passo per inserire l’inesistenza delle differenze naturali uomo-donna nell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche“.

A fargli eco, sulla sua pagina Facebook, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, anche lui di Fratelli d’Italia: “Il grembiule verde per combattere gli stereotipi di genere? No grazie – ha scritto -. Qualche dirigente scolastico sta proponendo questa roba. Da brividi. Basta con queste follie. Giù le mani dai nostri bambini. Fuori la teoria gender dalle nostre scuole”.

Infine, è arrivata anche la bocciatura della consigliera nazionale di Parità, Filomena D’Antini, garante della promozione e tutela della Parità di genere a livello nazionale, che ha commentato: “Il compito delle scuole non è quello di ridurre le differenze di genere” ma “quello di formare e istruire la prole“. Lo ha riportato ‘Il Corriere della Sera’.

Il netto no di Fratelli d’Italia

“Tralasciando sterili strumentalizzazioni politiche e ideologiche, la commissione alle Pari opportunità politiche di genere e diritti civili del Comune di Guagnano (CPO) esprime soddisfazione per la sensibilità dimostrata da parte dell’Istituto comprensivo Salice-Guagnano”, si legge sulla pagina Facebook della commissione.

Il dirigente scolastico dell’istituto, hanno proseguito dalla CPO, ha ritenuto “meritevole” la proposta “di aprire una riflessione in seno al Collegio docenti sulla necessità di promuovere iniziative volte a prevenire le disuguaglianze educative e a valorizzare le peculiarità di ciascun alunno/a, in particolare la scelta di sostituire i grembiulini rosa e azzurro con grembiulini di un unico colore”.

Il Collegio docenti e quello d’istituto “hanno dunque accolto, dopo un ampio e lungo confronto, le azioni educative proposte in linea con l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, le Linee Guida Europee, inerenti al dovere di crescere cittadine e cittadini consapevoli, e le Linee Guida del Miur alla Legge 107/15, relative ai principi di Pari opportunità e di prevenzione delle discriminazioni e della violenza di genere“.

L'”unico obiettivo” da perseguire è “un’armoniosa crescita delle bambine e dei bambini, ispirata ai valori dell’uguaglianza, dell’inclusione, del rispetto e della valorizzazione delle specificità di ognuno/a, garantendo a tutti e a tutte pari opportunità”, hanno concluso dalla commissione.

Il Pd attacca FdI

Dopo le polemiche delle forze politiche di centrodestra, è arrivato il contrattacco del Partito democratico (Pd). “Continua questa voglia spasmodica della destra di dover dire la propria (anche questa volta in modo sbagliato) dove non sarebbe proprio necessario”, ha affermato Irene Manzi, responsabile nazionale Scuola del Pd. La decisione dell’istituto pugliese ha come fine quello di “superare uno stereotipo di genere ormai abbastanza antiquato e promuovere una educazione più inclusiva”. Un obiettivo, ha sottolineato Manzi, “che tutti e tutte dovrebbero avere a cuore quando si parla di scuola e di formazione delle generazioni più giovani. E invece di approvare una decisione frutto dell’autonomia dell’istituto, la destra nazionale e locale prende lo spunto per iniziare l’ennesima, inutile, crociata”.

“Lasciate stare i bambini e le bambine, rispettate l’autonomia della scuola – ha proseguito Manzi -. E concentrate invece le energie nel dare strumenti e risorse alla scuola per affrontare la vera e propria emergenza culturale che sta togliendo al nostro Paese le basi per il futuro e che richiede”.

“In un Paese normale la scelta del colore dei grembiulini in un asilo non dovrebbe essere certo una notizia”, hanno affermato Ilenia Malavasi, deputata del Pd della commissione Affari sociali della Camera, e Claudio Stefanazzi, deputato dem e vicepresidente commissione parlamentare Questioni regionali. “Ma il nostro, evidentemente, non è un Paese ‘normale’ – hanno continuato -, ma è un Paese dove, anzi, un ex generale si arroga il diritto di stabilire la differenza tra normalità e anormalità, in cui si piangono lacrime di coccodrillo per le vittime di violenze di genere, senza fare nulla per proporre percorsi educativi e didattici che contrastino quelle stesse violenze”, hanno concluso i dem.