A scuola arriva il "diversity prof": chi è e cosa fa
All'Istituto Volta di Alessandria arriva il diversity prof per una scuola sempre più inclusiva: chi è e cosa fa il referente su diversità e inclusione
All’Istituto Alessandro Volta di Alessandria arriva il “diversity prof“. L’idea è stata lanciata da Sandro Marenco, insegnante d’inglese della scuola e ha trovato l’approvazione della preside Maria Elena Dealessi, che ha così deciso di istituire la figura del referente sulla diversità e l’inclusione (D&I). Ma chi è e cosa fa il “diversity prof”? Tutto quello che c’è da sapere.
Chi è il diversity prof, referente sulla diversità e l’inclusione
“Voglio e posso finalmente dirvi che ad Alessandria arriva il referente diversità e inclusione a scuola”. Così Sandro Marenco ha annunciato ai suoi follower l’istituzione della figura del “diversity prof”, che lui stesso rivestirà, all’Istituto Volta della provincia piemontese, dove insegna. Perché sì, il prof. Marenco, oltre ad essere un insegnante di inglese, è anche un content creator, che conta 110mila seguaci su Instagram e circa 360mila su TikTok.
“È una mia idea, un tentativo, un esperimento, un progetto a costo zero – ha scritto sui social il docente parlando dell’istituzione del referente sulla diversità e l’inclusione -. Nella mia testa nasce per fornire risorse e strumenti nuovi a chi a scuola si impegna già a creare la cultura del diverso, del rispetto e dell’inclusione“.
L’Istituto Alessandro Volta è un polo scolastico di innovazione con oltre 50 anni di storia. Qui l’innovazione riguarda tutti i campi dell’offerta formativa rivolta agli studenti, non solo l’insegnamento delle “materie convenzionali”. Al Volta si fa teatro e durante i rientri pomeridiani le classi si mescolano per la “peer education” (educazione tra pari), dove gli alunni più grandi aiutano i più piccoli. Nella scuola, inoltre, è già presente un referente contro il bullismo e uno per gli studenti con bisogni educativi speciali (BES).
Ma è già in attività anche un team sull’inclusione, formato da 12 insegnanti, che ha come obiettivo quello di “prevenire l’abbandono scolastico, contrastare l’isolamento sociale ed affrontare le sfide legate alla depressione giovanile”, ha spiegato la dirigente scolastica Maria Elena Dealessi a ‘La Stampa’.
Nell’ottica della preside, il referente sulla diversità e l’inclusione “ci aiuterà a raccogliere dinamiche e atteggiamenti su cui vale la pena riflettere un po’ di più”. L’istituzione del “diversity prof”, dunque, rappresenta un ulteriore passo in avanti dell’istituto piemontese nel rendere la scuola un ambiente educativo accogliente.
Cosa fa il diversity prof a scuola
Sulle funzioni del “diversity prof”, Sandro Marenco ha spiegato a ‘La Stampa’: “Il percorso lo sto scoprendo ogni giorno perché non esiste ancora la figura del referente sulla diversità e l’inclusione”. “Vorrei essere portatore di una cultura del rispetto della diversità che non sia patologizzante”, ha spiegato.
La cosa più importante, a suo avviso, è che “gli studenti sappiano che la loro scuola intende consolidare la propria vocazione inclusiva“. E su eventuali polemiche e accuse di fare “propaganda gender“, il prof Marenco ha dichiarato: “Credo, forse ingenuamente, che coloro che nutrono queste paure non abbiano mai preso parte alle dinamiche di classe o mai ascoltato direttamente gli studenti”.
“Sulle tematiche legate alla Diversity – ha concluso -, è compito della nostra generazione più anziana adeguarsi. Siamo noi adulti che forse, a causa della nostra limitata conoscenza, nutriamo timori inutili”.