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Ragazzi e futuro Fonte foto: iStock

Cosa pensano i ragazzi italiani del futuro: l'indagine Istat

Cosa pensano i ragazzi italiani del futuro? Ecco i dati dell'ultima indagine di Istat sui giovani residenti in Italia tra gli 11 ed i 19 anni

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Un giovanissimo su 3 ha paura del futuro e da grande vorrebbe vivere all’estero. È quanto emerge dalla nuova indagine bambini e ragazzi 2023 dell’Istituto nazionale di statistica (Istat). Ecco cosa pensano i ragazzi italiani del loro domani.

I giovani italiani hanno paura del futuro

Il 32,3% degli italiani tra gli 11 ed i 19 anni ha paura del futuro. L’ultimo rapporto Istat che ha indagato su bisogni, aspirazioni e necessità dei giovani italiani, infatti, ha mostrato che se da una parte il 41,3% degli under 19 ha dichiarato di essere affascinato dal futuro, dall’altra 1 su 3 ha affermato che il suo domani lo spaventa. Il 26,5%, invece, ha risposto che non sa o non pensa al futuro.

Facendo un confronto con i dati del 2021, la quota di coloro che si sentono affascinati dal futuro è diminuita di quasi 5 punti percentuali, mentre quella di chi ha paura è cresciuta del 5,5%.

Sono le ragazze ad aver più timore di cosa accadrà. Come per il 2021, anche nel 2023 la quota delle giovani che hanno paura del futuro (42,1%) è ampiamente superiore a quella di coloro che ne sono affascinate (35,9%).

Un ragazzo italiano su 3 sogna di vivere all’estero

Un altro dato molto interessante che emerge dal rapporto Istat è quello che riguarda il dove vogliono vivere i ragazzi italiani da grandi. Rispetto al passato, la percentuale dei giovani che desiderano lasciare l’Italia ed abitare all’estero è in crescita, arrivando al 34% a fine 2023. Gli Stati Uniti d’America sono la destinazione più citata (32%), seguita dalla Spagna (12,4%) e dalla Gran Bretagna (11,5%).

Il dato è molto importante soprattutto se messo in relazione con l’inverno demografico che sta attraversando il nostro paese. La popolazione italiana, infatti, è caratterizzata da un progressivo invecchiamento che non cenna ad arrestarsi, anzi. I giovani, che sono sempre meno, tendono a diminuire anno per anno. All’1 gennaio 2024, i residenti in Italia che hanno tra gli 11 ed i 19 anni sono poco più di 5 milioni (stima provvisoria Istat), rappresentando l’8,7% della popolazione totale. 30 anni fa erano circa 6,4 milioni, pari all’11,2% dei residenti.

Come riportato dall’Istat, i giovanissimi in questa classe di età sono destinati, nel prossimo futuro, a diminuire ulteriormente. Infatti, in base allo scenario mediano delle previsioni dell’istituto, tra 30 anni le persone tra gli 11 ed i 19 anni in Italia saranno poco più di 3,8 milioni e rappresenteranno solo il 7,2% della popolazione complessiva.

L’immigrazione

In questo scenario di progressiva diminuzione dei giovanissimi residenti in Italia, pesa molto il dato del 34% dei ragazzi che immagina un futuro all’estero. Ed è qui che subentra un altro fenomeno: l’immigrazione straniera. Come sottolineato dall’Istat, negli ultimi decenni i flussi migratori hanno rinfoltito le fila della popolazione residente, producendo significativi effetti in particolar modo tra le fasce giovani della popolazione residente.

All’1 gennaio 2024, gli stranieri residenti in Italia tra gli 11 ed i 19 anni sono quasi 500mila (stima provvisoria Istat) e rappresentano il 9,7% dei ragazzi in questa fascia di età, con un’incidenza più elevata di quella che è stata rilevata per il totale degli stranieri (in età più adulta) sul totale della popolazione (9%). Questo, come riporta l’Istat, ci fornisce già un’idea di come sarà la popolazione italiana futura: oltre ad essere sempre più digitale, sarà anche multiculturale.

Quasi il 70% dei ragazzi vuole almeno un figlio

Infine, come riportato dall’Istituto nazionale di statistica, dalle intenzioni espresse dai ragazzi tra gli 11 e i 19 anni “una ripresa demografica non sembrerebbe però impossibile”. I giovanissimi intervistati vedono infatti il loro futuro in coppia (74,5%) e molti pensano al matrimonio (72,5%).

In questa fascia di età, la percentuale di coloro che desiderano avere figli è pari al 69,4% (di questi soltanto l’8,8% è per il figlio unico), mentre il 18,2% pensa a 3 o più figli. Tra gli stranieri, la percentuale di coloro che vogliono 3 figli o più arriva al 20,5%.