Salta al contenuto

Meloni alla kermesse di Vox: l'affondo sul gender a scuola

L'affondo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla 'teoria gender' a scuola: cosa ha detto la premier in collegamento alla kermesse di Vox

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Domenica 19 maggio Giorgia Meloni è intervenuta, in videocollegamento, alla kermesse del partito spagnolo Vox. In questa occasione, la premier ha anche parlato della ‘teoria gender‘ nelle scuole. L’affondo della presidente del Consiglio sul gender a scuola: ecco cosa ha detto.

La premier Giorgia Meloni contro la ‘teoria gender’ nelle scuole

Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società, a chi vuole introdurre la teoria gender nelle scuole, a chi intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in videocollegamento alla kermesse di Vox a Madrid.

“Nessuno mi convincerà mai che si possa definire progresso consentire a uomini ricchi di comprare il corpo di donne povere, o scegliere i figli come fossero prodotti del supermercato”, ha proseguito la premier. Che ha aggiunto: “Non è progresso, è oscurantismo, e sono fiera che al Parlamento italiano sia in approvazione, su proposta di Fratelli d’Italia, una legge che vuole fare dell’utero in affitto un reato universale, cioè perseguibile in Italia anche se commesso all’estero”.

La ‘teoria gender’ secondo Pro Vita

La destra e le associazioni pro-life da anni hanno gridato battaglia alla cosiddetta ‘teoria gender’ nelle scuole. Secondo Pro Vita e Famiglia, una delle associazioni antiabortiste più famose in Italia, la ‘teoria gender’ è “un enorme lavaggio del cervello di massa nelle scuole italiane finanziato con i soldi pubblici di tutti i contribuenti”, si legge sul sito internet della onlus.

“L’ideologia gender – si legge ancora – confonde i bambini sulla loro identità sessuale. Afferma che il sesso biologico maschile o femminile non determina l’essere uomini o donne, perché le persone, anche i bambini, possono scegliere la propria identità di genere sulla base dei propri sentimenti”.

Secondo l’associazione “gran parte di questi progetti nelle scuole sono spesso promossi o gestiti da attivisti dei collettivi omosessuali e transessuali (LGBT), gruppi politici che mirano a diffondere tra i più giovani la loro ideologia sulla famiglia, sulla sessualità, il matrimonio, i figli, l’utero in affitto”.

Pro Vita e Famiglia ha anche organizzato una raccolta firme per “chiedere al Parlamento di approvare una legge che vieti l’indottrinamento gender nelle scuole dei figli degli italiani rispettando il diritto di priorità educativa della famiglia”.

‘Teoria gender’ e studi di genere: la spiegazione del Centro Sinapsi dell’Università di Napoli

A fare chiarezza sulla ‘teoria gender’ è il Centro di ateneo Sinapsi (Servizi per l’inclusione attiva e partecipata degli studenti) dell’Università di Napoli, che è intervenuto, anche sui social network, attraverso una campagna di sensibilizzazione per “sottolineare l’importanza della ricerca scientifica nell’ambito dei gender studies e mettere in evidenza l’assoluta inesattezza delle attuali e diffuse dichiarazioni sulla ‘teoria gender'”.

Come spiegano dall’ateneo napoletano, i termini ‘teoria gender’ o ‘ideologia del gender’ rappresentano “un modo improprio di riferirsi agli studi di genere, proponendone una versione distorta e volutamente falsata”.

“In realtà – hanno proseguito dal Centro Sinapsi -, non esistono fonti precise che stabiliscano con esattezza come e su quali presupposti si sia arrivati a costruire opinioni su tale tipo di ideologia. Possiamo affermare, però, che quanto viene quotidianamente propagandato e diffuso in merito alla ‘teoria gender’ contribuisce a creare barriere alla libertà personale e a fomentare odio e discriminazione”.

Le idee che vengono diffuse sulla ‘teoria gender’, hanno specificato dall’università “non constano di alcuna evidenza empirica; sono basate su ideologie e opinioni valoriali; sono a sostegno di discriminazioni, violenze ed odio di genere; contrastano il diritto soggettivo legato alle libertà individuali“.

“Gli interventi solitamente promossi nelle scuole di ogni ordine e grado – hanno proseguito ancora dal Centro Sinapsi – fanno riferimento a costrutti teorici e scientifici ben radicati, che si rifanno ai gender studies”. Gli studi di genere “raggruppano l’insieme di approcci metodologici e ricerche condotte da svariate discipline, in merito a diversi aspetti della vita umana: dall’origine dell’identità al rapporto tra persona e contesto socio-culturale in cui vive”.

Chi opera nelle scuole occupandosi di progetti che fanno riferimento agli studi di genere “mira primariamente a promuovere la non discriminazione verso le differenze, ad ostacolare il diffondersi di forme più o meno velate di bullismo omofobico o di fenomeni dettati dalla non conoscenza e dall’intolleranza”. L’obiettivo, hanno puntualizzato dal Centro Sinapsi dell’ateneo campano, è quello di favorire il benessere di ogni singolo alunno”, in modo che venga “diffusa principalmente una cultura del rispetto“.