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Paola Cortellesi Fonte foto: ANSA

A scuola di rispetto: appello di Paola Cortellesi a Montecitorio

Paola Cortellesi, parlando del film C'è ancora domani, ha lanciato un appello a Montecitorio sull'importanza della formazione al rispetto a scuola

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Può essere definito così l’intervento di Paola Cortellesi a Montecitorio: a scuola di rispetto. L’attrice e regista, reduce dal grandissimo successo del suo film ‘C’è ancora domani‘, ha incontrato i gruppi parlamentari della Camera dei deputati in vista dell’8 marzo. Ecco cosa ha detto Paola Cortellesi, lanciando un appello alla politica sull’educazione dei giovani nelle scuole.

L’appello di Paola Cortellesi sulla scuola

“Consentitemi di approfittare del temporaneo privilegio di parlare qui, oggi, per auspicare da comune cittadina che, al di là degli schieramenti politici che rappresentate, saprete procedere uniti per far sì che le nuove generazioni ricevano, lungo tutto il percorso scolastico, un’adeguata formazione all’affettività e al rispetto, affinché imparino sin da piccoli che amare non significa possedere o subire, e la violenza maschile sulle donne cessi di essere l’indegno fenomeno sociale che ogni giorno affligge il nostro Paese”.

Queste sono le parole utilizzate da Paola Cortellesi in occasione della proiezione del film ‘C’è ancora domani’, da lei stessa diretto e interpretato, nell’aula dei gruppi parlamentari, a Montecitorio, in vista della Giornata internazionale della donna.

In platea, oltre ai parlamentari, “tre istituti scolastici, un centinaio di cittadini di ogni età, e anche qualche nonna che fa parte della generazione che il meraviglioso film di Paola Cortellesi racconta”, ha annunciato la vicepresidente della Camera Anna Ascani poco prima della proiezione del film a Montecitorio.

“Questo film – ha aggiunto Anna Ascani – parla di emancipazione femminile, di autodeterminazione, di libertà, ma parla anche di politica, dell’importanza dell’istituzioni democratiche e di quanto il protagonismo dei cittadini può fare per renderle forti. Dare questo messaggio ai ragazzi e alle ragazze alla vigilia della festa della donna è quanto di più alto la Camera può fare”.

‘C’è ancora domani’: di cosa parla il film di Paola Cortellesi

Il film di Cortellesi ‘C’è ancora domani’ parla dei “diritti negati, ma anche di quelli conquistati” dalle donne italiane della fine degli anni ’40. “Ad animare gli animi” della stessa regista e dei suoi collaboratori nella produzione della pellicola è stato “il sentimento di affrontare un tema, quello della violenza contro le donne, che mi sta molto a cuore”, ha spiegato Paola Cortellesi.

Il successo del film è proprio da ricercare nella volontà di raccontare la condizione della donna del passato per contestualizzarla nel presente. La protagonista della storia, Delia, è vittima di una società patriarcale, abituata alla violenza sulle donne da parte degli uomini, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Una condizione che ancora troppo spesso è riscontrabile anche ai giorni nostri, come ricordato dalla stessa Paola Cortellesi a Montecitorio.

Il tema dell’educazione al rispetto a scuola

L’appello di Paola Cortellesi ad educare i ragazzi e le ragazze all’affettività e al rispetto si aggiunge ai numerosi che si sono susseguiti, soprattutto nell’ultimo anno. L’importanza dell’educazione al rispetto, all’affettività e alla sessualità nelle scuole è un tema fatto proprio, ad esempio, da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la giovane studentessa uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato.

Save the children ha organizzato un progetto per le scuole, ‘Fuoriclasse in movimento‘, che ha portato, tra gli altri temi, l’educazione sessuale in 250 istituti di tutta Italia. “Educare alla sessualità e all’affettività – hanno spiegato da Save the children – significa promuovere la conoscenza e la consapevolezza delle proprie emozioni per riconoscerle e imparare a gestirle”. Attraverso lo sviluppo dell’intelligenza emotiva si imparano “a riconoscere le proprie sensazioni e i propri sentimenti, aumentando le capacità affettive con l’obiettivo di favorire una buona relazione interpersonale”.