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Teoria gender all'università, scontro alla Camera: deputato espulso Fonte foto: Ansa

Teoria gender all'università, scontro in Aula e deputato espulso

Il corso di Teoria gender e queer all'Università di Sassari fa discutere alla Camera: trambusto tra i banchi dell'opposizione e deputato espulso

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

La vicenda sul corso di laurea in “Teoria queer e di genere” della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari fa discutere la Camera tanto da arrivare all’espulsione di un deputato. Tra maggioranza e opposizione non c’è il minimo accordo sul tema. Il dibattito sul tema in Aula ha avuto inizio dopo la lettera aperta al ministro del Miur Anna Maria Bernini scritta dal deputato leghista Rossano Sasso per chiederle di “far luce su una vicenda molto oscura”. L’intervento di Sasso a Montecitorio ha creato molto trambusto sui banchi dell’opposizione.

Cosa è successo alla Camera dei Deputati

A riproporre il tema alla Camera sul corso di laurea in “Teoria queer e di genere” è stata, in realtà, la deputata di Avs Francesca Ghirra che si è scagliata contro “il tentativo di ledere il compito di ricercatori e ricercatrici”. Ghirra si è rivolta espressamente a Sasso tirando in ballo il testo “Vita di Galileo” di Bertold Brecht (che ha promesso di regalare a Sasso) “perché sappia quanta ingiustizia, quanta cecità e quanto dolore può generare la pretesa di una autorità politica o religiosa di controllare studiosi e studiose”.

La deputata sarda ha poi chiesto alla ministra Bernini di venire in Aula “per stigmatizzare questi atteggiamenti di esponenti della sua maggioranza e garantire l’autonomia dei nostri Atenei” e ha espresso la sua solidarietà al docente Federico Zappino ricordando, inoltre, che proprio Sasso è stato il promotore della risoluzione contro l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole approvata lo scorso 22 settembre dalla commissione Cultura della Camera.

L’espulsione del deputato M5s Antonio Iaria

Dopo l’intervento di Ghirra ha preso la parola il leghista Rossano Sasso. “Non è in discussione la libertà della ricerca, ma – ha detto – che venga elevata a materia universitaria la cosiddetta teoria queer che non ha alcuna base scientifica, ma ideologica“. Il deputato pugliese si è chiesto cosa ci sia di “scientifico in un libro che sdogana e beatifica la pedofilia” e ha chiesto ai suoi colleghi di “dissociarsi dalle nefandezze che vengono propinate ai nostri studenti”.

A quel punto è iniziata la bagarre con l’opposizione in contrasto con le parole di Sasso fino alla decisione del presidente di turno Giorgio Mulé di espellere dall’Aula il deputato pentastellato Antonio Iaria.

Il corso di laurea Teoria queer e di genere all’Università di Sassari

All’Università di Sassari già da due anni ha preso vita il corso di studi “Teorie queer e di genere”, nel corso di laurea in Scienze Politiche insegna. Lo tiene Federico Zappino, 40 anni, filosofo e attivista, che ha tradotto le opere di Judith Butler, Eve Kosofsky Sedgwick e Monique Wittig, ha scritto numerosi testi, e ha contribuito in modo decisivo all’introduzione del pensiero queer in Italia. Una parte fondamentale del corso è riservata ai seminari e ai dibattiti.

A settembre, invece, è stata approvata la risoluzione, più volte annunciata dalla Lega e il cui primo firmatario è proprio il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, contro la “propaganda gender nelle scuole”.

Il tema è perciò al centro del dibattito con un ampio divario tra le posizioni della maggioranza e quelle dell’opposizione. Secondo Marta Rohani, responsabile Scuola nella segreteria nazionale di Arcigay, “la risoluzione Sasso e la proposta di legge Ravetto” tracciano la strada “verso una legge anti-Lgbtqia+ italiana simile a quelle approvate in Russia e in Ungheria, che metta al bando dalle scuole qualsiasi contenuto legato alla cosidetta ideologia gender“.