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Roberto Vannacci Fonte foto: ANSA

Vannacci e le classi per disabili: replica Bebe Vio. Cos'ha detto

Bufera per le parole di Roberto Vannacci sulle classi separate per disabili: la replica di Bebe Vio, le reazioni della politica e il suo chiarimento

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

È bufera sulle parole di Roberto Vannacci all’indomani dell’annuncio della sua candidatura alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno nelle file della Lega. A far discutere sono soprattutto le sue dichiarazioni sulle classi con “caratteristiche separate” per persone disabili. Dopo le numerose polemiche, tra cui la replica della campionessa paralimpica Bebe Vio, è arrivato il chiarimento del generale. Ecco cosa ha detto.

Le dichiarazioni di Vannacci sulle classi per studenti con disabilità

“Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio”. Lo ha detto a ‘La Stampa’ il generale Roberto Vannacci, candidato al Parlamento europeo con la Lega, in una intervista pubblicata il 27 aprile.

“Sono un fautore delle scuole pubbliche – ha spiegato -, ma vorrei fossero più severe. Oggi – ha aggiunto – si appiattisce verso il basso il livello di tutti gli studenti. E invece la scuola dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili”.

“Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti – ha proseguito Vannacci durante l’intervista, specificando che “non sono specializzato in disabilità“. “Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei 100 metri – ha aggiunto -. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico”.

E ancora: “Chi ha un ritardo nell’apprendimento si sente più o meno discriminato in una classe dove tutti capiscono al volo?. Non sono un esperto di disabilità – ha ribadito Vannacci -, ma sono convinto che la scuola deve essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita. O almeno, così è stata la mia”.

La replica di Bebe Vio al generale Vannacci

“Siamo stati il primo Paese al mondo ad eliminare le classi separate fra chi ha una condizione di disabilità e chi non la ha, perché tornare indietro? Mi sembra una cosa senza senso“, ha detto a ‘Il Corriere della Sera’ la campionessa paralimpica Bebe Vio, all’anagrafe Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis, commentando le parole del generale Vannacci.

“A me sembra paradossale che si possa anche solo pensare una cosa del genere – ha aggiunto -. Abbiamo iniziato l’inclusione a scuola, ora qualcuno propone di dividerci ancora e fare passi indietro anche culturalmente”.

Parlando della sua esperienza scolastica, Bebe Vio ha affermato che “è stato molto importante avere i miei compagni vicino. Ci sono state anche cose buffe. Quando ero all’ospedale avevo le verifiche un po’ prima degli altri e le passavo. Ora lo posso dire, i prof non si arrabbieranno. Al liceo ci si aiutava. È anche così che si scopre e attua la solidarietà“.

“Stare insieme a compagne e compagni che avevano qualche condizione di disabilità fin da quando ero piccola mi è servito a crescere, e questo vale anche per loro – ha proseguito -. In particolare, a me ha aiutato a entrare con molta più facilità nel mondo della disabilità, perché la conoscevo”.

“Prima della malattia ero in classe con un compagno in carrozzina e uno con autismo – ha raccontato -. Facevamo i turni per aiutarlo a fare i compiti, quando occorreva. E nell’intervallo in corridoio si organizzavano gare di velocità in carrozzina. Anche questa è inclusione. Ecco la società solidale”.

“Ognuno ha delle peculiarità diverse”, ha concluso Bebe Vio a ‘Il Corriere della Sera’. Non si tratta solo di “una condizione di disabilità, ma tutto ciò che ci identifica fisicamente e culturalmente come persone. Sarebbe ridicolo suddividerci in categorie visto che ognuno è diverso dall’altro”.

Bufera Vannacci: le reazioni della politica

Sulle dichiarazioni di Vannacci sono piovute critiche da tutte le parti politiche. “La destra ora propone classi separate per disabili. Poi cosa? Mettiamo loro una fascia al braccio?”, ha accusato il Partito democratico, come riportato da ‘Ansa’. “Se avesse dei figli disabili ci penserebbe 6 volte prima di proporre le ‘classi separate’. Forse”, ha scritto su X il deputato dem Roberto Morassut.

“Nelle incredibili parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo – ha scritto su Facebook Raffaella Paita, coordinatrice di Italia Viva -. Con la sua agghiacciante uscita Vannacci ha varcato una linea che non deve mai essere superata. Chiediamo alla ministra della Disabilità Locatelli di prendere subito le distanze da un simile orrore”.

Per il vicepresidente della Camera, il deputato del Movimento 5 stelle Sergio Costa, la proposta di Vannacci di “separare gli studenti con disabilità dai loro coetanei è in netto contrasto con i principi di inclusione e uguaglianza che la nostra società si sforza di promuovere e tutelare – si legge sulla pagina Facebook -. Questa pratica non solo è moralmente inaccettabile – ha proseguito -, ma è anche contraria ai principi costituzionali e alle leggi vigenti che tutelano i diritti delle persone con disabilità a ricevere un’istruzione inclusiva e adeguata”.

Non solo le opposizioni: anche il centrodestra ha criticato quanto affermato a ‘La Stampa’ da Roberto Vannacci, come riportato da ‘Ansa’. “Elucubrazioni da Capitan Fracassa di cui non si sentiva proprio il bisogno”, ha commentato il deputato di Forza Italia Paolo Barelli. “Siamo agli antipodi”, ha detto da Pescara il ministro dello Sport Andrea Abodi. “Per favorire l’integrazione è bene che ci sia una mescolanza e che le persone siano abituate a stare anche con chi ha delle diversità“, ha aggiunto Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità.

Le prese di distanza sono arrivate anche dalla Lega. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto notare che “Vannacci non è della Lega. E non condivido le sue idee”. Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che, pur non citando direttamente Vannacci, ha ricordato gli interventi messi in atto dal Governo per gli studenti con disabilità: dagli oltre “13mila docenti di sostegno assunti a settembre” all'”obbligo per i docenti di sostegno assunti in ruolo di rimanere per 3 anni sulla cattedra”.

Il chiarimento del generale Vannacci sulle classi per disabili

“Gli articoli vanno letti senza fermarsi ai titoli”, ha ribattuto Roberto Vannacci su Facebook, per poi rilasciare un’intervista ad ‘Affariitaliani.it’ dove ha voluto chiarire le sue posizioni.

“Non ho mai affermato che bambini e ragazzi disabili dovrebbero stare in classi separate dagli altri – ha spiegato il generale -. Ho detto che devono stare insieme con gli altri bambini e ragazzi ma che servirebbero impegni peculiari e anche strutture adeguate e dedicate per momenti di attenzione particolare rivolta alla loro disabilità. Esattamente quello che molti genitori con bambini disabili vorrebbero fare, ma purtroppo queste strutture sono pochissime e le liste d’attesa sono lunghissime”.

“Purtroppo – ha proseguito Vannacci – c’è il malcostume, da parte di una certa stampa, di fare titoli altisonanti che esulano dalle parole espresse nell’intervista con lo scopo preciso di demonizzare l’interlocutore e di snaturane i pensieri espressi”.