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Ilaria Capua Fonte foto: ANSA

Perché studiare la scienza: i consigli di Ilaria Capua alle donne

La celebre virologa Ilaria Capua ha parlato alle donne che studiano e lavorano nelle materie STEM: i suoi consigli e i dati sul gender gap in Italia

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Il gender gap nelle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) in Italia è ancora una realtà. Il numero di donne che studiano e lavorano in ambito scientifico stanno aumentando, ma il Bel Paese si trova ancora tra gli ultimi in Europa. Un divario che si allarga soprattutto se si parla di ruoli dirigenziali, come ha spiegato la celebre virologa Ilaria Capua, direttrice di diversi laboratori internazionali e premiata in molte occasioni per gli importanti risultati raggiunti.

Le donne nella scienza sono ancora svantaggiate rispetto agli uomini, ma la situazione si sta muovendo e secondo Capua con le nuove generazioni i dati miglioreranno. La virologa e divulgatrice scientifica ha infine dato due consigli alle donne che studiano e lavorano nella scienza.

I consigli di Ilaria Capua alle donne nella scienza

Virologa e divulgatrice scientifica nota per i suoi studi sui virus influenzali, Ilaria Capua ha parlato alle nuove generazioni di donne che studiano materie scientifiche, indicate comunemente con l’acronimo STEM, affidando loro due consigli.

Due consigli che possono sembrare opposti ma che sono in realtà complementari: non perdere mai quella fiammella che muove la nostra missione, rimanendo sempre concentrate sulle proprie capacità”, ha dichiarato Ilaria Capua intervistata da ‘La Repubblica’.

Oltre alla passione per il proprio studio e il lavoro scientifico, Capua ha consigliato alle donne anche di “saper scegliere le battaglie da combattere – alcune risucchiano le energie senza possibilità di riuscita – ed altre invece bisogna portarle avanti fino in fondo”.

Donne nella scienza e divario di genere: la situazione attuale

Sono due suggerimenti significativi, quelli espressi da Ilaria Capua e rivolti alle donne nella scienza, soprattutto perché la situazione attuale le vede ancora svantaggiate rispetto agli uomini, in particolar modo nei ruoli dirigenziali.

“Donne nella scienza ce ne sono molte, tra i ruoli nelle istituzioni scientifiche e i lavori dietro le quinte – spiegala virologa -, il problema è che non si arriva facilmente ai vertici, e io auspico la parità nella dirigenza”.

Un problema, quello del gender gap, che però potrebbe risolversi con le nuove generazioni di scienziate: “Ho fiducia nella generazione successiva alla mia, le giovani che vedo oggi non si sentono inferiori rispetto ai loro colleghi, e secondo dati recenti le ragazze iscritte a medicina e veterinaria sono più del 70%”, ha spiegato Capua, che ha aggiunto: “Credo che il traguardo non sia lontano, ma la strada bisogna che ce la spianiamo noi, perché la parità di genere è essenziale per la qualità dei risultati”.

Donne nelle materie STEM e gender gap: i dati italiani ed europei

Il gender gap tra donne e uomini che studiano e lavorano in materie STEM è ancora presente, in particolar modo in Italia. Secondo i dati Istat (Report ‘Livelli di istruzione e ritorni occupazionali’ – 2022), il 23,8% dei giovani tra 24 e 35 anni nel 2022 aveva una laurea nelle aree disciplinari STEM, ma se si distinguono i generi emerge che negli uomini la percentuale sale al 34,5%, mentre nelle donne scende al 16,6%.

Un divario ancora troppo ampio negli studi scientifici, che si trascina anche nel mondo del lavoro: il tasso di occupazione femminile, sia per l’area “scienze e matematica” che per l’area “informatica, ingegneria e architettura”, è risultato inferiore a quello maschile del 10%.

Facendo un confronto con i dati a livello europeo, emerge come l’Italia sia tra gli ultimi Paesi nella concentrazione di donne in aree STEM, con numeri che si fermano al di sotto della media dell’Europa. Secondo l’Eurostat (articolo Science and technology workforce: women in majority), le persone impiegate in ambito STEM raggiungevano i 76 milioni nel 2022. Di questi il 52% erano donne (un dato che indica una continuità con il 2021). Tra i Paesi analizzati, la concentrazione maggiore di donne nelle STEM si conta in Lituania e Corsica (Francia), con una percentuale che tocca il 58%. L’Italia, insieme a Malta, si ferma invece a un tasso inferiore al 49%.